A Locarno arriva Cuarón ed è subito masterclass

Insignito del Lifetime Achievement Award alla carriera, cita Godard e Chabrol mentre lo svizzero Zurcher presenta il film più interessante del Festival

Complice anche le temperature, più africane che montane, boom di pubblico la sera in piazza Grande a Locarno per il Festival internazionale del cinema che numeri alla mano registra già un 24 per cento in più di presenze rispetto al 2023, mentre procedono le sorprese sul grande schermo. Oggi riflettori puntati sul cinema italiano in concorso con Sulla terra leggeri, una storia intrisa di malinconia e mistero, che esplora i meandri della memoria e il suo legame con l’identità e l’amore.

Sulla terra leggeri Conferenza stampa parte 1 Locarno film festival 2024
La regista Sara Fgaler alla conferenza stampa di presentazione del film

Opera prima di Sara Fgaler, il film ruota attorno alla figura di un professore universitario appassionato studioso di etnomusicologia, fino al giorno in cui perde improvvisamente la memoria   che lo farà precipitare in una profonda crisi esistenziale e a considerare il suicidio come unica soluzione.  In soccorso arriverà sua figlia che lo aiuterà a ritrovare un barlume di sé stesso.

Al Campari Lounge, la presidente del David di Donatello Piera De Tassis, condurrà una conversazione sul tema Sguardi al femminile, ovvero quello di un cinema sempre più vivo, dinamico e moderno espresso in tutto il mondo dalle donne. Presenti anche le attrici  Marianna Fontana (Luce)e Sara Serraiocco (Sulle terra leggeri).

E mentre anche a Locarno arriva  l’eco   dalle iniziative messe in atto dalle  grandi star di Hollywood che stanno cercando con le loro presenze sui palcoscenici di salvare Broadway dalla sempre più massiccia carenza di spettatori, come farà George Cloney che porterà  in teatro Good morning Good Luck, pièce tratta dal suo omonimo film, fra gli ultimi film del concorso , applausi e consensi di critica per The sparrow in the chimney,  diretto dallo svizzero Ramon Zurcher, probabilmente il film più  convincente visto fino a questo momento in concorso. Un dramma che si sviluppa attorno a due fratelli, Anna e Marco, che, ormai adulti e con le rispettive famiglie, si riuniscono nella casa della loro infanzia, immersa nel paesaggio idilliaco della campagna svizzera, per festeggiare il compleanno della loro anziana madre. Quella che dovrebbe essere una tranquilla riunione familiare si trasforma presto in un fine settimana teso e carico di conflitti, alimentato dalle loro profonde differenze di personalità e dai percorsi di vita ormai completamente divergenti. Un film pieno di vita, di dolore, ma anche di amore e di speranza.

Per parlare di futuro e di cinema ma anche per ricevere il Leopardo d’oro alla carriera dall’India è’ arrivato assalito dai fan Sharuk Klan, re assoluto con oltre centro film all’attivo di quella che tutto il mondo ormai chiama Bollywood, la più grande industria cinematografica del mondo antagonista di Hollywood, che sta conquistando anche attraverso spettacolari musical pubblico e mercati.

E a proposito di successo al Locarno Film Fest è arrivato direttamente da Hollywood il regista messicano Alfonso Cuarón, già premio Oscar nel 2013 per Gravity con George Clooney e nel 2018 con Roma. «Il mio amore per il cinema – ci ha detto il regista in una lunga intervista – è nato da ragazzo quando ho visto Ladri di biciclette di Vittorio De Sica».   Cuarón si è raccontato nel corso di una masterclass sul suo cinema fra aneddoti e film legati alla sua carriera e fra pochi giorni anche lui come Irene Jacob, sarà ospite gradito di Alberto Barbera all’81a Mostra del cinema di Venezia dove presenterà in anteprima mondiale Desclaimer, la nuova attesissima serie tv di Apple sugli schermi dal prossimo 11 ottobre.

Alfonso Cuarón Eyes Horror Genre, Reflects on 'Harry Potter'
Il regista messicano Alfonso Cuarón

Premiato con il Lifetime Achievement Award alla carriera, Cuarón, ha portato la copia restaurata de I figli degli uomini, capolavoro del 2006 ambientato in un mondo caotico in cui gli uomini non possono più procreare.

«Il cinema – ha detto il regista – come asseriva Chabrol padre indiscusso con Godard della Nouvelle Vague, non è un’onda ma un oceano!».

Non sono mancate in questi giorni le polemiche a causa della scelta degli organizzatori di eliminare la “app” del Festival per contenere le spese di bilancio, soprattutto da parte dei fedeli appassionati del festival che avevano fatto affidamento proprio sulla “app” per seguire gli eventi, acquistare biglietti e ottenere aggiornamenti in tempo reale. Una scelta compensata con il potenziamento del sito web del festival rispetto al mantenimento di applicazioni mobili costose da gestire. Una scelta che ci sentiamo di condividere, almeno fino alla fine ci saranno meno occasioni per interrogare i nostri telefonini!

Foto di copertina: Il regista Ramon Zurcher