Tornare nel 1830 al Teatro dell’Opera

“Il rosso e il nero”, balletto in scena al Teatro dell’Opera di Roma è un viaggio nel tempo fino all’anno scelto da Stendhal

Prima che si inauguri la nuova stagione, il Teatro dell’Opera di Roma ha ancora da offrire ai suoi spettatori un balletto, Il rosso e il nero di Berlioz, dal romanzo di Stendhal, in scena fino al due novembre. 

Rebecca Bianchi (Madame de Renal) e Michele Satriano (Julien Sorel)

Il balletto coreografato da Uwe Scholz e qui riproposto da Giovanni di Palma con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta dal Maestro Martin Georgiev, sempre magistrale, ha trasportato l’intero teatro nel 1830, con un sapiente lavoro di scenografia (Ignasi Monreal) e costumi (Anna Biagiotti) che già da soli lasciavano a bocca aperta. In un mondo dove lo sfondo e i dettagli sono sempre più concettuali, astratti, lasciati all’immaginario, una scenografia così curata è quasi un regalo allo spettatore. Siamo nel XIX secolo, nella Francia del XIX secolo, con Julien Sorel e tutti i turbamenti della sua anima.

È Michele Satriano il protagonista, l’uomo diviso tra il rosso e il nero, sofferente nel dovere di incanalarsi nei rigidi schemi della società a lui contemporanea.
L’esplosività di Satriano come danzatore dà al Julien del balletto un carattere che lo allontana in parte dall’immaginario romanzesco. Passando da un’arte all’altra la necessità è però il compromesso, e in questo caso anche i puristi si troveranno d’accordo; cedere sul timor di Dio di Julien per mandare in scena un ballerino come Satriano non è un patto al ribasso. 

Soprattutto quando al suo fianco si pone la grazia di Rebecca Bianchi, una eterea Madame de Rênal che balla sulle punte nel suo mondo perfetto, appena prima di incrociare il ragazzo che cambierà le carte in tavola della sua esistenza borghese e lineare. Ad arricchire il senso di compiuto dato da costumi e scenografia si inserisce il lavoro certosino del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.  Le coreografie riescono a raccontare con puntualità ciò che accade in scena, dal paese natale di Julien, alle feste sino al corpo militare. 

Il lavoro di precisione si percepisce come sfondo. Lo sai, ne sei consapevole, ma se lasci andare il pensiero razionale scopri d’aver davanti qualcosa che sembra esser nato così. E se, come si dice, “un buon lavoro si vede quando non si nota lo sforzo che c’è dietro” non possiamo che fare i complimenti al Corpo di Ballo, composto da danzatori che prima ancora si sono fatti attori nel senso stretto del termine. Entrati nella parte hanno poi usato la danza al posto delle parole, ma erano gli uomini e le donne della campagna francese, dei saloni sfarzosi, dell’esercito. 

Un contorno perfetto per entrare ancora di più nell’animo della società, che poi è il grande incubo che attanaglia Julien.  Nota di merito anche per Andrea Forza nel ruolo dell’Abate Chélan, che per quanto nel balletto rischi di avere più marginalità rispetto al romanzo è riuscito a dare spessore al suo personaggio.

Nel secondo atto gli occhi si puntano sulla prima ballerina Marianna Suriano, che nei panni di Mathilde de la Mole ci mostra ancora un’altra faccia di questo XIX Secolo francese. Più energica, lo spirito che conduce il protagonista ancora più in basso, nella spirale discendente che può avere un solo epilogo, tra tutti il peggiore.

E anche qui viviamo tutto in presenza, con un trasporto totale, nel silenzio che precede l’applauso, pronto a scatenarsi fragoroso, ma che è religioso, solenne come il momento che segna la fine di Julien e di chi gli ha vissuto accanto.  In un’epoca in cui l’innovazione è ricercata quasi più nell’arte che nella scienza tornare per una sera a un allestimento classico è un piacere. 

Coreografia di Uwe Scholz

È vero, le passioni e i terrori che guidano Julien si possono ritrovare e riadattare ad ogni epoca, volendo, ma c’è davvero bisogno di stravolgere per dirsi al passo coi tempi? 

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Il rosso e il nero – Direttore  Martin Georgiev -Personaggi Principali eInterpreti: Julien Sorel (Michele Satriano) – Madame De Rênal (Rebecca Bianchi) – Mathilde De La Mole (Marianna Suriano) – Coreografia Uwe Scholz – Coreografo Ripetitore Giovanni Di Palma – Scene Ignasi Monreal – Costumi Anna Biagiotti  – Luci Vinicio Cheli – Foto di ©Fabrizio Sansoni – Orchestra, étoiles, primi ballerini, solisti e corpo di ballo del Teatro dell’opera di Roma – Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’opera di Roma – Nuovo Allestimento Teatro Dell’opera Di Roma – Teatro dell’Opera di Roma dal 26 ottobre al 2 novembre

Foto di copertina: Rebecca Bianchi (Madame de Renal) e Michele Satriano (Julien Sorel)

Teatro Roma
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