Piero Angela muore e lascia una grande eredità culturale

Con una semplice frase, “Buon viaggio Papà “, Alberto Angela ha salutato questa mattina su Twitter suo padre Piero Angela, volto storico della Rai, giornalista e conduttore Tv nonché divulgatore scientifico, che si spegne oggi all’età di 93 anni.

Una lunga età per una lunga carriera, in una recente intervista Angela si era ironicamente paragonato alla longevità della Regina Elisabetta che stava festeggiando i suoi 70 anni di regno e, in effetti, Angela sottolineava di aver compiuto anche lui settant’anni di carriera in Rai.

Piero Angela ha portato la cultura, quella vera, in televisione, grazie a lui si è iniziato a parlare di divulgazione scientifica alla portata di tutti e il suo contributo ha fatto sì che intere generazioni di bambini coltivassero il sogno di occuparsi di scienza e ricerca. Piero Angela, accompagnato poi in un secondo momento anche da suo figlio Alberto, ha contribuito alla crescita culturale del Paese.

Il suo modo rassicurante e garbato di spiegare ogni cosa così da fare chiarezza ha permesso al pubblico televisivo di diffidare dalle false informazioni e fidarsi sempre della Scienza.

Con Piero Angela non se ne va solo un pezzo di storia della Rai ma se ne va un pezzo di Storia in generale, un uomo che con i suoi 93 anni di vita su questa Terra e con i 70 anni di lavoro e divulgazione scientifica è stato testimone di momenti storici.

Ma chi era Piero Angela? L’uomo nacque a Torino il 22 dicembre del 1928, suo padre era uno psichiatra antifascista che venne riconosciuto tra i Giusti delle nazioni perché con grande coraggio e umanità salvò alcuni ebrei dai nazifascisti. Il giornalista e presentatore nacque invece in Rai nel 1952.

Le sue origini professionali furono come giornalista al Tg1 dal 1955 al 1968 come corrispondente, da Parigi e poi da Bruxelles. Passò poi alla conduzione del Tg con Andrea Barbato per la prima edizione delle 13.30, negli anni seguenti la sua carriera come anchorman del Tg proseguì nel 1976 al timone del nascente TG2. Quando si parlava di allunaggio lui era già un giornalista affermato e naturalmente fu testimone di quello storico momento e nel 1968, infatti, girò alcuni documentari che costituivano la serie “Il futuro nello spazio” e infatti nel luglio del 1969, seguì il lancio dell’Apollo 11 da Cape Canaveral, negli Stati Uniti.

Fu all’inizio degli anni Ottanta che Piero Angela diede avvio alla rubrica scientifica che sarebbe poi diventata storica e che si chiamava appunto Quark, e fu proprio questo il primo programma televisivo di divulgazione scientifica che nel corso degli anni avrebbe fatto da apri pista a molte rubriche e programmi simili.

Da quella semplice rubrica il programma è cresciuto e si è evoluto dando avvio alle sue diverse declinazioni con lievi modifiche nel titolo ma sempre con la parola chiave “quark” a troneggiare e chiarire ciò che avevamo davanti, cultura e scienza alla portata di tutti. Ma qual era il suo segreto? Lo disse lo stesso Angela in una sua dichiarazione: “Il mio linguaggio sta dalla parte del pubblico, i contenuti dalla parte degli scienziati”.

Sono stati davvero tanti i giovani che si sono appassionati alla scienza in questi settant’anni e oggi il Paese, il mondo tutto, non perde solo un conduttore e giornalista di qualità, ma un grande uomo di cultura, un padre, un insegnante che ci ha lasciati con queste parole condivise proprio sui canali di Super Quark:

Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.


Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.


A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio
Piero Angela”