FLUIDOFIUME al Teatro Palladium
Teatro Palladium
In occasione del centenario dell’opera ULISSE di JAMES JOYCE
2 febbraio 1922 – 2 febbraio 2022
Bloomsday 16 giugno 2022
FLUIDOFIUME
“Non si sa mai di chi si masticano i pensieri”
per 4 voci dispari, soprano, pianoforte e live electronics
di ENRICO FRATTAROLI, da JAMES JOYCE
Flussi di coscienza da ULISSE
Voci da ANNA LIVIA PLURABELLA
Frammenti e silenzi da GIACOMO JOYCE
Con
FRANCO MAZZI : Leopold BLOOM
MIRELLA MAZZERANGHI: Molly BLOOM/ALP
CARLOTTA CAIMI: ALP/Molly BLOOM
GALLIANO MARIANI: Stephen DEDALUS
PATRIZIA POLIA: soprano
DIEGO PROCOLI: pianoforte/tenor
produzione FRATTAROLI & MAZZI
in collaborazione con JAMES JOYCE ITALIAN FOUNDATION
Centro di Produzione Teatrale FLORIAN METATEATRO
con il sostegno del FESTIVAL INTERNAZIONALE di ANDRIA CASTEL DEI MONDI
Dedicato alla memoria di Giorgio MELCHIORI e Jacqueline RISSET
si ringrazia ERI srl di Luciano Rizzo
Durata: 75 minuti
Prima assoluta
16-17 giugno - ore 21
In occasione del centenario dell’opera Ulisse di James Joyce, nel giorno del Bloomsday, la commemorazione che si tiene annualmente il 16 giugno a Dublino e in altre parti del mondo per celebrare lo scrittore irlandese, il Teatro Palladium ospita in prima assoluta FLUIDOFIUME - “Non si sa mai di chi si masticano i pensieri”, spettacolo di Enrico Frattaroli in scena domani 16 giugno e il 17 giugno alle ore 21, liberamente tratto dal celebre romanzo e dalle opere Anna Livia Plurabella (da Finnegans Wake) e Giacomo Joyce.
FLUIDOFIUME è un’opera storica – teatrale, poetica e musicale insieme – che ha attraversato tutta l’ attività autoriale e registica di Enrico Frattaroli fin dal 1984, emergendo in molteplici edizioni: teatrali, radiofoniche, televisive. La nuova declinazione – Non si sa mai di chi si masticano i pensieri – che include i brani tratti da Giacomo Joyce e rielabora la forma di alcuni contenuti, sarà interpretata dalla compagnia storica che lo ha sempre interpretato: Franco Mazzi (Leopold Bloom), Mirella Mazzeranghi e Carlotta Caimi (Molly Bloom/ALP), Galliano Mariani (Stephen Dedalus), Patrizia Polia (soprano), Diego Procoli (pianoforte).
Non si sa mai di chi si masticano i pensieri riprende e coglie FLUIDOFIUME nell’avvicinarsi al suo delta, con i sedimenti di quanto ha portato con sé, di edizione in edizione, di corso in ricorso, da Ulisse ad Anna Livia Plurabella, a Giacomo Joyce, fino a se stesso.
Nel suo fluire lo spettacolo “mastica i pensieri” di tutti i personaggi evocati, quelli di Bloom, di Stephen, di Molly, il chiacchiericcio di Anna Livia Plurabella, i nodi “epifanici” di Giacomo Joyce, e fa del manoscritto di quest’ultimo il suo cosmo, con le sue orbite, le sue galassie, le sue visive costellazioni di scrittura. In questo discreto, discontinuo fluire, Bloom può dare voce a Giacomo Joyce; Anna Livia mescolare i lemmi del proprio scivolare verso il sonno con le parole crepuscolari di Bloom; Molly e Leopold rievocare il loro primo amplesso sul promontorio di Howth a distanza di centinaia di pagine e da speculari punti di vista; Stephen irrompere con le acque venefiche dei suoi rimorsi per la morte della madre nei plumbei flutti del Mar Morto immaginato da Bloom.
FLUIDOFIUME rappresenta il flusso di lettura di Frattaroli, il suo stream of consciousness sull’opera di Joyce.
Bio Enrico Frattaroli
Enrico Frattaroli nato a Rocca San Zenone (Terni) nel 1951 è laureato in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, è autore indipendente di opere teatrali, acustiche, plastiche e audiovisive. Dal 1976 al 1981 ha lavorato da attore con registi della cosiddetta ‘avangardia romana’ quali Giuliano Vasilicò, Memè Perlini, Giancarlo Nanni. Nel 1983 ha fondato la compagnia Stravagario Teatro con l’attore Franco Mazzi, con il quale ha cominciato a produrre, in intima intesa artistica, i suo primi lavori da regista. Con Mr Bloom, da James Joyce, del 1984, ha gettato le basi di tutta la sua poetica, caratterizzata da un rapporto sempre più elaborato e stretto fra musica, poesia, drammaturgia.
Tra le più importanti OPERE TEATRALI ci sono: fluidofiume (1988-89) e fluidofiume: ricorsi (1998) fluidofiume “Non si sa mai di chi si masticano i pensieri” (2022, in itinere) da Ulisse e Finnegans Wake di James Joyce; Opera (1991-92) sul testo in greco antico dell’Oidipous Tyrannos di Sofocle; Amor di lontano (1993) dal poema di Jacqueline Risset in risonanza coi versi degli antichi trovatori provenzali; Il tamburo di fuoco di F. T. Marinetti, recitato in italiano, ceco e francese (1996); le cinque opere dell’imponente progetto dedicato al Marchese de Sade: SADE neroluce (Roma, Carcere Monumentale del San Michele, 2002); SADE cum figuris (Roma, Palazzo Braschi, 2002); SADE ex machina (Terni, Ex Officine Bosco, 2003), SADE per speculum (Ferrara, Chiesa sconsacrata di San Francesco, 2004); SADE: opus contra naturam, (Roma, Carcere Monumentale del San Michele, 2007; Napoli, Real Albergo dei Poveri, Napoli Teatro Festival Italia 2009). Seguono: Nella pietra, dal racconto di Christa Wolf (2010), HYBRIS, dai testi in greco antico dell’Oidipous tyrannos e dell’Oidipous epi Kolonoi di Sofocle, (Napoli, Teatro San Ferdinando, produzione Napoli Teatro Festival Italia 2011), La voce a te dovuta, un melologo su testi di Pedro Salinas e musiche di Pino Forastiere (2012). Il suoi lavori più recente sono 4:48 PSYCHOSIS - Sinfonia per voce sola, di/da Sarah Kane (2018-19) e AGAMEMNON - Làchesis per solo, eco, icona, di/da Ghiannis Ritsos (2019). Alcune delle opere teatrali citate sono state presentate nell’ambito di festival e rassegne internazionali a Parigi, Lione, Lugano, Praga, Dublino, Sydney, Melbourne, New York, Podgorica, Il Cairo.
