Cocteau, i sogni e i sentimenti al Trastevere

Anatomia di un sentimento è la messa in scena di una sceneggiatura che travalica la mente di chi la scrive, entrando prepotentemente nella realtà ma solo per qualche momento. Per poi tornare, dopo riusciti colpi ad effetto, nei confini del sogno.
Abbiamo assistito ad uno spettacolo interessante e ben confezionato, al Teatro Trastevere di Roma. Proposto in esclusiva e per due sole repliche, il 26 e 27 novembre. L’ autore e regista, Giuseppe Convertini, si è liberamente ispirato ad un classico, l’atto unico “La voce umana” di Jean Cocteau.

Si tratta, a dirla tutta, di un possibile adattamento del monologo. Dove tutto non va come previsto, anzi. Fuori è una notte di pioggia e tuoni. Dentro, nel suo studio, un professionista (Andrea Vasone) mette per iscritto le scene di una storia d’amore al capolinea. Ha poco tempo per scrivere, è svogliato e con poche idee, ma deve consegnare il lavoro entro la mattina successiva. Apre il laptop, inizia a far viaggiare sulla tastiera la sua immaginazione, lasciandosi ispirare dal quadro con soggetto femminile nudo, ricevuto in dono da un amico. Lo svolgimento, sul palco, segue la sceneggiatura, con la guida di una voce fuori campo (Paolino Blandano).

Compare una donna dietro al quadro. E’ la protagonista, Erika Russo, mentre riceve l’ultima telefonata del suo amato. Lui l’ha già lasciata per un’altra, lei si strugge. L’esordiente Russo ha energia e personalità, convince. Sembra accettare il suo destino, così disciplina il canovaccio dello sceneggiatore. Ma lei non ci sta, e compare nel sonno del suo “carnefice” per chiedergli di modificare il finale della storia, o, in alternativa, di cancellare l’intero scritto. E’ armata e ferita nel petto, il cuore rotto le offusca i pensieri. Appare e scompare, la giovanissima attrice, dietro un telo rigido che il disegno luci abilmente illumina e nasconde. Calda, sensualmente aggressiva, si gioca tutte le carte a disposizione per riscrivere il finale del racconto coinvolgendo nel suo bisogno d’amore addirittura chi la imprigiona con le parole in una storia che la tormenta.
Ma accade solo per un momento, la notte lascia spazio alle prime luci del giorno e al lume della ragione. La sceneggiatura viene completata e consegnata. L’amore è finito. Il quadro torna al mittente. Le luci si spengono.

La rilettura di Cocteau, firmata Convertini, funziona ed ha raccolto fragorosi applausi dal pubblico, numeroso in entrambe le serate.