Una commedia semplice ed efficace, ma distante dal tempo presente
Come sei bella stasera è una commedia che diverte e intrattiene per tutta la sua durata, ed è al tempo stesso un momento teatrale fuori dal tempo e, per certi versi, fuori dal teatro, che impedisce al racconto andare vicino alla vita vera.
Il soggetto è una storia d’amore normale, piccolo borghese, raccontata nell’arco di 29 anni di matrimonio in dieci quadri che definiscono uno spaccato di vita con toni divertiti e per lo più scanzonati. In questo non si può dire che lo spettacolo non funzioni: al teatro Ai Colli di Padova la risposta del pubblico alla rappresentazione è stata sempre calorosa, in ogni suo momento, e anche gli applausi finali si sono rivelati niente meno che generosi. Certo, la natura comica del testo è affidata molto di più a Max Pisu che a Gaia de Laurentiis (i due interpreti e protagonisti assoluti della commedia), e in generale l’interprete maschile è più a suo agio con le battute e con il pubblico, ma tra i due c’è una certa intesa e i loro sempre piccoli battibecchi alla Sandra e Raimondo riescono nella maggior parte dei casi a gestire la scena.
Il primo problema che sorge, probabilmente, è la scarsa adesione del testo tanto alla cosa vera quanto alla situazione attuale. L’impressione che rimane, alla fine di tutto, è di aver visto un episodio di Love Bugs (qualcuno se lo ricorda?) lungo un’ora e mezza; un po’ troppo per il materiale drammaturgico. In generale, sembra di vedere qualche vecchio programma televisivo, qualcosa di ancorato a un’estetica e a un racconto che appartengono a un altro tempo. È come se qualcosa di questo Come sei bella sta sera si fosse fermato a vent’anni fa, per poi ricomparire immutato nel 2024, come una strana capsula del tempo.
Un sintomo evidente del passato sono gli intermezzi, momenti in cui Max e Gaia escono dal palco per cambiarsi mentre al pubblico vengono mostrate certe parodie improvvisate di famosi video musicali in voga nel tempo presente del racconto (che spazia dagli anni ’90 ai giorni nostri). Si tratta di espedienti evidentemente funzionali alla messa in scena, ma che si rivelano in fretta delle parentesi abbastanza fini a loro stesse.
Quando l’azione scenica riprende, le situazioni che si ripetono sono quelle di una da rom-com d’altri tempi: lei che è gelosa di lui, lui che perde la fede, lui che gioca a calcetto e lei che vuole fare i bambini, la mamma di lui che è molto antipatica a lei, lei che é di nuovo gelosa di lui, lui che é geloso della figlia. Ci si aspetta tutto quello che ci succede di vedere, ma la scrittura di Antonio De Santis (autore storico del duo comico di Ale e Franz) ha l’esperienza che serve per partire da questi stereotipi e costruirci sopra dei momenti comici degni di nota. Quando però si arriva al quadro finale, e il contenuto narrativo si fa più drammatico, tutto comincia a scricchiolare. Il testo è meno brillante, e gli interpreti non altrettanto a loro agio.
Eppure, nonostante i toni seriosi degli ultimi momenti, il pubblico in sala continua a ridere. È come se il quadro finale avesse disatteso le aspettative costruite fino a quel momento, creando un cortocircuito in degli spettatori abituati a situazioni comiche che con la cosa vera, alla fin fine, centrano poco.
Come sei bella è allora uno spettacolo che ha due facce: da una parte il divertissement accessibile, capace di intercettare soprattutto un target di pubblico maturo abbastanza da avere nostalgia di certe sceneggiature comiche e televisive dei tempi andati; dall’altra la disamina di un matrimonio, un po’ troppo semplice per raccontare qualcosa di vero e di presente. Un teatro facile, consolatorio, mai rischioso: tutto il contrario della vita di coppia.
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Come sei bella – di Antonio De Santis – Regia di Marco Rampoldi – Con Gaia De Laurentiis e Max Pisu – Co-produzione Nidodiragno/CMC–Ra.ra produzioni – Teatro Ai Colli di Padova 8 e 9 novembre
Foto di scena ©Francesca Boldrin