Afro Poièsis al Teatro Palladium
Teatro Palladium
27 maggio 2022 - ore 20,30
Afro Poièsis
Commedia in un atto e dieci quadri per quattro voci e orchestra ispirata ai dipinti di Afro Basaldella
Musica di Albino Taggeo
Testo di Barbara Drudi
Regia di Cesare Scarton
Impianto scenico e luci di Andrea Tocchio,
Motion Graphic di Floriano Pizzardi
Cantanti
Afro: Domenico Menini, Tenore
Amelia Rosselli: Chiarastella Onorati, Mezzosoprano
Pier Paolo Pasolini: Federico Benetti, Baritono
Alma Schindler Mahler: Nunzia Santodirocco, Soprano
Pentarte Ensemble
Direttore: Stefano Cucci
Primo violino: Francesco Peverini
L’orchestra
Flauto: Giampio Mastrangelo, Clarinetto: Fabio Sepe,
Sax: Alessio Matrigiani, Tromba: Alessandro Rosi,
Trombone: Aldo Maria Taggeo, Percussioni: Bernardo Di Mattia
Violini primi: Michela Marchiana, Marco Colasanti, Alessandro Ciccioriccio
Violini secondi: Fabiola Gaudio, Michele Tisei, Sebastian Zagme, Valentina Moriggi
Viole: Alessio Toro, Roberta Rosato, Matteo Mizera
Violoncelli: Angelo Santisi, Daniel Mizera
Contrabbasso: Maurizio Raimondi
Maestri collaboratori Francesco Del Fra - Suzuki Saeko
Il Concertino
Mandolino: Emanuele Buzzi, Vibrafono e Xilofono: Fabio Cuozzo, Chitarra: Luca Lupi,
Fisarmonica: Andrea Pennacchi
Da un’idea di Mario Graziani, erede e testimone di uno dei più rappresentativi artisti del secolo scorso, Afro Libio Basaldella, nasce uno spettacolo del tutto originale volto ad avvicinare e trasformare le suggestioni evocate dai dipinti dell’artista in materia strumentale e vocale. È Afro Poièsis, commedia in un atto e dieci quadri per quattro voci e orchestra ispirata ai dipinti di Afro Basaldella, con le musiche del compositore Albino Taggeo eseguite dal Pentarte Ensemble diretto dal Maestro Stefano Cucci, con la regia di Cesare Scarton, in programma venerdì 27 maggio al Teatro Palladium di Roma (ore 20.30).
La mise en scène dello spettacolo prevede la realizzazione dell’opera Poièsis, suddivisa in dieci scene riguardanti ciascuna un quadro di Afro Basaldella e corredate da un testo scritto dalla storica dell’arte e da molti anni studiosa della sua pittura Barbara Drudi. La scenografia è realizzata con dei video in movimento che proietteranno i dipinti su 12 schermi di diverse dimensioni disposti sul fondale. Le opere scelte sono: La caccia subacquea (1955), Il giardino della speranza (1958), La scheggia (1956), Segno limite (1957), Valle del ferro (1958), Silver Dollar club (1956), Madonna di monte (1962), Colle cieco (1962), Porto delle galere (1964) e Tiresia (1975).
Ogni dipinto darà lo spunto per una rappresentazione scenica cantata da quattro illustri personaggi del secolo scorso, intellettuali e amici, tra i quali lo stesso Afro (interpretato da Domenica Menini), che si ritrovano, come spesso accadeva, a dialogare, scherzare e riflettere sulle loro opere, presso il caffé “Caffè Rosati”, nel centro storico di Roma. I personaggi sono: Amelia Rosselli, Pier Paolo Pasolini, Alma Schindler, rispettivamente interpretati dal mezzosopranoChiarastella Onorati, dal baritono Federico Benetti e dal soprano Nunzia Santodirocco. Ciascuno di loro offrirà la propria visione estetica e poetica sui dieci dipinti proposti, un’intrigante pòlemos artistica e divertente con i suoi interlocutori.
Il Pentarte Ensemble, che eseguirà l’opera, è stato fondato dal compositore Albino Taggeo, ed è un gruppo cameristico presente sulla scena italiana da circa trent’anni, specializzato nel repertorio del Novecento storico e contemporaneo. Il direttore d’orchestra è Stefano Cucci, per oltre vent’anni assistente musicale di Ennio Morricone. L’organico comprende quattro solisti, un quintetto d’archi, cinque strumenti a fiato, chitarra, mandolino, fisarmonica e percussioni.
BIGLIETTERIA PALLADIUM
Intero 18€; ridotto 12€; ridotto studenti 8 €
Mail:biglietteria.palladium@uniroma3.it - Tel. 06 57 332768
La biglietteria del Teatro apre due ore prima dell'inizio dello spettacolo.
Prevendite online su www.boxol.it
INFO
Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma - Tel: 06 5733 2772
https://teatropalladium.uniroma3.it/ | https://www.facebook.com/teatropalladium/
BIRD e THE PREVIOUS OWNER al Teatro Palladium
Teatro Palladium
Prima romana
21 maggio in scena al ore 21:000
BIRD
di
Dunja Jocic e Marinus Groothoff
Prima nazionale
ore 21:30
The Previous Owner
di Dunja Jocic
“Può darsi che questa convinzione nella necessità di morire sia solo un'illusione che abbiamo creato per sopportare il peso della nostra esistenza”. (Freud)
Prima nazionale e prima romana il 21 maggio al Teatro Palladium con l’ultimo appuntamento di Orbita, la stagione danza diretta da Spellbound che intende mappare le realtà di punta della danza contemporanea.
In scena due lavori della coreografa di origine serba, ma di stanza ad Amsterdam, Dunja Jocic, già premiata con il prestigioso VSCD Zwaan nel 2021, che presenta in prima romana il cortometraggio Bird, diretto insieme al regista Marinus Groothof e, in prima nazionale, The Previous Owner, uno spettacolo che esplora il tema del transumanesimo.
Un’indagine sulla libertà è al centro di Bird, premiato con il Cinedance Public Award di Amsterdam nel 2016: il rapporto di un bambino e una madre, diva dell’opera e il percorso di emancipazione che gli consente di sperimentare attraverso il gioco le infinite occasioni per scoprirsi libero.
Dal piano puramente personale a quello etico, Dunja Jocic con The Previuos Owner, sul palco alle 21.30, si inserisce sulla scia del dibattito filosofico e culturale, aperto dal transumanesimo, concentrato sulle possibilità e i limiti di espandere le capacità fisiche e cognitive dell’uomo attraverso la biotecnologia.
Si può superare il confine tra la vita e la morte? Le tecnologie possono riprogettare la condizione umana? Nel prossimo futuro, la mente di un uomo in fin di vita viene installata su un giovane corpo, stimolando una battaglia sull'identità della nuova persona generata.
Sugli echi di Blade Runner, The Previous Owner è la battaglia tra mente e corpo, tra umano e replicante che lottano per la proprietà dell’essere umano appena creato.
Bio
Dunja Jocic è una coreografa di origine serba ma residente ad Amsterdam. Premiata con il prestigioso VSCD Zwaan nel 2021 presenta per la prima volta in Italia il lavoro The Resident e il corto The Bird che ha ricevuto il Cinedance Public Award nel 2016. Ha danzato con illustri compagnie come, Club Guy e Roni e Emio Greco /PC (Olanda), Ballet du Nord (Francia), Saskia Bodekke e Peter Greenaway per citarne solo alcuni. Per la sua performance in "Midnight Rising" di Club Guy e Roni, Dunja Jocic è stata nominata per un Cigno d'Oro nel 2013. Negli anni i suoi lavori sono stati presentati in teatri come lo Stadsschouwburg di Rotterdam, il Bellvue Theater di Amsterdam, l'Utrecht Stadsschouwburg in Olanda, il Taichung Metropolitan Opera House di Taiwan, il Serbian National Theater di Belgrado e festival come il Nederlandse Dansdagen di Amsterdam (Olanda), il Dance New Air festival di Tokyo (Giappone), il Trans Art Festival di Bolzano (Italia) e il Temps d'Aimer la Dance di Biarritz (Francia).
BIRD
Prima romana
Diretto da Dunja Jocic e Marinus Groothoff
Prodotto da Dunja Jocic
Line Producer Marko Jocic
Scritto da Marinus Groothof
Costumi Anky Groothof
Sound Design Ferry de Pater
Visual Effects Ivan Pribicevic
Montaggio Brian Ent
Musiche Ian Marien
Coreografie Dunja Jocic
Cast Stefan Ckonjevic, Dunja Jocic, Jelena Djokic
Fotografia Jelena Jankovic
Viktorija Film production
THE PREVIOUS OWNER
Prima nazionale
Coreografia Dunja Jocic
con Kalin Morrow
Attore in video: Tom Jansen
Testo Rik van den Bos
Drammaturgia e scene Marinus Groothof
Luci Wil Frikken
Musiche Renger Koning
Costumi: Maartje Prins
https://www.ciaotickets.com/biglietti/previous-owner-bird
INFO
Botteghino Teatro Palladium - aperto due ore prima dello spettacolo
Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma - Tel: 06 5733 2772
Info, prenotazioni e abbonamenti
tel. 06 69426222
orbitapromozione@gmail.com
DAMS Music Festival al Teatro Palladium
Teatro Palladium
10 al 14 maggio
DAMS Music Festival
Un appuntamento che unisce la formazione universitaria, la ricerca e lo spettacolo dal vivo, che attraversa i generi musicali e le generazioni: nasce il DAMS Music Festival, ideato da Luca Aversano e organizzato dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium e dal Collegio didattico DAMS del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre, dal 10 al 14 maggio al Teatro Palladium (ingresso gratuito).
Dalla musica per il teatro a quella per il cinema, dai mestieri della musica alle grandi trasformazioni del mercato musicale, fino ai diritti connessi. Il DAMS Music Festival intende costruire e rappresentare un’area interattiva tra le dimensioni della ricerca, della formazione e della creazione/produzione nel campo della musica, con particolare attenzione al ruolo della scuola, dell’università e delle istituzioni culturali.
Cinque giorni di incontri, workshop, concerti e spettacoli in cui artisti e giovani promesse, istituzioni culturali e docenti provenienti da numerosi DAMS italiani si confrontano per discutere e fare il punto, insieme, su temi e argomenti legati alla posizione della musica nelle università e nelle istituzioni scolastiche, al ruolo del compositore nella società contemporanea, alle questioni relative all’organizzazione e gestione del sistema produttivo dello spettacolo. Momenti di studio e approfondimento si affiancano a momenti dedicati alla musica dal vivo con il live gratuito dell’artista e produttore romano Piotta, i ritmi sofisticati e i virtuosismi jazz di Greta Panettieri, i concerti della Roma Tre Jazz Band e del pianista Claudio Berra.
La data che segna l’inizio dei lavori è martedì 10 maggio ore 18 con l’incontro Comporre musica per il teatro oggi: i compositori Francesco Antonioni, Matteo D’Amico, Lucio Gregoretti e Marcello Panni dialogano con i docenti Luca Aversano, Gianluigi Mattietti e Matteo Giuggioli. Alle 21 segue la rappresentazione de La bicicletta di Bartali, melologo tratto dal celebre romanzo di Simone Dini Gandini sul campione del ciclismo Gino Bartali, su libretto del Maestro Marcello Panni con la voce recitante di Anna Nogara, il soprano Patrizia Polia ed eseguito dall’ Ensemble Roma Sinfonietta.
Il festival prosegue mercoledì 11 maggio ore 17 con la presentazione del concorso rivolto agli studenti dei DAMS italiani per la realizzazione di un cortometraggio a tema musicale che verrà premiato nell’ambito della prossima edizione del Premio Movie to Music, che valorizza e celebra i migliori film di argomento musicale. Ospite dell’appuntamento il compositore Michele Braga, autore tra gli altri delle colonne sonore dei film Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks Out di Mainetti. Segue il talk La musica e il mercato digitale: il critico musicale Giovanni Vacca e la docente Marta Perrotta dialogano sulle trasformazioni del mercato musicale nell’era digitale insieme al rapper e produttore discografico Tommaso Zanello, detto “Piotta”. Alle 20 La Grande Onda Showcase con le esibizioni di Piotta, Medium e Alessandro Proietti.
Giovedì 12 maggio si parte alle 18 con la proiezione in anteprima del video d’arte Of Roots and Feathers, progetto intermediale nato dall’esigenza di raccontare il risveglio e la rinascita di una donna, realizzato su disegni digitali di Lucia Sapienza in dialogo con la voce di Madalena, nome d’arte della docente Maddalena Pennacchia, protagonista anche del concerto alle 18.30 Effetti di memoria: Judy Garland, con Stefano Nencha (chitarra), Stefano Nunzi (basso) e Simone Prattico (batteria), che ripercorre la carriera musicale di Judy Garland, interprete di canzoni di autori del calibro di George Gershwin e Hoagy Carmichael. Alle 20 il compositore e Direttore d’orchestra Peppe Vessicchio è il protagonista di un incontro dedicato ai mestieri della musica, e in particolare a quello dell’arrangiatore. Alle 21 la cantante e autrice Greta Panettieri, accompagnata al pianoforte da Andrea Sammartino e da Francesco Puglisi al basso elettrico, presenta Collection: un live set variegato e appassionante tra jazz e pop, tratto dall'album omonimo che raccoglie i brani più significativi dei suoi ultimi quattro dischi. Una carriera di lunga esperienza quella di Greta Panettieri, tra Italia, Stati Uniti e concerti in tutto il mondo che l’hanno vista collaborare con grandi artisti internazionali tra cui Terri Lynn Carrington, Toquinho, Curtis King e Fabrizio Bosso.
