Con “OperaCamion” il Teatro dell’Opera di Roma esce dal Costanzi e gira per le piazze dei municipi romani.
L’estate dell’Opera di Roma esce dal Teatro Costanzi e, prima di Caracalla, fa tappa nelle piazze. Ha avuto avvio così Operacamion, il progetto che da fine maggio ha iniziato a regalare serate operistiche ai romani di diversi municipi. n piazza, seduti per terra tra il crepuscolo e le prime ore di buio completo davanti a una versione adattata de Il barbiere di Siviglia con la regia di Manu Lalli.
Domenica 15 giugno è stata la volta dell’VIII Municipio, in zona Tor Marancia. Un appuntamento inaspettato visto che i quartieri della zona sud sembravano destinati all’approdo del camion solo nel prossimo autunno, come hanno spiegato il Sovrintendente Francesco Giambrone e il Presidente di municipio Amedeo Ciaccheri.
I saluti istituzionali, completati dall’Assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, hanno sottolineato ancora una volta l’importanza di un progetto del genere. In piazzale Tosti, dentro il complesso dell’Istituto Romano di San Michele, donne e uomini di tutto il quartiere, ma anche tanti bambini, con le famiglie e a gruppetti, a voltare lo sguardo verso un palco molto diverso dai soliti.
Il camion che gira per portare l’opera in giro per Roma è allestito quasi come fosse il carrozzone di un circo, il rosso è il colore centrale accompagnato dal bianco e dal giallo. Una macchia colorata che si muove per la città raccontando la storia di Figaro (Francesco Auriemma) e dei suoi compari, per l’occasione adattata in due atti e circa due ore di spettacolo.
L’elemento circense rivive anche nei costumi di Manu Lalli, che hanno coinvolto perfino Carlo Donadio, il direttore d’orchestra che ha sostituito il frac con una giacca tipo redingote in velluto rosso, con la quale ha guidato l’Orchestra del Teatro dell’Opera in versione ridotta per accompagnare i cantanti.
Ad esclusione di Auriemma, il cui Figaro oltre che brillante protagonista è stato abile narratore a beneficio del pubblico, il cast era composto interamente da studente o diplomati del progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, a cominciare da Valentina Gargano, la cui voce ha brillato nei panni di Rosina accanto ai giovani e promettenti Dayu Xu nel ruolo di Basilio e Guangwei Yao, interprete del conte.
La voce e l’interpretazione di Arturo Espinosa hanno valorizzato il ruolo di Bartolo mantenendone l’efficace vis comica malgrado i tagli richiesti dall’adattamento. Quattro sono stati invece i ballerini (Donata Franceschino, Letizia Giannoccaro, Stefano Dattrino, Giacomo Peddis) che hanno accompagnato la parte canora. L’ottima regia Lalli è stato accompagnata dalla coreografia di Chiara Casalbuoni, ed è stato notevole il lavoro fatto sulla gestione degli interpreti in scena; il piccolo palco del camion non è mai stato problematico, neanche nei momenti in cui era richiesta la presenza di tutti.
Un elemento che segnala una grande cura, soprattutto se si paragonano gli spazi con quelli del Costanzi.
E altro segnale di attenzione è stato il periodo di attesa tra l’arrivo degli spettatori e l’inizio dello spettacolo, durante il quale il corpo di ballo, già in costume, si è messo a girare tra i presenti proponendo a bimbi qualche minuto di bolle di sapone. Una cosa gradita da molti, sintomo della consapevolezza di uno spettacolo che avrebbe attratto anche famiglie, stimolate da un contesto informale in cui anche un piccolo pianto o un crollare addormentato di un bimbo non avrebbero dato fastidio a nessuno.
Un’iniziativa che funziona sia nei modi che nei luoghi; il barbiere è un’opera adatta, le piazze sono comode, lo spazio è per tutti e di tutti. Un’opportunità per i tanti che, per un motivo o l’altro, al Costanzi non sono mai stati o mancano da molto tempo. L’opera lirica italiana, da poco diventata patrimonio UNESCO, si fa così davvero patrimonio di tutti. E chissà se tra quei bimbi seduti tra le braccia dei genitori non ci sia un pezzettino del futuro di quest’arte; cantanti, musicisti o appassionati.
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Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini – adattamento musicale Tommaso Chieco, Marco Giustini Direttore Carlo Donadio – Regia, costumi e luci Manu Lalli – Scene Daniele Leone
Coreografia per i movimenti mimici Chiara Casalbuoni – PERSONAGGI E INTERPRETI Rosina Valentina Gargano** / Irene Zas Martinez* – Bartolo Arturo Espinosa** Figaro Francesco Auriemma – Basilio Dayu Xu* – Conte Guangwei Yao* e con Donata Franceschino, Letizia Giannoccaro, Stefano Dattrino, Giacomo Peddisù – Assistenti alla regia: Ai Takagi, Eiko Tsukui – Assistente scenografia: Sofia Sciamanna* – Assistente costumi: Virginia Blini* – Maestri Collaboratori: Elettra Aurora Pomponio*, Maki Hamada* – Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma – Allestimento Teatro dell’Opera di Roma – Dal 25 maggio al 22 giugno 2025
* dal Progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
** diplomato “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma