La bestia umana

La provocazione di Kafka attraverso gli occhi di Gassmann e Pasotti al Teatro Quirino

Credevamo di aver letto abbastanza di Kafka, con la sua bizzarra storia raccontata ne la “Metamorfosi” e avevamo già inteso la sua vena originale e controversa.

Poi Alessandro Gassmann insieme a Giorgio Pasotti propongono uno spettacolo al Teatro Quirino dal titolo Racconti Disumani, tratto da due dei racconti dello scrittore boemo, Una relazione accademica del 1917 e La Tana del 1923.

Giorgio Pasotti

Il protagonista de Una relazione accademica è un animale che subisce una metamorfosi al contrario: una scimmia proveniente dall’Africa che rimane ferita al volto e all’inguine, colpi che si ripercuotono sul suo fisico e che le impediscono di avere una certa libertà di movimento. La scimmia, rinominata poi Red Peter, Pietro Il Rosso, sbarca in Europa ed è costretta a fare una scelta esistenziale: vivere e lavorare in un circo per evitare di finire in uno zoo. Riesce a studiare i movimenti degli uomini e impara a comportarsi come loro, fino addirittura ad assumere le sembianze umane. Durante il racconto, Pietro Il Rosso si lascia andare a qualche reminiscenza del suo passato animalesco abbandonandosi a grugniti e movimenti che non gli permettono ancora di sedersi in modo eretto, ma tende piuttosto a posizioni acrobatiche tipiche della sua nativa dimensione scimmiesca.

Cambiando completamente scenario, la storia si capovolge nel secondo racconto, La Tana dove il bizzarro protagonista, Mario, un architetto veneto dall’aspetto di una talpa, cerca di sopravvivere sottoterra proprio come un animale, nella Tana che si è costruito a fatica lontano dagli uomini. Questo rifugio dapprima è una zona di comfort a cui Mario non vuole rinunciare, per poi diventare per lui un territorio pericoloso, una trappola da cui dipendere costantemente per l’infinita manodopera a cui deve sottostare nel suo quotidiano. Un giorno si sente minacciato da rumori strani e incontrollati e teme che un nemico si stia avvicinando pericolosamente alla sua Tana, finché non compie il grande salto e decide di assaporare la Libertà come Umano.

Brillante l’interpretazione di Pasotti, fluida e poliedrica, per una costruzione dell’agito articolata, complessa e ben studiata, con suggestive caratterizzazioni e azzardi di strade scomode e complesse.

Giorgio Pasotti

La regia di Gassmann accompagna tutta la narrazione dal taglio onirico con delicatezza, attraverso un gioco di luci, scenari, immagini proiettate, musiche e suoni, dove l’immaginazione viene subito avviata nelle ambientazioni magiche tipiche dei racconti.

Regia e interprete incarnano alla perfezione la cifra metaforica voluta da Kafka, lo sguardo lucido sulla natura umana nella sua ansia di libertà, anche passando attraverso le strettoie della dolorosa coscienza di sé e della propria natura, fino a dentro il buio della sua parte più oscura e primitiva.

Racconti Disumani da Franz Kafka regia Alessandro Gassmann – adattamento Emanuele Maria Basso – con Giorgio Pasotti – musiche Pivio, Aldo De Scalzi, Luca Cresta, Claudio Pacini, Edmondo Romano, Daniele Guerci, Arianna Menesini, Dado Sezzi – scene Alessandro Gassmann, costumi Mariano Tufano, light design Marco Palmieri, videografie Marco Schiavoni, sound designer Massimiliano Tettoni, trucco Serena De Pascali – aiuto regia Gaia Benassi – una produzione Teatro Stabile d’Abruzzo, Stefano Francioni Produzioni – In scena al Teatro Quirino dal 30 gennaio al 4 febbraio.

foto Chiara Calabrò

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