Quella musica dalle finestre rimaste vuote del Teatro Argentina

 di Federica Ranocchia

 

Sabato 4, 11 e 18 luglio si è tenuto “Musica dalle Finestre”, serie di eventi a cadenza settimanale promossi dal Teatro di Roma per il Teatro Argentina e contenuta all’interno della rassegna comunale di RomaRama.

Il progetto “Musica dalle Finestre” si pone l’obiettivo di riavvicinare il pubblico alla musica dal vivo, inizialmente impedita dall’emergenza sanitaria e  che ancora oggi subisce pesanti limitazioni come gran parte degli spettacoli in corso.

La particolarità dell’iniziativa era stata fin dal primo evento, proprio quella della suggestiva idea di vedere i musicisti affacciati alle finestre del teatro, regalando in maniera così originale le composizioni del maestro Ennio Morricone ai passanti e guadagnandosi fin da subito l’apprezzamento generale.

Sabato 18 l’aspettativa del pubblico che nel frattempo aveva iniziato a radunarsi nei pressi di Largo di Torre Argentina ben un’ora prima dell’inizio dell’evento è altissima. Tutti attendevano l’annunciato tributo a Fellini, che si sarebbe compiuto grazie all’interpretazione delle meravigliose colonne sonore composte da Nino Rota, compositore feticcio di Federico Fellini, suonate dai Phoinikes Sax Quartet.

Alle 18:30 vengono aperte tutte le finestre del teatro e i musicisti iniziano a “scaldarsi” improvvisando la Suite composta da Rota per il film Amarcord. Il momento è mistico, ci si guarda attorno e sembra di essere in un’altra Roma. Le prove terminano dopo 5 minuti, nel frattempo sempre più persone si avvicinano, attirate dalla musica. Tanti cercano un posto comodo da dove guardare lo spettacolo, sedendosi sul muretto che costeggia gli scavi dell’Area Sacra.

I musicisti scompaiono alla vista del pubblico e da li in poi  nessuno di loro  si affaccerà più alle finestre. Il quartetto esce in piazza posizionandosi vicino a uno degli accessi secondari del teatro. Il pubblico sempre più numeroso tenta di avvicinarsi, creando un assembramento imprevisto.Il concerto inizia, ma la maggior parte degli spettatori un po’ disorientati, guardano le finestre.  Qualcuno si domanda: “Si affaccerà qualcuno da lì”? L’attesa diventa amara e l’entusiasmo si tramuta in delusione nel momento in cui ci si rende conto che tutto ciò non avverrà.

La folla si era radunata per qualcosa di diverso, le prove, le finestre lasciate aperte, facevano intuire qualcosa che sarebbe successo ma che di fatto non è accaduto. Oscurati dal pubblico i Phoinikes Sax Quartet si esibiscono per circa mezz’ora sul piano stradale antistante il teatro, sicuramente un’ottima interpretazione, peccato che tutti aspettassero l’inizio di quella “vera”. Qualcosa sicuramente non ha funzionato a dovere da parte degli organizzatori che hanno finito per deludere le aspettative di tanta gente attirata dal forte battage pubblicitario dato all’evento. L’esibizione “a terra” ha vanificato ogni forma di distanziamento, creando altresì una calca certamente evitabile se il concerto si fosse svolto come annunciato.

Sabato 25 ultimo appuntamento con i Phoinikes Sax Quartet, il Teatro di Roma proporrà al pubblico una selezione intitolata “Un Viaggio nel ‘900 tra classica e jazz”, e la domanda sorge spontanea: Da dove dobbiamo aspettarci che suonino i musicisti? Speriamo tornino ad affacciarsi dalle finestre.