
La recensione di NON RICORDO PIU’ TANTO BENE
Come metallo il suono rimbomba sulla scena spoglia; deambula spaesato l’uomo in pigiama. Antoine come? – la voce che lo interpella è
Come metallo il suono rimbomba sulla scena spoglia; deambula spaesato l’uomo in pigiama. Antoine come? – la voce che lo interpella è
SI NOTA ALL’IMBRUNIRE (SOLITUDINE DI UN PAESE SPOPOLATO) Educato, cedevole, blando, rassegnato; ancora in pigiama, Silvio si muove a tentoni,
Un suono metallico, come di lamiere percosse dal vento; è nel violento infrangersi del silenzio che ha inizio “Macbettu”, ad opera
Un uomo in paltò; gesticola, rimembra, si muove sullo sfondo perlaceo, ci narra una storia lontana. L’immagine è dentro ai
Non ne rimane ritratto, né tomba; come cenere il suo combattimento si disperde nel flusso della Loira. “Siamo creature esitanti,
Ifigenia non è vergine, suo padre non è Agamennone e non c’è forza nella sua stirpe. Arranca nel margine chiassoso
L’acqua straborda, scalpita l’onda irruenta, compressa nel cubo di vetro; questa costa dovrebbe essere Itaca. Una lunga assenza circonda Ulisse,