Tra un film e l’altro, riflessioni sul futuro del cinema con Schrader e Auteuil

In concorso tra amore e solitudine a Cannes 2024 ecco “L’amour ouf” e “All we imagine as Light

Due sono i film in concorso al Festival del cinema di Cannes di cui scriveremo oggi. Ultime storie, ultime avventure e tante riflessioni sui film visti in un Festival che al di la del potente mercato si conferma palcoscenico importante del cinema che vedremo in futuro prossimo nelle sale e che sabato 25 attribuirà i suoi palmares. Intanto sulla scia delle critiche il più delle volte in netto contrasto con i favori del pubblico soprattutto giovane che lo ha applaudito, Paolo Sorrentino regista di Partenope, unico film italiano in concorso ha voluto precisare in un’intervista che il suo film che è stato venduto in tutto il mondo, «Non è una lettera d’amore nei confronti  Napoli perché non sono capace di scriverle,   ma è un film che parla di amore e di libertà e può accadere che gli altri non si sentono invitati alla festa della libertà che una persona sta mettendo in atto».

L’amour ouf

In concorso oggi viene presentato il film del francese Gilles Lellouche interpretato da Adèle Exarchopoulos e da François Civil, L’amour ouf.  Un melò ambientato negli anni ’80 nel nord della Francia, dove due ragazzi crescono tra i banchi del liceo e le banchine del porto. Lei studia, lui esce. Poi i loro destini si incrociano e si innamorano perdutamente. La vita farà tutto il possibile per tenerli separati, ma di fronte ai sentimenti non si può fare nulla.  Una bella storia d’amore che dura tutta la vita e che si ripete proprio come necessità primaria.

L’altro film in concorso è All we imagine as Light, diretto del regista indiano  Payal Kapadia. Ancora una storia di solitudine ambientata in una megalopoli di 15 milioni di abitanti come Mumbay dove due giovani donne: Prabha, un’infermiera di Mumbai, e Anu, dividono lo stesso piccolo monolocale sognando una vita diversa in uno dei film di punta del moderno cinema indiano presente in questo Festival.

Un grande sceneggiatore e regista americano ospite del Festival come Paul Schrader, lo stesso di Taxi driver e Toro scatenato, ha detto che il cinema nella sua lunga storia è sempre stato lo specchio della vita e oggi, più che mai, è capace di scoprire e mettere a nudo gli stati d’animo di una  società sempre più sola e disorientata dove l’amore è sempre più protagonista.

All we imagine as Light

Intanto uno dei mostri sacri del cinema francese come Daniel Auteuil, in piena forma appoggiato al piano del bar del Gray d’Albion,  ospite fra gli eventi speciali  con il film Le fil dove interpreta il ruolo di un noto penalista in pensione che decide di rimettersi la toga per difendere in tribunale un povero cristo innocente da una condanna certa, ha dichiarato che il così detto cinema di genere scavando nei sentimenti della gente è stato sempre capace di superare qualunque crisi. E lui, musicista per passione, ha composto anche la colonna sonora del film. E a proposito di musica, stasera nell’esclusivo Eden rock di Cap d’Antibe si svolgerà  l’annuale cena di beneficenza organizzata dall’Amfar, la fondazione voluta da Elizabeth Taylor più di trent’anni fa per raccogliere fondi il cui ricavato  andrà  grazie a un’asta a favore della ricerca per la lotta all’Aids. Fra gli ospiti attesi Richard Gere, Nicolas Cage, Gwinet PaltrowDemi Moore,  Emma Stone e magari anche Brad Pitt , in questi giorni nella sua villa sulle colline della Provenza dotato anche di un modernissimo studio di registrazione per musica e film inaugurato da George Lucas, che riceverà la Palma d’oro alla carriera nella serata di sabato prossimo.

Foto di copertina: Daniel Auteuil

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