Un addio doloroso a Francesca Benedetti, immensa attrice che aveva da poco calcato le scene con l’Erodiade di Testori e di cui vogliamo condividere il nostro ultimo ricordo con voi.
Una regina della scena, una stella del teatro e dello spettacolo ci ha oggi lasciati a 89 anni. Francesca Benedetti aveva consegnato se stessa all’arte della recitazione, non si era mai risparmiata, perfino in questi ultimi tempi in cui la salute non la assisteva. Infatti con forza e passione era tornata a interpretare uno dei personaggi più iconici del teatro, Erodiade di Giovanni Testori, diretta da Marco Carniti. Il 25 e 26 marzo il Teatro Vascello si era tramutato in un tempio dove tutta l’energia dell’arte e la sua sacralità bruciavano di un’intensità raramente riscontrabile. Sola in scena con questo monologo spiazzante di circa un’ora, interpretando la sua amata Erodiade, Francesca Benedetti aveva dato voce al fulgido oscuro atto di ribellione umana di un’antieroina che lancia un monito universale che parte dalla contrapposizione tra cristianesimo e paganesimo per sfociare nel nichilismo. La sua era una miscela magnetica di carisma, tecnica ed emotività in grado di evocare sulla scena l’atmosfera di un sortilegio, tanta era la sua intensità.
Un’espressività del gesto e della voce potente e inimitabile, una dedizione commovente alle fiamme della passione artistica. Anche in quei giorni di malattia e vulnerabilità, oltre a interpretare stupendamente il suo personaggio, si dimostrò ancora aperta a un possibile ritorno in scena nel caso qualcuno un giorno avesse scritto qualcosa di abbastanza folle da tentarla. Toccante il suo discorso a fine spettacolo sul valore dell’arte, da lei ritenuta non immagine della realtà, non imitazione della vita, ma vita stessa in tutta la sua potenza e verità. Dietro le quinte la sua solarità contagiosa e il suo prodigarsi in attenzioni per i suoi spettatori, fossero amici o sconosciuti, non poteva che stupire e far riflettere sulla grandezza del suo cuore, soprattutto alla luce di una salute precaria da lei stessa quella sera menzionata. Tra i registi con cui ha lavorato Luca Ronconi, Giorgio Strehler, Luigi Squarzina, Giorgio Albertazzi, Giovanni Testori, Beppe Menegatti e Anton Giulio Majano. Nata a Urbino nel 1935, studiò all’Accademia D’arte Drammatica Silvio D’Amico e con il suo spirito eclettico lavorò molto anche nel mondo della televisione, del cinema e della radio.
Indissolubile il legame con il teatro di Giovanni Testori, che scrisse per lei il Macbetto della Trilogia degli Scarrozzanti (L’Ambleto, il Macbetto, l’Edipus). Non a caso è con l’Erodiade di Testori che Francesca Benedetti decide di concludere la sua carriera d’attrice e lasciarci un ultimo ricordo magico della sua arte. Per chi volesse salutarla i funerali si terranno il 6 maggio alla Chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Piazza del Popolo.