“La stella spezzata”: l’amicizia oltre la guerra nel romanzo di Mario Falcone

La stella spezzata di Mario Falcone è il romanzo di un’amicizia che va oltre l’odio, la guerra e la morte. Un racconto fatto di parole semplici e genuine, dritte al cuore e all’essenziale.

Due sono gli elementi che descrivono questo libro, edito da Kalós: semplicità e verità, nella narrazione degli eventi e nelle emozioni descritte. Quella di Mario Falcone è la storia di un’amicizia trasportata in pagine dirette, essenziali e dense.

Sullo sfondo la capitale, Roma, negli anni imminenti della Seconda guerra mondiale, una città descritta nelle sue vie principali, negli spazi che cambiano in poco tempo. A popolare quest’ambientazione ci sono i due amici, protagonisti e complici, Marco Cortini e Gioele Anticoli, uniti da un legame forte, sincero, capace di andare oltre le difficoltà e i pregiudizi. Anche le rispettive famiglie condividono questo spirito di amicizia e condivisione. Antonio (padre di Marco) e Davide (padre di Gioele) mantengono un’unione solidale e di grande rispetto, nata durante le sofferenze e gli scontri del primo conflitto mondiale. Un sentimento trasmesso e condiviso anche al resto delle famiglie.

La differenza che segna lo svolgimento dei loro percorsi è la religione: la famiglia di Gioele è ebrea, aspetto che non incide sul rapporto tra i due nuclei, ma che diventa il centro e il motivo scatenante di tutti gli eventi esterni che si susseguono rapidamente, a partire dalle leggi razziali. La famiglia Anticoli, infatti, è costretta a rinunciare alla quotidianità e alla libertà, a vivere in balia dell’odio e dell’isolamento.

Con questi elementi, Mario Falcone realizza un romanzo schietto e genuino nelle descrizioni e nel lato emotivo, in grado di parlare di quei tempi grazie agli occhi e alle azioni di un ragazzo di quattordici anni, Marco. Egli traccia gli sviluppi della vita dei due amici, dal rapporto con i genitori alla scuola, le loro aspirazioni, dagli inizi delle leggi razziali con le loro conseguenze allo scoppio della guerra. Affetto e primi amori, lealtà e fedeltà in un’epoca devastante: Marco con Gioele subisce il peso, la paura e il dolore di un mondo che precipita senza possibilità.

Entrambi cercano di fronteggiarlo con la loro amicizia, la loro voglia e i loro sogni, continuando a vivere. Il Capodanno trascorso insieme in una città silente e sorvegliata ne è un esempio. Su ogni evento drammatico, l’autore non fa mai venir meno quella semplicità e quell’essenzialità nella narrazione che, nei suoi punti più dolorosi e critici, emozionano e colpiscono. Un’aderenza alla storia vera, ai fatti realmente accaduti che lascia un segno in chi legge, fermando il tempo.

C’è la Roma degli anni Quaranta, chi visse quei momenti, quella parte che oggi sembra così lontana e che viene ricordata nelle commemorazioni. Lo sguardo e il pensiero di Marco, in primis, fanno rivivere, quasi con innocenza, il dramma e l’atmosfera di quegli anni.

La separazione, la dichiarazione dell’entrata in guerra dell’Italia di Mussolini, il clima e la vita sotto il fascismo, la deportazione degli ebrei del Ghetto romano, la strage delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, la liberazione da parte degli Alleati: questi e altri momenti sono presenti nel testo e circondano l’esperienza dei protagonisti, sconvolgendo i loro percorsi. Spezzandoli.

Nonostante tutto, loro, i due amici, ci sono, vengono privati della quotidianità, dell’amore ma reagiscono, non si fermano, dando pieno significato alla parola “vita”. Marco, in modo particolare, separato da Magda e da Gioele, partecipa e lotta, si dispera, attende, sostenuto dalla speranza, insegnando che la salvezza proviene anche da quest’ultima.

La stella spezzata ha un punto di valore non scontato: l’aver trattato la vita e quell’epoca attraverso l’amicizia, la fedeltà e la costanza di due ragazzi. Il testo arriva con la sua immediatezza per divenire testimonianza di ciò che accadde, con la trasparenza e la grande forza dei protagonisti. L’inesorabilità e la perdita costante che accompagnano la guerra sono combattute e sopportate dal loro cuore grande e da un legame che, a fronte di tutto, non si spezza.