Il quarto giorno del festival si apre venerdì 13 maggio ore 14.30 con il workshop sulla formazione del pubblico musicale oggi, con un focus sul ruolo delle istituzioni culturali, a cui partecipano i rappresentanti di alcune delle più importanti realtà culturali italiane (Teatro Bellini di Catania, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di Torino, Teatro Marrucino di Chieti). I lavori proseguono poi nel pomeriggio con il coinvolgimento delle scuole nel dibattito sulla formazione dei giovani spettatori. Alle 18.30 Andrea Miccichè, Presidente del NUOVO IMAIE, approfondirà il tema dei diritti connessi nel settore del music business ed esplorerà i nuovi scenari derivanti dallo sfruttamento di un brano musicale registrato e diffuso pubblicamente, in dialogo con tre generazioni a confronto: quella di Massimo Di Cataldo, autore di canzoni intramontabili come Se adesso te ne vai e Con il cuore, quella del chitarrista e produttoreMassimo Varini (Nek, Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Mina, Celentano, Andrea Bocelli) e quella di Yuman, vincitore dell’ultima edizione di Sanremo Giovani. Segue alle 20.30 il concerto per pianoforte di Claudio Berra, allievo dei corsi di perfezionamento dell’Accademia di Santa Cecilia, su musiche di Mozart, Debussy e Liszt.
L’ultima sessione del workshop dedicato al pubblico del futuro, sabato 14 maggio ore 10, apre la giornata conclusiva del festival, che prosegue con un pomeriggio dedicato al compositore Gustav Mahler con la presentazione del volume “Non guardare nei miei Lieder! Mahler compositore orchestratore interprete” di Anna Ficarella e l’esecuzione dei suoi lieder con il soprano Christine Streubühr accompagnata al pianoforte da Anna Quaranta. Infine, alle ore 21, chiude la prima edizione del festival il concerto della Roma Tre Jazz Band.
PROGRAMMA
Martedì 10 maggio
ore 17.30
Inaugurazione del Festival
Intervengono
Mario De Nonno, Decano dell’Università Roma Tre
Pasquale Basilicata, Direttore Generale
Roberto Morozzo, Direttore del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo
Amedeo Ciaccheri, Presidente del Municipio VIII di Roma Capitale
Luca Aversano, Presidente della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium
ore 18.00
Comporre musica per il teatro oggi
Francesco Antonioni, Matteo D’Amico, Lucio Gregoretti, Marcello Panni
dialogano con Luca Aversano, Gianluigi Mattietti, Matteo Giuggioli
ore 21.00
La bicicletta di Bartali
Melologo dall’omonimo racconto di Simone Dini Gandini
Drammaturgia Anna Nogara, Marcello Panni
Musiche Marcello Panni
Illustrazione Roberto Lauciello
Videoproiezioni BOGUSlab
Con Anna Nogara (voce recitante), Patrizia Polia (soprano), Ensemble Roma Sinfonietta
Mercoledì 11 maggio
ore 17
Movie to Music: un premio tra cinema e musica per gli studenti dei DAMS italiani
Intervengono Michele Braga, Paola Casella, Giandomenico Celata, Veronica Pravadelli
ore 18.30
La musica e il mercato nell’epoca del digitale
Giovanni Vacca e Marta Perrotta dialogano con Tommaso Zanello (detto “Piotta”, rapper e produttore discografico)
ore 20.00
La Grande Onda Showcase con Tommaso “Piotta” Zanello, Medium, Alessandro Proietti
Produzione La Grande Onda
Giovedì 12 maggio
ore 18.00
Proiezione in anteprima del video d’arte Of Roots and Feathers
di Lucia Sapienza e Maddalena Pennacchia
Introducono Giorgio De Marchis (Direttore del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture straniere), Enrico Carocci
ore 18.30
Effetti di memoria: Judy Garland
Madalena - voce
Stefano Nencha - chitarra
Stefano Nunzi - basso
Simone Prattico - batteria
ore 20.00
I mestieri della musica
Gli arrangiamenti musicali: tradizione e autenticità
incontro con Peppe Vessicchio
conduce Fiorenza Gherardi De Candei
ore 21.00
Live “Collection” di Greta Panettieri (voce)
con Andrea Sammartino (pianoforte) e Francesco Puglisi (basso elettrico)
Venerdì 13 maggio
ore 14.30
Workshop “La formazione del pubblico musicale oggi”
I sessione - Il ruolo delle istituzioni
Modera Luca Aversano
Partecipano: Giovanni Cultrera (Teatro Bellini di Catania), Nunzia Nigro (Teatro dell’Opera di Roma), Marina Pantano (Teatro Regio di Torino), Cesare Di Martino (Teatro Marrucino di Chieti)
ore 16.00
Intermezzo musicale a cura del Laboratorio vocale DAMS Roma Tre
Docente Massimiliano Tonsini
ore 16.30
Workshop “La formazione del pubblico musicale oggi”
II sessione - Il ruolo della scuola
Partecipano: Luca Aversano, Giuseppina La Face, Annalisa Spadolini, Annalisa Tota, Antonietta De Feo, Nicola Campogrande
Modera Paola Besutti
ore 18.30
La scena musicale e i media: generazioni a confronto
Incontro con Andrea Miccichè (Presidente NUOVO IMAIE), Massimo Di Cataldo, Massimo Varini e Yuman
ore 21.00
Concerto di Claudio Berra, pianoforte, allievo dei Corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma
Sabato 14 maggio
ore 10.00-13.00
Workshop “La formazione del pubblico musicale oggi”
II sessione - Il ruolo dei corsi di studio DAMS
Modera Maria Rosa De Luca
Intervengono: Luca Aversano (Università Roma Tre), Nicola Badolato (Università di Bologna), Paola Besutti (Università di Teramo), Daniela Castaldo (Università del Salento), Carla Cuomo (Università di Bologna), Maria Rosa De Luca (Università di Catania), Mila De Santis (Università di Firenze), Paola Dessì (Università di Padova), Andrea Malvano (Università di Torino), Egidio Pozzi – Marco Targa(Università della Calabria), Paolo Somigli (Università di Bolzano)
ore 17.30
Un pomeriggio con Gustav Mahler
“Non guardare nei miei Lieder! Mahler compositore orchestratore interprete”, presentazione del volume di Anna Ficarella (LIM, Lucca 2020).
