80 anni di un’icona del cinema mondiale: Harrison Ford!

La volta che lo incontrai alla Mostra del Cinema a Venezia, conoscendo la sua passione per la falegnameria gli dissi che anche il cinema italiano, lui che aveva girato con Antonioni Zabriskie Point, aveva un importante “attore falegname”. Lui mi chiese chi fosse dicendomi “Giannini?”, no gli risposi io è Paolo Panelli, attore straordinario sia in cinema che in teatro, la cui abilità’ come falegname era al pari della sua. Poi mi disse che quasi tutti i registi con cui aveva lavorato da George Lucas all’amico Francis Ford Coppola, ex compagno di università che aveva propiziato la sua carriera artistica e perfino Spielberg, avevano a casa un “ricordo” della sua passione per la falegnameria. Cinquantasette anni di carriera, due mogli e cinque figli, nato a Chicago, il mondo del cinema festeggia gli ottanta di Harrison Ford, una laurea in filosofia nel cassetto, tanti film di successo dalla fine degli anni settanta agli inizi degli anni novanta, diretto da nomi prestigiosi come Michelangelo AntonioniPeter Weir, George LucasRidley Scott, Roman Polanski fino a Steve Spielberg.

Una carriera cominciata con una raccomandazione quella a George Lucas da parte proprio dell’amico Coppola che lo fece scritturare per American Graffiti. Era il 1973, l’anno della svolta per il giovane Harrison!

Da allora Harrison Ford il falegname (ma anche pilota di piccoli aerei), di film di successo mondiale a parte la fortunata serie di Indiana Jones ne ha fatti davvero tanti: Da Blade Runner di Ridley Scott, un cult che racconta e stupisce attraverso le vicende in un futuro da incubo di un gruppo di androidi evasi ai quali l’agente Rick Deckard, dà la caccia. E poi Guerre Stellari di George  Lucas, Air Force One di Wolfang Petersen, dove Ford interpreta il Presidente degli Stati Uniti  che con la famiglia subisce il dirottamento da parte di terroristi dell’aereo presidenziale,  mentre nel Il Testimone (la sua unica nomination all’Oscar) di Peter Weir è il detective John Book, che deve proteggere il  bambino di una comunità Amish, unico testimone oculare del delitto  di un poliziotto. Il Potere dei soldi di Robert LuketicUna donna in carriera di Mike Nichols accanto a Sigourney Weaver e Melanie Griffith, Frantic un thriller cupo dai forti richiami hitcockiani ambientato a Parigi, scritto e diretto da Polanski, Destini incrociati di Sidney Pollak, fino a L’ombra del diavolo di Alan Pakula (il regista più volte candidato all’Oscar che ha diretto Il rapporto Pelican Presunto innocente), accanto a Gary Oldman (prossimo ospite al Giffoni Film Festival) e Richard Dreyfuss.

Harrison Ford non è solo un grande attore, ma è anche una Formula 1 al botteghino. Con oltre 6 miliardi di dollari di ricavi incassati, nessuno ha fatto meglio di lui nel 20° secolo. Celebrato lo scorso mercoledì il suo 80° compleanno, il suo incredibile viaggio è tutt’altro che finito poiché lo troveremo presto in una quinta puntata della saga di Indiana Jones. Sarà il primo senza Steven Spielberg dietro la macchina da presa da quando il regista ha ceduto la sua sedia a James Mangold, il regista di Quando l’amore brucia.

Insomma  Harrison per un’intera generazione di ragazzi di film in VHS è stato il nostro pilota, avventuriero e soprattutto archeologo della cultura pop. Nei panni del contrabbandiere stanco della galassia Solo, ha dato a Star Wars la sua spavalderia e il suo coraggio improvvisato. È stato un salto alla velocità della luce che lo ha spinto nella top list del botteghino globale, un vero idolo delle star del cinema.

Gli anni ’80 divennero il decennio che lo definì. Harrison Ford era a cavallo di tre ruoli chiave in un trionfo incontrastato al botteghino ogni anno dal 1980 al 1984. Han Solo (L’impero colpisce ancora, 1980), Indiana Jones (I predatori dell’arca perduta, 1981) e Rick Deckard (Blade Runner, 1982) rappresentano una sorprendente trinità di un momento rivoluzionario nel cinema basato sugli effetti speciali.

Ha solcato galassie, cacciato replicanti, scampato a maledizioni e diabolici trabocchetti incluso coccodrilli, stregoni, perfino precipitato con il suo aereo Cessna su un’isola deserta: “Un vero eroe, ottuagenario del cinema”, hanno scritto i giornali delle saghe americane più appassionate. Una volta a chi lo aveva definito “ruvido” ha risposto: «Non è vero, non sono scontroso, mi limito ad avere delle opinioni». Ed è incredibile che con un “pedigree” artistico come il suo, non sia mai riuscito a vincere un Oscar; ma sollecitato sull’argomento fra la piallatura di un tavolo e l’ennesimo successo sullo schermo ha risposto: «A me interessa che il film sia buono», come i suoi lavori in legno oggetti preziosi ormai da collezione come i suoi film. Buon compleanno Mr. Ford.