070 –  RENATO ZERO AL CIRCO MASSIMO

Renato Zero illumina la notte di Roma, il suo spettacolo accende le luci, le riempie di colore, rendendo magica la sera del Circo Massimo, mentre le ondate di affetto del suo pubblico travolgono tutto.

Il concerto che Renato Zero si è regalato per il suo 70° compleanno (30 settembre 2020, posticipato di due anni a causa del Covid ) è di quelli che travolge e incanta e per tanti motivi.

Certamente il primo motivo è proprio lui, con la sua professionalità, il suo talento e la sua personalità che ha segnato questa lunga pagina della musica italiana (55 anni), influenzando anche la società, aiutando un cambiamento ed un’inclusività che all’epoca non erano così scontati.

È per questo che i suoi fan, lui li chiama la sua famiglia, sono così carichi di affetto sincero, molti sono pronti a raccontare che le canzoni di Renato Zero gli hanno salvato la vita, aprendogli l’accesso a nuovi mondi possibili.

E questo popolo variegato, proveniente da tutta Italia, è qui al Circo Massimo per queste sei date (24-25-28-30 settembre e 1° ottobre) , sold out fin dai primi giorni di apertura delle vendite, 15.000 spettatori a serata, 100.000 in tutto.

E lui li ringrazia, li coccola come si fa con le persone care, aprendo il concerto con un inedito, “Quel bellissimo niente” omaggio a Roma e a tutti i fan :

Eravamo ragazzi, persi in mezzo alla gente. Quanti sogni rincorsi tra vicoli e piazze di questa città e bastava un vecchio pianoforte dentro un bar, mi sembrava imponente quella gioia di niente. Ci sei sempre stata mia bellissima gente. Abbi cura di te. E di me.”

Lo spettacolo è uno show imponente (3 ore e mezzo di concerto), una macchina perfetta, elegante, suggestiva, così come i suoi abiti, colorati, adatti ad un padrone di casa impeccabile, con le luci a creare suggestioni oniriche, le immagini proiettate su tutto il palco, la grande orchestra dal vivo, i ragazzi del corpo di ballo ed il coro.  Tutto rispecchia la grande cura, la professionalità e l’attenzione al dettaglio che da sempre caratterizza Renato Zero.  Non a caso alle 21 e 00 esce sul palco spaccando il secondo, preceduto dal count down di quel pubblico che sa quanto sia affidabile e serio e quanto rispetto abbia per gli altri.

Per il resto è impossibile non lasciarsi travolgere da questo flusso di affetto che sembra rimbalzare dal palco agli spalti e viceversa in un abbraccio che non accenna ad attenuarsi.

Tanti gli ospiti che sono i suoi amici ma anche i giovani a cui Renato vuole passare una sorta di testimone, perché continuino la sua musica (nelle prime due serate : Diodato, Madame, Fabrizio Moro,Jovanotti,  J-Ax e Alex Britti, Renga).

Renato spiega per ognuno il legame che li tiene uniti, anche quando presenta, forse un po’ a sorpresa, Al Bano, spiegando che si conoscono dal tempo del Piper, che ama la sua bella famiglia. È più che sufficiente  per farlo applaudire.

Renato non si risparmia, dona tutto se stesso al suo pubblico e l’emozione è tangibile, come durante le canzoni più suggestive, “Il Cielo”, con un enorme velo celeste che accarezza come in un volo quasi tutta la platea o come durante “I migliori anni della nostra vita” quando anche la notte romana sembra sospesa ad ascoltarlo.

Alla fine anche Renato è emozionato, commosso, ma è un attimo, la sua ironia, quella sua schietta romanità riprende il sopravvento e il dialogo con la sua gente continua, dando appuntamento alle prossime serate.

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