“Rossini Ouvertures”, musica e danza si incontrano al Teatro Parioli

Che la musica possieda un intrinseco potere indissolubilmente eterno, è quanto di più vero a questo mondo. Figure, come quella del compositore pesarese Gioacchino Rossini, ne sono difatti la conferma lampante; la prova che la musica sia in grado di irradiarsi oltre confine valicando limiti spaziali e temporali. Confrontarsi, pertanto, con quest’arte è quanto di più complesso ed inesauribile ci possa essere. È stato così, ad esempio, per il coreografo Mauro Astolfi che torna a grande richiesta sul palco del Teatro Parioli con la creazione “Rossini Ouvertures”. Una creazione presentata per la prima volta in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla morte di uno dei più geniali testimonial della bellezza italiana nel mondo.

Ph. Alessio Amato

Come dichiarato da Augusto Benemeglio – la cui lettura ha ispirato l’operazione artistica del coreografo – quella di Rossini si rivela una personalità (artistica ed umana) complessa e di folle genialità. La sua, una vera e propria “follia organizzata”. Sedotto dalla brillantezza musicale di Rossini, quello che ne nasce – pertanto – è un profondo dialogo tra musica e danza (dialogo non nuovo per il coreografo, espletatosi nella recente produzione “Vivaldiana”); un dialogo immersivo tradotto in un camaleontico e disarticolato movimento corporeo.

A fare da sfondo sulla scena, un’imponente parete dalle ante apribili e movibili: questa, il luogo di rifugio e protezione per il compositore; il luogo dove custodire i propri ricordi, le proprie passioni, i propri attimi di felicità. Quella parete, la sua casa. La casa dove amava condividere momenti di pura gioia e convivialità; momenti in cui cercare di rifuggire da un’incalzante paura: quella della morte. Ebbene sì, insidiosa era in lui il timore (o la consapevolezza) che prima o poi quella “nera presenza” si sarebbe manifestata. Ma è proprio lei, la morte, a stimolare la sua folle genialità in una ritmica a dir poco frenetica e che sulla scena prende forma in sequenze compositive al limite della schizofrenia. Un vero e proprio crescendo (sia nella musica che nel movimento corporeo dei danzatori) che sembra non arrestarsi mai; neppure di fronte all’incarnarsi della sua silente nemica: la morte. Così, in un linguaggio coreografico immancabilmente autentico e contemporaneo, “Rossini Ouvertures” attraversa gli inesauribili territori di un instancabile genio in continua lotta tra la vita e la morte.

Rossini Ouvertures

Di Spellbound Contemporary Ballet

Coreografia e regia Mauro Astolfi

Musiche Gioacchino Rossini

Disegno luci Marco Policastro

Scene Filippo Mancini/CHIEDISCENA Scenografia

Costumi Verdiana Angelucci

Assistente coreografia Alessandra Chirulli

Interpreti Anita Bonavida, Lorenzo Capozzi, Maria Cossu, Mario Laterza, Giuliana Mele, Mateo Mirtida, Alessandro Piergentili, Miriam Raffone, Martina Staltari

Teatro Parioli – dal 12 al 16 aprile

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