L’Essenza: l’esigenza di ritrovare se stessi

Il 25 e il 26 febbraio è andato in scena al Teatro Porta Portese L’Essenza di Alessandro Fea, con Annalisa Eva Paolucci e Giancarlo Testa.

L’atmosfera in sala è quella di un gruppo di amici che si ritrova insieme per vivere lo spettacolo come un’esperienza collettiva.

Infatti L’Essenza è proprio questo: un’esperienza collettiva. Eleonora, la protagonista, è una ragazza che ci rispecchia tutti, con la sua vita apparentemente normale, ma con i vuoti esistenziali che tutti ci troviamo a dover affrontare, prima o poi. Eleonora si trova ad un bivio e sente che andare avanti per la strada che già conosce non è più un’opzione valida. Decide di risolvere questo suo turbamento comprando un biglietto aereo, destinazione Londra. Londra, una città che ha amato profondamente e dove vive ancora una sua vecchia fiamma. Poi si sposterà a Berlino, città che ha sempre esercitato su di lei un grande fascino con i suoi circoli intellettuali che ostentano cultura. 

Ma come tutti i viaggi, non si tratta solo di un’esperienza con il mondo esterno, anzi, si tratta di un viaggio interno alla riscoperta del proprio “Io” originario. Un viaggio profondo e travagliato, accompagnato dalle musiche di  Patty Smith, Antony, Simon and Garfunkel, Amy Winehouse, Alanis Morrisette, tutte cantate dalla talentuosissima Paolucci.

La coscienza di Eleonora, con la voce di Testa, ammalia il pubblico e lo accompagna in questa intima scoperta e riscoperta di sé e del proprio passato. Eleonora si scontra con la verità: il passato non sempre è migliore del presente, spesso è solo idealizzato. Anche se fa male è importante rendersene conto, è importante chiudere i cerchi lasciati aperti e “tagliare i rami secchi”.

I vecchi amori devono restare tali, prima di accorgersi che amori non sono mai stati. Non si può guardare indietro, la vita va avanti e dobbiamo scorrere anche noi verso il nostro futuro, abbracciarlo e diventare chi dobbiamo essere.

Alessandro Fea, il regista ma anche uno dei protagonisti in scena con la sua musica dal vivo, spiega che ha scritto questo testo perché ormai le persone non sembrano essere più in contatto con se stesse e con i loro sentimenti. La vita frenetica e la quotidianità sfiancante ci incalzano, ci logorano, ci ottenebrano e ci spingono a non riflettere più su chi siamo e cosa proviamo. Invece, dobbiamo tornare a emozionarci, senza avere paura, anche e soprattutto delle emozioni negative. Infatti proprio queste sono fondamentali per noi: rabbia, paura, tristezza, non siamo abituati a viverle e cerchiamo di reprimerle quando invece andrebbero ascoltate. Alessandro nota come in questi anni i ritmi della società in cui viviamo ci portano a reprimere tutto, ma in fondo basta pochissimo per ritrovarsi. Non c’è bisogno di rivoluzioni straordinarie, bisogna imparare a ritrovare se stessi nella quotidianità.

Fea cerca di stappare il barattolo emotivo delle persone ricercando profondità non solo nella musica ma anche, e soprattutto, nel testo.

Sicuramente è un esperimento ben riuscito. A fine spettacolo siamo tutti più commossi, più leggeri e più uniti come quando si ascoltavano i 33 giri insieme lasciando che le sensazioni ci  pervadessero l’anima. 

L’ESSENZA scritto, diretto e musicato da Alessandro Fea – Con Annalisa Eva Paolucci e Giancarlo Testa.

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Elena Salvati

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