Valeria Corvino, dettagli e oversize nelle sue opere ipermaneriste

Valeria Corvino affronta l’arte in modo innovativo e multipiano, tra pittura e fotografia, regalando dettagli maxi di bellezza classica.

Valeria Corvino, è un’artista partenopea contemporanea, “ipermanierista” di fama internazionale che riporta con le sue opere alla bellezza classica ellenica. Nei suoi lavori in cui interpreta in chiave attuale i canoni dell’estetica greca, troviamo l’espressione intrinsecamente connessa all’armonia universale. Le forme che rappresenta, in formato maxi, esprimo infatti quell’ideale di perfezione fisica ma in qualche modo anche morale.

Formatasi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, per lei non ci sono segreti in quella che è l’anatomia e la bellezza del corpo umano. I soggetti che ricorrono nelle sue opere sono per lo più sono riferiti al corpo femminile e maschile, ma anche ai cavalli. Non le interessa in modo particolare la figura intera, piuttosto si focalizza sui dettagli, come bocca, occhi o parti del corpo. Sono bellissime le torsioni che imprime loro, siano essi realizzati su tela, utilizzando i colori ad olio, che su carta o cartone con la graffite o con i colori acrilici.

Altro segno distintivo sono le nuance che utilizza, che sono ben definite e presenti in tutte le sue opere, facendone una propria cifra stilistica. Parliamo del bianco e del rosso, colori che utilizza in tutte le sfumature, scelti non a caso, che rinforzano il concetto di armonia e equilibrio compositivo. Talvolta usa con grande efficacia l’oro. Attraverso il bianco trasferisce un senso di chiarezza e nitidezza d’intento, mentre con il rosso, apparentemente a contrasto, calibra l’insieme dando quel tocco di energia e vigore ai soggetti posti in primo piano. L’oro, quando presente, fornisce e accentua la percezione di preziosità.

Un’artista che sperimenta diverse tecniche combinandole tra loro.

Sono interessanti anche le sue sperimentazioni e l’uso di tecniche miste che includono la fotografia e la realizzazione di opere su plexiglas. In questo caso l’artista “cattura” con l’obiettivo, utilizzando la tecnica del banco ottico digitale, solo alcuni dettagli dall’opera originaria su tela. Ne scaturisce un pezzo unico ed autentico i cui dettagli vengono zoomati fino a gradimento, ed inserirli tra due lastre di plexiglas.

La sua è un’arte innovativa e multisensoriale che affronta più piani di arte visiva contemporaneamente, anche attraverso un sapiente gioco di luci ed ombre. Si va da quella scultorea “declamata” attraverso la pittura che ne enfatizza i volumi in modo sapiente risultando tridimensionale. Un’arte che approfondisce, nel senso etimologico della parola che sa andare a fondo nell’introspezione. Porta così in evidenza i particolari quasi come una macrofotografia incrociando la terza via espressiva dell’arte visiva da lei utilizzata ovvero la fotografia.

Bella anche la linea Pop dedicata a Marilyn in cui, con tecnica mista e multi cromatismi, affronta il tema in varie sfumature e alternative. Un’idea di bellezza che trasferisce l’inossidabile concetto di bellezza eterna in cui anche Marilyn trova perfetta collocazione.

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