Partecipano, con l’autrice, Maria Teresa Arfini e Gaston Fournier-Facio
Intervento musicale a cura di Christine Streubühr (soprano) e Anna Quaranta (Pianoforte): Lieder di Gustav Mahler
ore 21.00
Roma Tre Jazz Band
Live e open mic
Viero Latini Menapace (violino)
Ludovico Franco (tromba)
Nicola Concettini (sax tenore)
Emanuele Rizzo (pianoforte)
Alessandro Botti (contrabbasso)
Roberto Moriconi (batteria)
*Tutti gli incontri, workshop e concerti sono a ingresso gratuito a eccezione dello spettacolo La bicicletta di Bartali. È possibile acquistare i biglietti al botteghino del teatro a partire da 2 ore prima dell’inizio dello spettacolo, oppure su: www.boxol.it/TeatroPalladium (Biglietti intero 18 €, ridotto 12 €, studenti 5€ )
Best Regards al Teatro Palladium
Teatro Palladium
28 aprile ore 21:00
P rima romanacon l’unico spettacolo italiano presentato alla Biennale 2021
Best Regards
di e con Marco D'Agostin
testi Chiara Bersani, Marco D’Agostin, Azzurra D’Agostino, Wendy Houstoun
suono, grafiche LSKA
testi Chiara Bersani, Marco D’Agostin, Azzurra D’Agostino, Wendy Houstoun
luci Giulia Pastore
costruzione scene Andrea Sanson
consulenza scientifica The Nigel Charnock Archive, Roberto Casarotto
consulenza drammaturgica Chiara Bersani, Claudio Cirri, Alessandro Sciarroni
consulenza tecnica Eleonora Diana, Luca Poncetta, Paola Villani
movement coach Marta Ciappina
direzione tecnica Paolo Tizianel
traduzioni Damien Modolo
cura, promozione Damien Modolo
organizzazione Eleonora Cavallo
produzione VAN
coproduzione KLAP Maison pour la danse à Marseille, Rencontres Chorégraphiques de Seine Saint-Denis, CCN2 de Grénoble, ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il supporto di Centrale Fies, CSC/Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa), inTeatro, ERT, the WorkRoom (Fattoria Vittadini), Teatro Comunale di Vicenza, L’Arboreto - Mondaino, a.Artisti Associati
Tra i protagonisti più interessanti della new wave coreografica italiana, Marco D’Agostin il 28 aprile al Teatro Palladium porta in scena per la prima volta a Roma, nell’ambito di Orbita la stagione danza diretta da Spellbound, l’unico spettacolo italiano presentato alla Biennale di Venezia e che vanta la nomination al Premio Ubu 2021: Best Regards.
Un omaggio al coreografo britannico Nigel Charnhock, scomparso nel 2012, eccellenza della danza internazionale, autore di vere e proprie esplosioni ipercinetiche e fra i fondatori del celebre collettivo DV8 – Physical Theatre. Il performer britannico ha incarnato alla perfezione quella possibilità dell’arte che David Foster Wallace avrebbe chiamato “failed entertainment”, allargando le maglie del genere “danza contemporanea” e firmando spettacoli di massima intensità sui temi della sessualità, dell’amicizia e dell’amore, sfidando i clichè e non temendo lo scandalo.
All’ombra di un tempo scaduto e sotto la luce che il grande performer continua a proiettare, D’Agostin celebra la memoria di Nigel Charnhock con un one man showdi azioni cantate, recitate e coreografiche. “Best Regards è la lettera che scrivo, con 8 anni di ritardo, a qualcuno che non risponderà mai”.
Partendo dalla lettera mai recapitata che Wendy Houstoun scrisse al suo amico e collega Charnhock definendolo “too much”, il coreografo italiano mette sotto accusa il tempo per indagare le conseguenze emotive di un rapporto epistolare che viaggia su galassie non sincronizzate. Con uno spettacolo di intrattenimento disperato, D’Agostin cerca di porre a sé e al pubblico la stessa domanda “Cosa scriveresti a qualcuno che non leggerà mai le tue parole?” Un modo per dire “Dear N, I wanted to be too much too”.
Lo spettacolo è preceduto alle ore 17 dall’incontro aperto a tutti a cura della Fondazione Teatro Palladium.
Intervengono con Marco D’Agostin, Gaia Clotilde Chernetich dramaturg, autrice e studiosa di danza, teatro e scienze sociali e Maria Cristina Esposito, presidente Associazione culturale Licita Scientia_Corpi Segni Scritture.
Bio
Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance, vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35. Nel triennio 22/24 è Artista Associato del Piccolo Teatro di Milano.
Il suo lavoro si interroga sul ruolo e il funzionamento della memoria, e pone al centro la relazione tra performer e spettatore. La danza, una geografia complessa in cui suoni, parole e movimenti collidono di continuo, tende sempre verso la compromissione emotiva di chi la compie e di chi la guarda.
Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Rosemary Butcher, Wendy Houstoun, Emio Greco), ha iniziato la propria carriera come interprete, danzando per, tra gli altri, Claudia Castellucci / Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Iris Erez, Tabea Martin, Sotterraneo.
Dal 2010 ad oggi ha sviluppato la propria ricerca coreografica come artista ospite di numerosi progetti internazionali (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych). È stato per due volte tra le Priority Company del network europeo Aerowaves.
Ha presentato i propri lavori in molti dei principali festival e teatri europei (Rencontres chorégraphiques int. de Seine-Saint-Denis, Théâtre de La Ville a Parigi, Kampnagel ad Amburgo, Les Brigittines a Bruxelles, The Place Theater a Londra, Sala Hiroshima a Barcelona, Tanzhaus di Zurigo, Schaubühne a Lipsia, SESC Pompeia a San Paolo, Santarcangelo Festival, Romaeuropa Festival, VIE Festival, Torinodanza, OperaEstate, per citarne alcuni).
Dal 2019, su invito di Boris Charmatz, è uno dei venti danzatori del progetto XX Dancers for the 20th century, per il quale interpreta il repertorio «Schuhplattler» dello spettacolo Folk-s di Alessandro Sciarroni.
Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per i danzatori di Biennale College.
Durata 1 ora
Biglietti
Intero 15 euro
Ridotto (over 65, under 24, convenzioni) 12 euro
Ridotto studenti 8 euro
https://www.ciaotickets.com/biglietti/best-regards-roma
INFO
Botteghino Teatro Palladium - aperto due ore prima dello spettacolo
Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma - Tel: 06 5733 2772
Non domandarmi di me, Marta mia… al Teatro Palladium
Teatro Palladium
Sabato 26 marzo , ore 20,30 e Domenica 27 marzo, ore 18,30
Non domandarmi di me, Marta mia…
di Katia Ippaso
con Elena Arvigo
regia Arturo Armone Caruso
Musiche originali MariaFausta
Scene Francesco Ghisu
Disegno Luci Giuseppe Filipponio
Image designer Elio Castellana
Produzione Nidodiragno/CMC
Durata 55 min
Un notturno dedicato alla relazione tra Luigi Pirandello e Marta Abba, la sua Musa, attraverso una rilettura dell’appassionato carteggio che i due si scambiarono nell’arco di dieci anni.
Non domandarmi di me, Marta mia… è lo spettacolo scritto da Katia Ippaso, diretto da Arturo Armone Caruso e interpretato da Elena Arvigo, in scena in prima romana al Teatro Palladium il 26 e 27 marzo (sabato ore 20:30, domenica ore 18 - biglietti su Boxol) nell’ambito della collaborazione con l'Istituto di Studi Pirandelliani per il centenario della prima rappresentazione dell’opera di Pirandello Sei personaggi in cerca d’autore. Il via alle celebrazioni il 23 marzo (ore 17) con l’inaugurazione, nel foyer del teatro, dell’installazione Sei personaggi in cerca d'autore.Veli e ombre a cura di Open Lab Company, videodesign di Natan Andrea Ruzza (visitabile fino al 30 marzo).
