Un atto, una protesta, il bisogno dei diritti.
Il 23 e il 24 febbraio 2024, Casa Fools, piccola ma estremamente attiva realtà del teatro off torinese, ha ospitato all’interno della sua stagione teatrale Lynpha, Komorebi, un monologo in cui ogni singolo elemento riflette la personalità e le esperienze di Giorgia Mazzucato, autrice interprete e regista dello spettacolo. La pièce per la prima volta è approdata a Torino nelle giornate del Torino Fringe festival 2023, occasione in cui i direttori artistici di Casa Fools hanno potuto apprezzarla per la prima volta con l’intento di programmarla nella loro stagione teatrale.
Komorebi è un lemma giapponese con cui negli ultimi anni abbiamo iniziato a prendere sempre più familiarità, sia per il diffondersi cospicuo della cultura giapponese in Italia, sia per il crescente interesse che l’Occidente sta dimostrando verso le lingue orientali. Per i frequentatori delle sale cinematografiche, non sarà affatto difficile ricordare l’ultima uscita del film Perfect Days, pellicola a firma del intramontabile Wim Wenders in cui l’espressione giapponese sembra rappresentare il seme da cui la pellicola germoglia.
Il termine “Komorebi” significa, appunto, luce che filtra tra le foglie degli alberi e Mazzucato, a differenza della suddetta pellicola cinematografica, lo utilizza come metafora di ciò che sta accadendo oggi nel nostro paese in merito ai diritti della comunità LGBTQIA+: essi sono solo una luce che non si riesce a cogliere appieno tra le fronde mosse dal vento. Il termine serve a descrivere una situazione in cui la richiesta dei diritti civili è forte, ma la loro concessione viene frenata da plurimi pregiudizi.
Lo spettacolo, ad oggi è anche un libro, dal titolo Komorebi, un libro Queer, redatto dalla stessa regista e pubblicato dalla casa editrice People. Il monologo secondo l’intento della sua ideatrice ha l’esigenza di creare un canale comunicativo con chi spesso guarda alla comunità LGBTQIA+ attraverso uno sguardo ambiguo e che inconsapevolmente delle volte si macchia di discriminazione.Coniugando momenti leggeri caratterizzati da battute che suscitano risa copiose negli spettatori, con altri più profondi, la performer sulla scena del piccolo teatrino off di Torino ha condiviso vicende che l’hanno riguardata da vicino e si rivolge a quella comunità Queer di cui lei stessa fa parte.
Dona ciò di cui gli spettatori hanno bisogno, ovvero una doccia fredda che li svegli dal torpore in cui sono immersi, per renderli consapevoli di cosa sono. Apre gli occhi del pubblico mettendolo in guardia in merito alle plurime strade che ha di fronte. Dona parole che lei stessa avrebbe voluto sentirsi dire o leggere da qualche parte nei momenti di sconforto. Riflette con guizzo ironico sull’attualità, sulla situazione politica e sociale italiana, ma anche europea, in merito ai diritti civili.
La paura, il dolore e il coraggio della comunità Queer si coniugano attraverso la presenza istrionica di Giorgia Mazzucato, vestita con un tailleur rosso sangue, simbolico colore che richiama alla lotta. Il suo vuole essere un inno al risveglio per un domani dove i diritti non debbano essere un appannaggio o una luce nascosta tra le fronde e per far ciò getta il suo corpo nella lotta concependolo come parola. Una performance allegra e divertente ma che lascia differenti spunti su cui riflettere.
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Komorebi di e con Giorgia Mazzucato – Testi e regia: G.Mazzucato – Luci: Andrea Vannini – Produzione: SB Teatro – Foto di scena: Manuela Giusto – Casa Fools Torino 23 e 24 febbraio 2024