Letterature 2024 celebra la grande saggista e scrittrice e ci spinge a riflettere sull’orridezza della guerra, ora come allora!
Il suggestivo scenario naturale dello Stadio Palatino, situato nel Parco Archeologico del Colosseo, ospita la ventitreesima edizione del Festival Letterature, che quest’anno rende omaggio a Elsa Morante nel cinquantenario dell’uscita del suo romanzo La Storia, intitolando la rassegna Questa è la Storia. Omaggio a Elsa Morante.
Questo romanzo, che fin dalla sua uscita ha suscitato molte discussioni tra critici e pubblico, continua ad avere un successo straordinario tra i lettori, è stato tradotto in numerose lingue e ha tra i suoi protagonisti la città di Roma durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’immagine di questa edizione, curata da Zètema Progetto Cultura, è ispirata dall’incipit del romanzo: una strada composta dalle prime parole del manoscritto, percorsa da un ragazzo in bicicletta sotto un sole splendente.
Il programma è curato da Simona Cives, con il contributo di un comitato scientifico di prestigiosi protagonisti del panorama letterario, tra cui Paolo Di Paolo, Melania Mazzucco, Davide Orecchio, Igiaba Scego e Nadia Terranova, e si avvale del coordinamento artistico di Fabrizio Arcuri, già direttore artistico della rassegna “Venere in Musica”, recentemente conclusa davanti al Tempio di Venere e Roma.
L’evento inaugurale ha visto l’intervento dell’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, che ha dichiarato: «[…] Celebrare l’anniversario della pubblicazione di un’opera letteraria tanto significativa del nostro Novecento come La Storia di Elsa Morante e spingere a riflettere sui mali della guerra ritornata a bussare con forza alle porte dell’Europa sono i principali intenti di questa ventitreesima edizione del Festival Internazionale di Roma – Letterature»
Giovanni Solimine, presidente delle Biblioteche di Roma, ha sottolineato: «[…] Esattamente mezzo secolo fa, nel giugno del 1974, Elsa Morante pubblicava La Storia, un romanzo che gettava uno sguardo accorato sulle ferite della guerra, che aveva devastato l’esistenza degli individui e della società italiana. Quest’anno il nostro Festival non vuole solo celebrare un importante anniversario della letteratura italiana contemporanea, ma intende – a partire dalle voci più autorevoli del panorama letterario – richiamare tutti noi a una riflessione sugli orrori dei conflitti che continuano a lacerare il continente europeo e il mondo intero».
Simona Cives, curatrice del Festival dal 2016, chiudendo gli interventi istituzionali, ha illustrato gli ospiti delle cinque serate, che si terranno il 7, 9, 11, 13 e 16 luglio, sottolineando che i testi degli autori partecipanti richiameranno tutti, liberamente, il tema della Storia.
L’onore di aprire la serata è spettata a Carlo Cecchi, attore teatrale ma non solo avendo lavorato anche nel cinema, in televisione e nella prosa radiofonica. Nato a Firenze nel 1939, Carlo Cecchi ha una formazione artistica di tutto rilievo, studia recitazione nei laboratori teatrali di Edoardo De Filippo e nella compagnia sperimentale contemporanea Living Theatre di New York. Sul finire degli anni ’60 si avvicina al cinema e da lì in poi lo troviamo protagonista in innumerevoli film, guidato da registi del calibro di Mario Martone che lo dirige in Morte di un matematico napoletano (1991), dove interpreta il matematico suicida Caccioppoli e per la quale interpretazione viene insignito del Premio Speciale al Festival di Venezia . I ruoli nel cinema si i susseguono con Bertolucci in Io ballo da sola (1996), Avati in L’arcano incantatore (1996) e con Ozpetek in Il bagno turco (1997).
Grande amico di Elsa Morante, di cui conserva gelosamente una copia de La Storia autografata dalla stessa Morante nel 1974 all’uscita del libro, delizia il pubblico che lo ricambia con un lunghissimo e calorosissimo applauso, leggendo alcune pagine del capitolo sul bombardamento della zona di San Lorenzo, presenti nel libro della Morante. San Lorenzo che sarà protagonista anche nell’intervento di Ascanio Celestini.
L’ospite successiva, Anna Metcalfe è autrice di Crisalide che rappresenta il suo debutto nella narrativa, vive a Londra e insegna Scrittura creativa alla University of Birmingham. La sua raccolta di racconti Blind Water Pass (2016) è stata selezionata al SundayTimes Short Story Award, e nel 2023 l’autrice è stata nominata dalla rivista Granta tra i venti migliori giovani scrittori britannici. La Metcalfe ha presentato a Letterature Festival, il suo inedito Start again – Ricominciare
Sul palco di Letterature si prosegue con Silvia Avallone, conosciutissima dal pubblico presente per il suo primo romanzo Acciaio (2010), per il quale è stata insignita dei premi Campiello e Flaiano ed è arrivata seconda classificata al Premio Strega, e Cuore nero (2024), con il quale ha vinto il premio Elsa Morante per la sezione narrativa. Scrittrice e poetessa italiana la Avallone ha ideato e diretto il festival di poesia Parole di sassi e di vento.
Ha proposto nel suo intervento, la lettura di Ida Ramundo io l’ho conosciuta, un suo inedito nel quale ripercorre le tante storie, la sua, quella della mamma, quella di sua nonna, quella di Ida Ramundo; storie nella storia che hanno costellato e continuano ad animare i suoi racconti. Un grido contro la violenza, la sopraffazione e il comportamento denigratorio che le donne subiscono ieri com’anche oggi, una denuncia che la Avallone riesce così bene ad esprimere e raccontare.
Completa il parterre degli ospiti di questa prima serata Ascanio Celestini, una delle voci più note del teatro di narrazione in Italia, per Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, La pecora nera (2006), Lotta di classe (2009), Io cammino in fila indiana (2011), Pro Patria (2012), Barzellette (2019), Radio clandestina. Memoria delle Fosse Ardeatine (2020) e I parassiti. Tre vite ai tempi del contagio (2021). È in teatro con la Trilogia dei Poveri Cristi (Laika, Pueblo e Rumba).
Celestini ha riproposto la lettura di alcuni brani tratti da Storie di uno scemo di guerra, libro che festeggia il ventennale della pubblicazione, nel quale torna protagonista la zona romana di San Lorenzo, che ospitava ed ospita uno scalo ferroviario. Il libro, in breve, narra del giorno della Liberazione di Roma dove un padre e un bambino avanzano nella folla da Porta Pia verso il Quadraro; in questo racconto i fatti salienti della guerra a Roma si mescolano con il libero scorrere della fantasia narrativa. Il testo nasce da una storia vera raccontata all’autore dal padre, Gaetano Celestini detto Nino.
La serata è stata arricchita dalla presenza della performer e compositrice Ginevra Nervi, annoverata tra le pioniere di una ricerca musicale sperimentale, che ha scritto ed eseguito per la serata le sonorità innovative e modernissime che interpretano lo spirito del tempo e la forza femminile incarnata da Elsa Morante.
XXIII edizione di Letterature Festival Internazionale dal 7 al 13 luglio al Parco Archeologico del Colosseo
In copertina – Ascanio Celestini – Foto di @Grazia Menna