Non domandarmi di me, Marta mia… si sviluppa in un preciso momento nel tempo, 10 dicembre del 1936, data della morte di Luigi Pirandello, e in un preciso punto dello spazio, New York, dove Marta Abba stava recitando al Plymouth Theatre di Broadway. Quella sera, dopo aver annunciato al pubblico l’improvvisa scomparsa di Pirandello, alla fine dello spettacolo, Marta si trova da sola nella sua camera di Manhattan, non molto distante dalla Fifth Avenue, di fronte alla cattedrale di St.Patrick. Nella calma allucinata di quella notte, si trova a dover fare i conti con il suo passato.
Descritta come una donna dal forte temperamento (a soli 29 anni divenne capocomica), Marta Abba ripercorre la corrispondenza avuta con il Maestro scoprendosi all’improvviso vulnerabile, e sola. L’irruzione improvvisa della morte non può non influenzare l’interpretazione del passato facendo vacillare le certezze e portando la protagonista a farsi delle domande mai fatte prima. È una notte di veglia, in cui si fa vivo non solo il fantasma di Pirandello ma vengono chiamate a raccolta anche le immagini fantasmatiche di tutte le eroine pirandelliane (dalla Tuda di “Diana e la Tuda” alla Donata Genzi di “Trovarsi”, fino alla contessa Ilse de “I Giganti della montagna”) che il grande scrittore aveva inventato per lei, per la sua Marta.
Anticipa lo spettacolo la presentazione della rivista semestrale Ariel, a cura dell'Istituto di Studi Pirandelliani, con le docenti Annamaria Andreoli, Beatrice Alfonzetti e Antonella Ottai (ore 18, ingresso gratuito).
ORBITA, sei appuntamenti con la danza al Teatro Palladium
Teatro Palladium
25 marzo - 21 maggio
ORBITA
I edizione
Nasce la stagione di danza diretta da Spellbound
Sei appuntamenti per dieci progetti performativi, tre prime nazionali e una prima romana per un programma che accoglie le creazioni di artisti provenienti dall’Argentina, dall’Olanda, dal Regno Unito e, naturalmente, dall’Italia. Nasce a Roma Orbita, una nuova stagione di danza con la direzione artistica di Spellbound, in collaborazione con la Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, che intende mappare le realtà di punta della scena nazionale e internazionale della danza contemporanea, mettendo in relazione talenti emergenti e artisti affermati, e ripensare i processi artistici in un momento di forte complessità. Un progetto che rispecchia la forte identità di Spellbound Contemporary Ballet, realtà da quasi trent’anni protagonista del processo di internazionalizzazione della danza e non solo. La prima edizione di Orbita si svolgerà al Teatro Palladium dal 25 marzo al 21 maggio e ogni spettacolo sarà preceduto da una serie di incontri fra gli artisti e il pubblico.
Le identità omosessuali e transessuali, gli effetti del colonialismo, l’esperienza pandemica, la violenza domestica, il rapporto fra memoria e stress post-traumatico, gli orizzonti del transumanesimo, l’omaggio a Pasolini e quello a Nigel Charnhock, fondatore della celebre compagnia DV8 – Physical Theatre sono le tematiche al centro di una programmazione che ospita lo “spettacolo fenomeno” Un Poyo Rojo, il trittico performativo/installativo di Enzo Cosimi, le prime nazionali della compagnia Spoken Movement e dei coreografi Phoebe Jewitt e Dunja Jocic, il progetto celebrativo di Marco D’Agostin.
PROGRAMMA
Orbita si apre il 25 marzo con uno spettacolo che dal 2008 ha entusiasmato il mondo intero andando in scena senza interruzioni, superando le 1400 repliche in oltre 30 paesi, con una media 120 rappresentazioni all’anno. È l’esplosivo Un Poyo Rojo, una coproduzione franco-argentina che unisce teatro, danza e performance acrobatica, firmata a sei mani dai coreografi, danzatori e attori Alfonso Barón, Luciano Rosso e Hermes Gaido. Nato nella periferia di Buenos Aires in un momento in cui la società argentina si divideva in modo radicale rispetto alla proposta di legge sui matrimoni omosessuali, Un Poyo Rojo mette in scena, due uomini che, nello spogliatoio di una palestra, si affrontano come due galli da combattimento: si scrutano, si squadrano, si provocano e alla fine si seducono. Fra divertimento e commozione, un invito libertario, giocoso e politico a esplorare tutto il ventaglio delle possibilità fisiche e spirituali dell’essere umano.
Il 2 aprile approda a Orbita Enzo Cosimi, uno dei coreografi e registi italiani più autorevoli della danza contemporanea internazionale, con tre progetti fra performance e installazione dal titolo Il corpo originario – Sistemi polifonici installativi. Il primo pezzo, Off Label, si immerge nella transessualità dei corpi per indagare il percorso delle persone in transito e reinventare modalità per abitare lo spazio fisico, urbano e sociale. Quelle di Off Label sono storie che riverberano nuovi paesaggi dell’animo umano. Con il secondo pezzo, Visione Africana, Cosimi riporta invece alla luce, in una folgorazione visiva e ipnotica, i fantasmi dell’Africa, dalla schiavitù al colonialismo passato e recente, rievocando la forza ancestrale di un continente violentato, che si sottrae, attraverso l’opacità del suo sguardo e la potenza della visione magica e simbolica, all’istanza funzionalista del pensiero occidentale. The Respirator, infine, si confronta con le angosce scaturite dall’esperienza pandemica mettendo in scena la relazione fra una voce neutra che legge il referto medico di una paziente attaccata a un respiratore artificiale e un corpo iper-performante, in uno straniante cortocircuito tra atmosfera mortifera e vitalità erotica.
Il giorno seguente, 3 aprile, la Compagnia Enzo Cosimi torna sul palco del Teatro Palladium con Pasolini/Elogio alla barbarie, un progetto speciale per il centenario della nascita del poeta friulano. Per l’occasione, il coreografo romano ha riallestito Bastard Sunday, una sua creazione del 2003 che amplifica e viviseziona, attraverso un’impalcatura drammaturgica, la visione poetica pasoliniana, aprendola ad una complessità inedita. La collaborazione del musicista e compositore berlinese Robert Lippok dei To Rococo Rot, artista tra i più interessanti e innovativi della scena musicale elettronica europea, rende ancora più astratta, sospesa e rarefatta l’ambientazione di Bastard Sunday.
Doppio programma serale con ben due prime nazionali invece per l’appuntamento del 21 aprile. La serata accoglie due giovani coreografi, entrambi premiati come migliori autori nel 2019 e 2020 al Premio Internazionale di Copenaghen. L’afrodiscendente Kwame Asafo-Adjei firma per la compagnia Spoken Movement lo spettacolo Family Honor, che fra teatro e danza hip-hop affronta il tema della violenza domestica, attraverso la ribellione di una giovane donna alle costrizioni familiari. Subito dopo, andrà in scena la creazione del coreografo inglese di nascita ma cresciuto fra Filippine e Indonesia Phoebe Jewitt: For Old Times' Sake si ispira alle più recenti ricerche sulla cura del disturbo da stress post-traumatico per esplorare le modificazioni della memoria. Uno spettacolo vertiginoso in cui lo spettatore si ritrova di fronte a una percezione alterata dello spazio e del tempo.
