“SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE Al Globe di Roma

 

Silvano Toti Globe Theatre

Dal 6 al 23 Agosto – ore 21.15
(dal giovedì alla domenica)

 

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

di

William Shakespeare

traduzione di

Simonetta Traversetti

Cast artistico

Nick / Bottom:
Gerolamo Alchieri
Titania / Regina delle fate:
Claudia Balboni
Demetrio:
Sebastiano Colla
Teseo / Duca d’Atene:
Martino Duane
Puck:
Fabio Grossi
Ermia:
Valentina Marziali
Fairy:
Cristina Noci
Tom / Snaout:
Claudio Pallottini
Lisandro / Innamorato di Ermia:
Marco Paparella
Snug:
Andrea Pirolli
Maestro di cerimonie:
Raffaele Proietti
Oberon /Re degli Elfi:
Carlo Ragone
Egeo / Padre di Ermia:
Alessio Sardelli
Peter Quince:
Marco Simeoli
Francis / Flut:
Roberto Stocchi
Ippolita / Regina delle Amazzoni:
Daniela Tosco
Elena:
Federica Bern

Costumi

MANOLA ROMAGNOLI

Scene
SILVIA CARINGI E OMAR TONI

 Assistente alla regia

ELISA PAVOLINI

Direzione Tecnica  

STEFANO CIANFICHI

Light Designer

UMILE VAINIERI

Sound Engineer

DANIELE PATRIARCA

regia di

Riccardo Cavallo

Prodotto da Politeama s.r.l.

 

La notte di mezz’estate è una notte magica e il titolo ne svela immediatamente l’atmosfera onirica, irreale anche se, come viene precisato, la notte in cui si svolge gran parte dell’azione è quella del calendimaggio, la celebrazione del risveglio della natura in primavera e non in estate. E’ comunque l’augurio di un risveglio gioioso. Ma è davvero così? Tre mondi si contrappongono: il mondo della realtà (quello di Teseo, Ippolita e della corte), il mondo della realtà teatrale (gli artigiani che si preparano alla rappresentazione) e il mondo della fantasia (quello degli spiriti, delle ombre). Ma i sogni alle volte possono trasformarsi in incubi: il dissidio fra Oberon e Titania che rivela a un certo punto un terribile sconvolgimento nel corso stesso delle stagioni, il rapporto tra Teseo e Ippolita, il conquistatore e la sua preda, la brutalità di certi insulti che gli amanti si scambiano sotto l’influsso delle magie di Puck.

“Sogno di una notte di mezza estate”, scritta in occasione di un matrimonio, è come una serie di scatole cinesi. All’esterno dell’opera ci sono la sposa, lo sposo e il pubblico, all’interno le coppie, Teseo e Ippolita, Titania e Oberon e i quattro innamorati e nell’opera dentro l’opera, i teatranti, la vicenda di Piramo e Tisbe. In questo mondo stregato domina il capriccio, il dispotismo di Oberon che attraverso Puck gioca con i mortali e con Titania, per imporre il suo dominio. Si compie quindi su Titania quella violenza che Teseo compie su Ippolita e che Egeo vorrebbe compiere sulla figlia costringendola a un matrimonio che respinge. Si noti la sequenza degli scambi fra gli amanti. Si inizia con Ermia che ama Lisandro e con Elena che ama Demetrio, ma quest’ultimo con l’appoggio di Egeo, padre di lei, vuole invece conquistare Ermia. Si passa, attraverso l’intervento “magico” di Puck, al folle girotondo in cui Ermia insegue Lisandro, Lisandro Elena, Elena Demetrio e Demetrio Ermia. E non è finita. Perché Ermia, alla quale dapprincipio aspiravano entrambi i giovani, sarà abbandonata da tutti e due, innamorati ora di Elena, e solo nel quarto atto dopo un nuovo intervento di Puck, si avrà la conclusione in cui gli amanti formeranno davvero due coppie.

La grandezza di Shakespeare sta nell’aver saputo coinvolgere tre mondi diversi, ciascuno     con un suo distinto linguaggio: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, nel quale la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso aulico.  

Il mondo è folle e folle è l’amore. In questa grande follia della natura, l’attimo di felicità è breve. Un richiamo alla malinconia che accompagna tutta la vicenda. Riccardo Cavallo