di Laura Dotta Rosso
E’ una storia vera, reale quella raccontata nello spettacolo “Così per caso”, andato in scena al Teatro Porta Portese il 2 e 3 dicembre nella rassegna “Civilmente-Oltre il pregiudizio”, per la regia di Angelita Puliafito. E’ la storia di Marta Ascoli, testimone della Shoah italiana. “Così per caso”, da annoiata studentessa del liceo, Marta, a diciassette anni, si ritrova nel campo di concentramento di Auschwitz con suo papà, colpevole di possedere un cognome di origine ebraica. Un tavolino, una cassettiera e una scrivania sulla sinistra del palcoscenico, riportano lo spettatore dentro la casa di Trieste, la città dove la mamma di Marta attende, con ansia, il ritorno di sua figlia e suo marito. A destra, il filo spinato a cui sono attaccati i calzini dei bambini, il muro e l’immagine del campo di concentramento, pochi elementi che richiamano l’olocausto.
Al centro uno schermo bianco, dietro cui le ombre degli attori fanno percepire, alla platea, le barbarie subite dai protagonisti. “Il mondo saprà che non siamo solo carnefici, ma salvatori”. Le parole taglienti del nazista entrano nelle menti del pubblico che, consapevole della verità dei fatti narrati, rimane inerme. Gli interpreti (Valeria Mafera, Gloria Luce Chinellato, Alessandra Vagnoli, Manfredi Gelmetti, Cristiano D’Alterio) hanno una buona impostazione vocale e presenza scenica, ma non basta per rendere realmente credibile ciò che si sta vedendo. Si percepisce l’impegno, la dedizione e l’affiatamento della compagnia sul palcoscenico, ma non si riesce ad empatizzare fino in fondo perchè alcuni gesti sono forzati. Il pubblico non vede elementi innovativi e alcuni escamotage registici risultano poco verosimili. Interessante l’idea di utilizzare due interpreti per il medesimo ruolo,operazione che aiuta la platea ad immedesimarsi maggiormente nell’evoluzione e nella maturazione del personaggio.
Un numero tatuato sul braccio di Marta le ricorda ogni giorno quel calvario, quel maledetto errore che le ha causato turbamenti per tutta la sua esistenza, quel segno che ha deciso di non cancellare perchè “la vergogna di chi ci ha marchiati deve ricadere su chi ce l’ha imposto”. “Così per caso” Marta si è ritrovata ad avere ricordi indelebili, ma tutto quello che ha dovuto subire non è successo “Così per caso”… Dovremo costantemente ricordarcene e continuare a parlarne con tutti i canali e i mezzi a nostra disposizione.