Il racconto di se; dalla vita alle scene di Enzo Moscato.

“E’ essenziale porre fine alla segregazione del teatro al testo e ristabilire la nozione di un tipo unico di linguaggio, a metà strada tra testo e pensiero.” (Antoine Artaud)

Siamo a Napoli, nel Centro Studi sul Teatro Meridionale ed Europeo, un luogo intriso di cultura situato proprio nel cuore della città. Il centro è sede dell’associazione che dal 1998 accoglie studiosi, artisti e cultori della materia che, seduti in cerchio, si scambiano pensieri e sogni. La “padrona di casa” è la storica del teatro Antonia Lezza, nonché autrice e docente universitaria, che per anni ha tenuto la cattedra di Letteratura teatrale italiana presso il DAVIMUS dell’Università Degli Studi di Salerno. Ella, inoltre, ha da sempre ha come naturale vocazione lo studio, l’archiviazione e la formazione ed è per questo ha curato numerosi progetti inerenti alla disciplina.

E’ proprio la passione per il mondo artistico, così variegato, che spinge il Centro Studi sul Teatro Meridionale ed Europeo, ad organizzare la X edizione del seminario “Il racconto di se” con il drammaturgo, attore e regista Enzo Moscato. Gli incontri, che si sono tenuti nei mesi di febbraio e marzo 2023, hanno permesso a dieci giovani con obiettivi diversi di studiare con uno delle più grandi figure del teatro italiano.

Ascoltando il maestro, sembra di ritornare alle lezioni che Eduardo De Filippo teneva all’università degli studi La Sapienza di Roma, a causa della missione di divulgazione teatrale che entrambi proseguono. Oggi Enzo Moscato, se da un lato trasmette ai ragazzi il suo insegnamento di scena e di vita, dall’altro li invita ad essere curiosi del mondo osservandolo con occhio attento e critico anche attraverso la lettura.

Durante gli incontri, ricordando lo stereotipo fraudolento che Carlo Goldoni attribuiva ai suoi personaggi meridionali, Enzo Moscato ha sottolineato l’importanza di riscoprire le proprie radici, come lui fa nelle opere attraverso un linguaggio scenico fatto di contaminazioni costanti. “Il teatro è una ragione caratteriale, per farlo bisogna avere una paura tremenda, come diceva Hobbes” ha affermato poi il drammaturgo, ripercorrendo, attraverso un racconto affascinante, la sua carriera.

Quest’anno, in particolare, il tema cardine del seminario è stato quello del mestiere dell’attore, ponendo in particolare l’attenzione sul periodo successivo alla morte di Eduardo De Filippo, che inevitabilmente ha portato con un se tutti i mutamenti sociali di una popolazione.

La vita e la carriera di Enzo Moscato sono una scoperta continua, o per meglio dire una tra-invenzione continua dove passato e presente si mescolano in un amalgama di sperimentazione scenica e drammaturgica. Il maestro ha, inoltre, invogliato i ragazzi ad unirsi alla resistenza teatrale, a farlo nelle strade, nei musei l’importante è seguire sempre la propria vocazione.

E’ pur vero che Il teatro è in se un fatto divino e laico al contempo, allora è proprio grazie a incontri come questi che nascono generazioni consapevoli, amanti dell’arte e della vita e che non dimenticano il verbo dei padri.

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