Il 28 aprile al Palladium arriva invece uno dei protagonisti della new wave coreografica italiana, Marco D’Agostin, che presenta a Orbita l’unico spettacolo italiano presentato alla Biennale di Venezia e che vanta la nomination al Premio Ubu 2021: Best Regards è una lettera, un omaggio al coreografo britannico Nigel Charnhock, scomparso nel 2012, fra i fondatori della celebre compagnia DV8 – Physical Theatre. D'Agostin gli rende omaggio con un one man show di azioni cantate, recitate e coreografiche. “Best Regards è la lettera che scrivo, con 8 anni di ritardo, a qualcuno che non risponderà mai. È un modo per dire: ’Dear N, I wanted to be too muchtoo’”.
Il programma della prima edizione di Orbita si chiude con un’altra prima nazionale e lo sguardo rivolto verso il futuro dell’umanità. Il 21 maggio la coreografa di origine serba ma di stanza ad Amsterdam Dunja Jocicpresenta The Previous Owner, uno spettacolo che esplora il tema del transumanesimo: nel prossimo futuro, la mente di un uomo morente viene installata su un corpo giovane, accendendo così una lotta sull’identità e l’appartenenza di questa nuova creatura. Subito a seguire, la Jocic presenterà al pubblico del Palladium anche il cortometraggio d’animazione Bird, diretto insieme al regista Marinus Groothof.
INFO
Botteghino Teatro Palladium - aperto due ore prima dello spettacolo
Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma - Tel: 06 5733 2772
Prevendite disponibili su https://www.ciaotickets.com/ e nelle rivendite autorizzate
Info, prenotazioni e abbonamenti
tel. 06 69426222
orbitapromozione@gmail.com
https://www.facebook.com/spellboundcontemporaryballet
https://www.instagram.com/spellbound_contemporary_ballet/
https://www.spellboundance.com/home/it/
Un Poyo Rojo al Teatro Palladium
Teatro Palladium
25 marzo 2022 - ore 21
Un Poyo Rojo
Di Alfonso Baron, Hermes Gaido, Nicolàs Poggi, Luciano Rosso
coreografia Luciano Rosso, Nicolás Poggi, Alfonso Baron
regia Hermes Gaido
con Luciano Rosso e Alfonso Baron
produzione Timbre 4 Buenos Aires, Carnezzeria srls
Arriva per la prima volta a Roma al Teatro Palladium Un Poyo Rojo lo spettacolo "fenomeno" che ha entusiasmato il mondo intero, andando in scena senza interruzioni e superando le 1400 repliche in oltre 30 paesi, con una media di 120 rappresentazioni all’anno, ora nella capitale per la prima data di Orbita, la stagione di danza diretta da Spellbound.
Firmata a sei mani dai coreografi, danzatori e attori Alfonso Barón, Luciano Rosso e Hermes Gaido, lo spettacolo è unacoproduzione franco-argentina che unisce teatro, danza e performance acrobatica: un testa a testa tra corpi che abbatte il muro delle convenzioni sociali attraverso la chiave dell’umorismo e della libertà estetica.
Nato nella periferia di Buenos Aires in un momento in cui la società argentina si divideva in modo radicale rispetto alla proposta di legge sui matrimoni omosessuali, Un Poyo Rojo indaga l’identità omosessuale mettendo in scena due uomini che, nello spogliatoio di una palestra, si affrontano come due galli da combattimento impegnati in un duetto sensuale e malizioso che mette in discussione la natura primitiva dei propri desideri attraverso una danza che dalla classica va alla contemporanea, passando per la breakdance, l’hip hop, il teatro fisico e l’acrobatica.
Acclamato dalla stampa internazionale come “una poesia di corpi e immagini, suonata senza parole o musica che flirta dolcemente con i divieti e gli eccessi” (Télérama), definito da The Sunday Times “una lotta di dignità”, Un Poyo Rojo è un invito libertario, giocoso e politico a esplorare tutto il ventaglio delle possibilità fisiche e spirituali dell’essere umano.
Bio
Alfondo Barón – interprete - Attore, danzatore, coreografo. Da giovane si dedica al rugby e allo snowboard, prima di consacrarsi alla danza e al teatro. Entra a far parte di diversi gruppi di teatro di ricerca e compagnie di danza: la Compagnia di teatro dell'Università Nazionale di Cuyo, il Balletto Contemporaneo del Teatro San Martín, la Compagnia di Danza Contemporanea UNA, la Compagnia Nazionale di Danza Contemporanea, il Combinado Argentino de Danza e il gruppo di danza urbana KM29. Tiene regolarmente seminari e corsi di danza e di teatro fisico. Nel 2019 lo troviamo nella locandina del film “Il coinquilino” di Marcos Berger. Con Un Poyo Rojo prosegue una tournée internazionale avviata per lui nel 2011, quando si è unito al progetto accanto a Luciano Rosso.
Luciano Rosso – interprete - Danzatore, attore, coreografo e percussionista, studia danza classica, contemporanea, africana, jazz e hip hop; parallelamente persegue una formazione da attore, con Osqui Guzman, Daniel Casablanca, Hermes Gaido e Paco Redondo, e musicale. Lavora la voce con Magdalena Fleitas, Alberto Alonso et Tom Viano, e le percussioni con Santiago Albin, Gabriel Spiller et Maria Zoppi. Lavora con la compagnia Nandayure, sotto la direzione di Analía González, come danzatore, attore e coreografo. Nel 2001 entra nel celebre gruppo di percussioni El Choque Urbano, con il quale partecipa a “Fabricando Sonidos” e a “La Nave” (spettacoli con i quali fa una lunga tournée in Argentina, Perù, Brasile, Uruguay, Paraguay, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua e Guatemala, e poi Olanda, Corea del Sud, Siria). Nel 2009 crea “Urraka”, spettacolo di percussioni e oggetti e porta in scena da protagonista “Un Poyo Rojo, con la regia di Hermes Gaido. Nel 2020, durante il lungo lockdown Luciano Rosso crea il solo “Apocalypsinc”.
Hermes Gaido – regista, drammaturgo - Attore, musicista, pedagogo e regista, si forma a teatro con Alejandro Saez. Studia al conservatorio d’Arte Drammatica. Da attore partecipa a diversi spettacoli tra i quali “Dicen que el espíritu” di Paco Redondo, “Orquesta la giganta” al Centro Culturale San Martin, o “Macbeth” con il gruppo Sisifo. Nel 2005 si unisce al celebre gruppo di percussioni Choque Urbano. Nel 2009, con Luciano Rosso, fonda e dirige la compagnia Urraka, che fa teatro e musica con oggetti. Fa tournée in Argentina, Brasile, Uruguay. Nel 2009 mette in scena “Un Poyo Rojo” in cartellone per numerose stagioni a Buenos Aires prima di andare in tournée per anni nel mondo.
