La complessa semplicità: la leggerezza non è superficialità
“Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? Una domanda posta come quesito sull’esistenza stessa, è il punto
“Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? Una domanda posta come quesito sull’esistenza stessa, è il punto
“Con la macchina fotografica io ho fatto ordine nella mia vita perché riuscivo a registrare quello che avveniva e a
Una scena intima, un trio di musicisti sul fondale: è lo spazio di Geppina e Mimì, due donne, due artiste
Nella scena desolata, un’architettura fatiscente di sedie cattura gli sguardi: si apre nel silenzio “Le sedie” di Eugène Ionesco, in
Torna sul palco del Teatro Vittoria di Roma dall’8 al 13 febbraio, “Rosy D’Altavilla- L’amore oltre il tempo” scritto e
La osserviamo in bilico su un gargoyle al sessantunesimo piano di Chrysler Building quando, intenta a scattare una fotografia, fu
“Tra gli amici parliamo di Lucio al presente perché è una presenza fuori dal tempo” Non sono voci di studiosi
Un incontro fra amici, un’armonia solo apparente, il vociare confuso si confonde tra le note di “Love is the drug”,
Lo sguardo, ma anche la riflessione sullo sguardo l’epicentro drammatico di “Antichi maestri” che si apre sulla scena immobile di
Nel fondale di “L’Oreste” uno spazio interstellare, nel proscenio un uomo che piange. Si muovono le stelle, i pianeti, le
Mazùt si offre nel suo farsi, nel suo realizzarsi come composizione stratificata. Nella sovrapposizione di materiali, nel loro continuo riallestimento,
Il viaggio per l’inferno inizia da un marciapiede, non attende che il pubblico vi si predisponga: è un richiamo, quello