A Teatrosophia Massimiliano Auci e Giorgia Serrao hanno messo in scena uno spettacolo per parlare di vita vissuta
Nel dibattito su natalità e denatalità non sempre si centra il punto, il costo che aver un figlio ha per le giovani coppie. Un costo che spesso, immaginandosi un futuro di salute e felicità, si può provare a stimare e calcolare, almeno a spanne. Una cosa che invece non è così scontata per lo stipendio di tanti privi di posto fissi, a cominciare dai lavoratori del mondo dello spettacolo.
È questo uno dei tanti temi di Storia di un singolo che diventa improvvisamente duo e poi trio. Andando in scena al Teatrosophia dal 6 al 9 marzo, Giorgia Serrao e Massimiliano Auci hanno portato in scena la loro storia, quella di una relazione tra attori arrivata quasi all’improvviso e che in fretta si è trasformata in una coppia stabile in attesa di un figlio.
Vestiti di bianco su un palco praticamente privo di scenografia Serrao e Auci si sono raccontati partendo dal primo incontro e correndo fino al momento del test positivo, quello in cui le loro vite si sono allargate.
Prima un racconto alternato, poi un breve scorrere delle loro vite durante quelle prime settimane, mentre l’entusiasmo che dovrebbe accompagnare l’arrivo di un figlio veniva interrotto dalle preoccupazioni lavorative. Uno spettacolo da preparare, un testo da scrivere, i costi insostenibili della produzione.
E il dolore terribile della morte della madre di Massimiliano Auci, a cui lo stesso ha dedicato toccanti momenti musicali grazie alla chitarra e alla voce. Un omaggio accompagnato dalla scelta di mettersi a nudo nella propria fragilità, portando sul palco un pezzo di vita intima.
Nelle parole dei due interpreti, di cui Auci è anche autore e regista, si sente tutta l’ansia della precarietà, dell’incertezza che preme anche sulla gioia. Lo si intende anche dal continuo dibattere della coppia; se uno ha un momento d’entusiasmo l’altro lo silenzia, cerca in ogni gioia il rischio, il pericolo, la ragione della paura. Anche chi non ha familiarità col mondo attoriale può immaginare al loro posto una coppia qualsiasi di giovani dei giorni nostri, tutti alle prese con le stesse preoccupazioni.
Ciò contribuisce a mettere in scena un testo estremamente fluido, pensato per il teatro sì ma senza ricercare un linguaggio ad hoc, fatto a posta per tramutare un’idea in una pièce. Se fossimo stati a casa con loro avrebbero parlato allo stesso modo. Niente di troppo costruito, solo il desiderio di parlare del proprio percorso attraverso la propria arte. Un’autobiografia recitata.
L’unico appunto che si può fare è che ci lasciano troppo presto, a un certo punto siamo forzati dal tempo a staccarci da questa coppia. Lo spettacolo finisce, Massimiliano e Giorgia vanno per la loro strada, che quell’improvviso trovarsi in tre abbia portato al mondo un maschietto lo sappiamo solo dalle loro voci dopo gli applausi. Un po’ dispiace non poterli seguire, non sapere se quei difficili mesi iniziali siano poi andati meglio, se la paura ha lasciato sempre più spazio alla gioia. Ma è nell’ordine delle cose; il teatro racconta un pezzo, che sia vero o falso non importa, è quello che attori, autori e registi ci lasciano. Tutto il resto, quando parliamo di storie reali, è vita, e alla vita va lasciato.
______________________
Storia di un singolo che diventa improvvisamente duo e poi trio (Manuale di sopravvivenza) – Testo e Regia: Massimiliano Auci – Con: Giorgia Serrao e Massimiliano Auci – Aiuto Regia: Giovanna Cappuccio – Canzoni suonate dal vivo scritte e composte da: Massimiliano Auci – Foto e grafica: Agnese Carinci – Produzione: Ars 29 – Teatrosophia dal 6 al 9 marzo 2025
Foto di copertina: ©Agnese Carinci