
“Fronte del porto” all’Argentina
Nel viale buio, un uomo; chiama un altro uomo, con una scusa lo esorta ad affacciarsi dalla finestra, a sporgersi;
Nel viale buio, un uomo; chiama un altro uomo, con una scusa lo esorta ad affacciarsi dalla finestra, a sporgersi;
Quante le strade che dobbiamo ancora percorrere per tenere distinto l’impulso d’amore da quello dell’appartenenza esclusiva capace di trasformarsi in
Rinfoderiamo presto la tentazione di accostare lo spunto narrativo di questa pièce, andata in scena all’Altrove Teatro Studio, alla famosa
Due donne confabulano, parlottano, rassettano la stanza; un’eccentrica colf, un’anziana signora, attendono curiose l’imminente arrivo degli ospiti. E’ nel tranquillo
Usciamo dalla sala e ci sorprendiamo a domandarci come possa ancora colpire una storia ambientata nei lontani anni Settanta, nella
Gremiti, s’affollano i personaggi, articolano le loro traiettorie fra i cubi dorati, tra le pareti bronzee; travolti da un ritmo
Buio, buio profondo, dietro le sbarre scure di una finestra s’intravede il cielo d’un luogo remoto, unico punto di fuga
Fortuna che esiste ancora qualcuno capace di guardare dentro il disordine disperato delle nostre metropoli e scorgere cristalli di umanità,
Aleggia sul proscenio un biancore gelido, una luce pallida si proietta sul cemento obliquo, suolo ove un corpo, abbandonato al
Perfino da un garage scombinato arriva, vigoroso e imponente, l’ammonimento di un folle che ha deciso di nascondersi al mondo,
Bisogna, per apprezzare una sua interezza questo fastoso allestimento de La Tempesta di Shakespeare, attrezzarsi avendo letto le note di
di Laura Dotta Rosso Vediamo una nicchia sullo sfondo del palcoscenico al cui interno è presente una tastiera, un microfono