Al Teatro Palladium fino all’8 maggio Elisa Di Eusanio e Andrea Lolli, diretti da Ferdinando Ceriani, portano in scena l’intenso testo di José Sanchis Sinisterra
In un teatro vuoto tutto è possibile. L’immaginario si mescola al ricordo, reale e fantastico divengono un tutt’uno. Si respirano le atmosfere di un realismo magico quasi beckettiano e assistiamo al dispiegarsi di un tempo onirico connotato da un’essenzialità formale che catalizza l’attenzione sui soggetti e sollecita il processo immaginativo dello spettatore e l’elaborazione concettuale di gesti e parole. ¡Ay, Carmela! è poesia, un monito di libertà, un canto nostalgico e lancinante. Commedia e tragedia, leggerezza senza pietà, sogno e verosimiglianza storica. Una magia possibile grazie al testo straordinario del drammaturgo spagnolo José Sanchis Sinisterra, ma anche alla bravura di Elisa Di Eusanio e Andrea Lolli, due interpreti straordinari che dominano la scena con sensibilità e irriverenza.
Durante la guerra civile spagnola, due artisti di varietà, Carmela e Paulino, sono obbligati da un tenente nazista a improvvisare sotto la sua direzione uno spettacolo per le truppe nazionaliste. A turbare Carmela sarà sapere che un gruppo di soldati repubblicani di cui è stata decretata la fucilazione il giorno successivo dovrà assistere alla loro performance e vedere insultati e dissacrati i propri ideali. Quella di Carmela e Paulino sarà una messa in scena dall’esito amaro che sconfinerà in una solitudine dannata tormentata da fantasmi e dolorosi ricordi.
“Ciao Carmela”, esclama Paulino. È un saluto pieno di nostalgia e rammarico. Un incontro nella veglia della memoria, in bilico tra passato e presente, che si alternano con naturalezza, prima più distintamente, successivamente attraverso un’onirica gradualità e una metamorfosi temporale progressiva e confusa.
Due attori, una sintonia coinvolgente. Andrea Lolli è Paulino: frenetico, febbrile, perfezionista e ansioso, cerca disperatamente di compiacere il tenente nazista e i suoi uomini, tenendo a bada l’impeto sincero e indomabile di Carmela. Confuso da lei e risucchiato dal brio della propria comicità, cade diverse volte in fallo per poi subito riparare prontamente, ma senza riuscire a mascherare l’affanno e l’agitazione dovuti all’incertezza della propria sorte.
Una deriva sottotono e un abisso esistenziale cupo lo attendono e si oppongono alla sua vecchia ilarità eccentrica, restituendoci solo l’ombra del Paulino di un tempo, diventato oggi lento, spento e malinconico. Carmela, interpretata dalla bravissima Elisa Di Eusanio, è una ballerina di flamenco dedita a numeri di varietà. Spontaneità e schiettezza la contraddistinguono, così come una certa ingenuità, nonché una bontà d’animo innocente e impulsiva.
Elisa Di Eusanio e Andrea Lolli sono comici eccellenti, ma anche attori drammatici di grande sensibilità e maturità artistica. Eclettici e stravaganti calibrano nelle giuste proporzioni commedia e dramma, sotto la regia minimalista e poetica di Ferdinando Ceriani, che, pur rimanendo nell’ordine della razionalità e della sensatezza, riesce a sviluppare le atmosfere surreali e destabilizzanti del teatro dell’assurdo, lavorando con delicatezza ed efficacia su una dimensione esistenziale segnata da un profondo spaesamento. Un vagare nel vuoto e un perlustrare il regno dell’indicibile alla ricerca di un senso. Un profondo lamento di dolore che vibra tra una battuta e l’altra. ¡Ay, Carmela! emoziona e consegna un messaggio importante di disobbedienza civile e diritto alla protesta, di unione e umanità. Divertente ma profondamente straziante, tra spassosi numeri di varietà e nostalgici incontri metafisici è uno spettacolo potente e suggestivo che parla con dolcezza e sapiente ironia il linguaggio delle emozioni.
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¡Ay, Carmela! di José Sanchis Sinisterra – regia Ferdinando Ceriani – co-produzione Società per Attori – con Elisa di Eusanio e Andrea Lolli – musiche ed effetti sonori Giovanna Famulari e Riccardo Eberspacher – realizzazione costumi Viviana Cutraro e Stefano Cobre in collaborazione con Elena Saban – assistente alla regia Laura Notaro – foto Manuela Giusto – traduzione Simone Trecca – Teatro Palladium dal 6 all’8 maggio 2025