Il cuore rivelatore

“Il cuore rivelatore” di Anthony Neilson: recensione dello spettacolo

di Miriam Bocchino

 

È in scena al Teatro della Visitazione fino al 31 dicembre 2021 lo spettacolo “Il cuore rivelatore” di Anthony Neilson con la regia di Federico Vigorito. L’opera è tratta dall’omonimo racconto breve di Edgar Allan Poe pubblicato per la prima volta nel gennaio del 1843.

Il palcoscenico ospita una narrazione conturbante, un giallo amletico con punte di horror.

“Il cuore rivelatore” è uno spettacolo ben riuscito, interpretato magistralmente e in grado di coinvolgere lo spettatore attraverso una storia famelica e drammatica.

Protagoniste della pièce due donne, la scrittrice Celeste (Barbara Lo Gaglio) e la giovane Nora (Martina Colaprico). Quest’ultima è la proprietaria dell’abitazione in cui si trasferisce la prima per sfuggire al clamore di un primo premio non ritirato e trovare l’ispirazione per il prossimo libro.

La relazione tra le due lentamente si trasforma e diviene un rapporto ambiguo in cui risulta subito evidente il dominio di Celeste nei confronti di Nora.

Nora è una fanciulla sofferente: ha metà viso coperto con una benda a causa di una deformazione dell’occhio. È sola e per questo si aggrappa immediatamente a Celeste, la adorna di bellezza e purezza, caratteristiche che, tuttavia, non appartengono realmente alla donna.

“Io vedo il cuore delle persone e tu hai un cuore buono”.

Una mansarda, il cielo riflesso in una grande vetrata e la necessità di incontrarsi pur se dissimili e distanti.

Sulla scena a interrompere il momentaneo idillio sopraggiunge sporadicamente la figura di un detective (Luca Biagini). Lo spettatore comprende che la storia è complessa e che qualcosa di orribile è appena avvenuto. Il mistero si infittisce, in un continuo fluire di passato e presente, realtà e finzione.

Celeste mente, Nora diviene dipendente, il rapporto evolve.

Celeste lotta con i demoni, ode le voci dei suoi fantasmi e non trova pace.

Le luci, perfettamente calibrate, e la musica riescono a trasportare il pubblico in una dimensione quasi cinematografica: la narrazione è serrata, il palcoscenico si dimentica e diviene violenza, repulsione e dolore.

L’arte esplica la sua potenza espressiva: l’occhio di Nora si tramuta nella sua raffigurazione visiva, in un dipinto infantile con parvenza di ingenuità.

Ciò che svela “Il cuore rivelatore” è il dramma dell’intera esistenza che si mostra, sul palcoscenico, nella sua forma più mostruosa e abietta ma pur veritiera nella sua fallace rappresentazione.

Scene e costumi: Maurizio Balò.

Lo spettacolo è prodotto dalla BaBi Production.

Visual artists: Luca Brinchi e Daniele Spanò.

Light designer: Marco Policastro.