«Una lotta kitsch per galli sportivi» (Libération)
«Una danza che infrange la patina sociale e altre convenzioni» (Marie-Claire)
«Tante emozioni affidate al solo linguaggio del corpo,
tutte passate attraverso il filtro dell'umorismo e della casualità» (Les Inrockuptibles)
«Una poesia di corpi e immagini, suonata senza parole o musica,
un duetto vibrante e sgargiante» (Télérama)
Info
Botteghino Teatro Palladium - aperto due ore prima dello spettacolo
Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma - Tel: 06 5733 2772
Biglietti
Intero 15€; ridotto 12€; ridotto studenti 8€
https://www.ciaotickets.com/biglietti/un-poyo-rojo-roma
Info, prenotazioni e abbonamenti
tel. 06 69426222
orbitapromozione@gmail.com
Rome on the Screen al Teatro Palladium
Teatro Palladium
Il programma di Marzo 2022
Rome on the Screen
Il Palladium rialza il sipario con Rome on the Screen, la rassegna cinematografica organizzata dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, dal Dams dell’Università Roma Tre e dal Trinity College Rome Campus, con la collaborazione della Cineteca di Bologna e di Cinecittà-Luce, in programma ogni mercoledì di marzo alle ore 19.
Già dal titolo promette di celebrare il rapporto tra il cinema e la città eterna, e lo fa attraverso cinque proiezioni, tra film già molto apprezzati e pellicole meno conosciute ritrovate per il pubblico e ripresentate in versione restaurata. Tutte le serate sono introdotte da una presentazione con docenti e critici cinematografici.
Un’occasione imperdibile per il pubblico romano, per gli studenti e per gli amanti non solo del cinema ma anche della città eterna che potranno riconoscere monumenti, quartieri e scorci di paesaggi urbani attraverso le immagini dei film muti, pellicole famose del cinema hollywoodiano e attraverso la rilettura di grandi Maestri del cinema come Fellini, Pasolini - di cui quest’anno si celebra il centenario - e Pirandello.
La prima serata (2 marzo) dedicata a Roma nel cinema muto è introdotta da Luca Aversano (Fondazione Roma Tre Teatro Palladium), Stephen Marth (Trinity College Rome Campus), Vito Zagarrio (Roma Tre) e si avvale dell’accompagnamento dal vivo della Roma Tre Jazz band. Il secondo appuntamento (9 marzo) è con Lo sceicco biancodi Federico Fellini presentato da Valerio Coladonato (Sapienza). Il 16 marzo Giacomo Manzoli (Università di Bologna) affronta il “mito” di Roma nel cinema americano nato con il celebre Vacanze romane, con Audrey Hepburn; mentre il 23 marzo Silvia Carandini (Sapienza), Anna Maria Andreoli (Istituto di studi pirandelliani), il montatore Roberto Perpignani introducono Tu ridi di Paolo e Vittorio Taviani, adattamento dalle Novelle per un anno di Pirandello. La serata conclusiva (il 30 marzo) è dedicata all’intramontabile Accattone di Pier Paolo Pasolini, presentato da Stefania Parigi (Roma Tre) e Guy Borlée (Cineteca di Bologna).
PROGRAMMA Rome on the Screen
Mercoledì 2 marzo · ore 19.00
ROMA NEL CINEMA MUTO
Introduce Luca Aversano - Fondazione Roma Tre Teatro Palladium
Presentano Stephen Marth - Trinity College Rome Campus
e Vito Zagarrio - Università degli Studi Roma Tre
Il capriccio del miliardario, 1914, 45’
Le fontane di Roma, 1907, 4’
A travers les ruines de la Rome antique, 1911, 4’
Musiche dal vivo Roma Tre Jazz Band
Viero Menapace violino, Nicola Concettini sax tenore,
Ludovico Franco tromba, Emanuele Rizzo pianoforte,
Stefano Petrocco basso, Massimo Di Cristoforo batteria
Mercoledì 9 marzo · ore 19.00
FELLINI E ROMA
Presenta Valerio Coladonato - Sapienza, Università di Roma
Lo sceicco bianco
di Federico Fellini, 1952, 86’
Mercoledì 16 marzo · ore 19.00
HOLLYWOOD SUL TEVERE
Presenta Giacomo Manzoli - Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
Roman Holiday (Vacanze romane)
di William Wyler, 1953, 119’
Mercoledì 23 marzo · ore 19.00
PIRANDELLO E ROMA
Presentano Silvia Carandini - Università La Sapienza Roma
e Anna Maria Andreoli - Istituto di studi pirandelliani
Partecipa Roberto Perpignani - montatore dei fratelli Taviani
Tu ridi
di Paolo e Vittorio Taviani, 1998, 99’ (proiezione in 35 mm.)
Mercoledì 30 marzo · ore 19.00
PASOLINI E ROMA
Presentano Guy Borlée - Fondazione Cineteca di Bologna
e Stefania Parigi - Università degli Studi Roma Tre
Accattone
di Pier Paolo Pasolini, 1961, 116’
*Tutti i film sono sottotitolati in inglese
Info: staff.spettacolo@teatropalladium.it
Biglietti: Ingresso singolo € 8,00
Abbonamento rassegna: Intero € 20,00 / Studenti € 10,00
“Filastrocche di nera luce”, le Cronache della Shoah lette e cantate al pubblico di Teatro Palladium
di Claudio Riccardi
Parole di una lancinante contraddizione. Filastrocche della nera luce è il titolo del libro e del reading da esso estratto andato in scena mercoledì 26 gennaio al Teatro Palladium – Università Roma Tre. Il testo, scritto dal drammaturgo e sceneggiatore Giuseppe Manfridi, è una raccolta di Cronache dalla Shoah, intarsio di canti del repertorio ebraico e di filastrocche.
Una forma narrativa adatta ai bambini, la filastrocca, il canto che la mamma sussurra alla sua creatura per accompagnarla dolcemente negli abissi del sonno. La filastrocca assolve a questa funzione: addolcire, attutire, proteggere dal male. Proteggere dalla tragedia dell’Olocausto.
Grande pathos sul palco. Lo spettacolo ha visto alternarsi in scena Manfridi, l’attore Lorenzo Macrì e Evelina Meghnagi, tra le più importanti interpreti nel panorama musicale internazionale sefardita, che ha attinto dal repertorio canti tradizionali dal timbro intimista e malinconico.
Note cantate, testimonianze e filastrocche insieme costruiscono la memoria di un passato dai contenuti crudi e ignobili, di ferite mai chiuse, che non bisogna cancellare anzi tutt’altro: ricordare affinchè non si ripetano più.
Le nuove generazioni, i bambini di oggi, rappresentati sul palco del Palladium da statue di legno, possono e devono crescere su basi diverse. Fondamenta fatte di tolleranza, dialogo e uguaglianza.
Filastrocche di luce abbagliante. Mai più le nere tinte di prevaricazione e violenza.