Cinzia Tedesco Quartet ieri sera sul palcoscenico del Maxxi di Roma con una superba rivisitazione dei due grandi maestri del melodramma italiano.
«Le parole sono importanti!», ammoniva Nanni Moretti in Palombella rossa. E il maestro Paolo Damiani gran cerimoniere e curatore della rassegna musicale inserita all’interno di Estate al Maxxi 2023, introducendo giovedì sera il Cinzia Tedesco Quartet per un omaggio a due punte di diamante del nostro melodramma come Verdi e Puccini, ha tenuto a precisare che lui a contaminazione, che evoca ricordi di un passato oscuro recente, predilige il termine ibridazione ovvero l’incontro del jazz con altri linguaggi e stili musicali.
Non c’è dubbio che la Tedesco, grazie anche stretta collaborazione con il suo gruppo storico ovvero Stefano Sabatini al pianoforte e curatore di tutto gli arrangiamenti, Luca Pirozzi al contrabbasso e Pietro Iodice alla batteria, raffinati musicisti che da sempre accompagnano la vocalist tarantina nei suoi molteplici progetti, è riuscita con coraggio e un pizzico di follia a realizzare un ponte tra il melodramma e il jazz che le hanno consentito di alzare ogni volta l’asticella delle sue straordinarie perfomances e porsi in modo innovativo nel rispetto assoluto delle partiture originali.
Reduce dal grande successo ottenuto lo scorso primo luglio nella splendida piazza Verdi di Trieste e a pochi giorni dalla partecipazione alla 51° edizione di Pescara Jazz, storica rassegna che vedrà quest’anno la partecipazione di artisti che hanno fatto la storia della musica come i Manhattan Transfer, Jethro Tull, l’ex Area Ares Tavolazzi, Marcus Miller e Rita Marcotulli, tra i tanti che andranno a comporre un parterre di grandi stelle internazionali.
Padrona assoluta della scena con i suoi proverbiali vocalizzi che ancora una volta hanno regalato emozioni e applausi a scena aperta da parte di un pubblico, che ha risposto con grande generosità e partecipazione a questo evento, il primo di una serie di incontri che vedranno protagonisti tra gli altri Beppe Servillo e Javier Girotto rispettivamente il 12 e il 19 luglio.
In un’ora e dieci minuti di concerto, volati via troppo presto (a causa di una discutibile ordinanza comunale “elaborata ad hoc” per il Maxxi), la Tedesco ha passato in rassegna le migliori arie verdiane e pucciniane raccolte in due straordinari dischi targati Sony come Verdi’s Mood e Mister Puccini: da La donna è mobile a Recondita Armonia, da In quelle trine morbide tratto dalla Manon Lescaut ad Amami Alfredo dalla Traviata; da E lucevan le stelle a che Gelida manina dalla Bohème, una delle più belle scritture mai concepite da Giacomo Puccini per ricchezza e modulazioni. Un brano intriso di spensieratezza che racconta come meglio non si può l’amore tra il prorompente Rodolfo e la timida Mimì, dove il maestro Sabatini è riuscito a dare il meglio di sé con i suoi virtuosismi al pianoforte.
E ancora Celeste Aida, Va, pensiero dal Nabucco, uno dei brani più iconici e amati dell’intero repertorio operistico, interpretato con grande intensità emotiva da Cinzia Tedesco, per fluttuare con estrema naturalezza alla “pucciniana” Chi il bel sogno di Doretta da La rondine che rappresenta un momento di grande lirismo e vocalità dove la Tedesco non lesina energie per concludere il concerto con Mercé, dilette amiche dai Vespri siciliani di Verdi, melodia appassionata e intensa, frutto di una scrittura complessa che regala al pubblico non solo un momento di grande virtuosismo vocale ma anche una riflessione di quanto sia “più bello cercare le motivazioni che ci uniscono da quelle che ci dividono”.
E la musica va e continuerà ad andare finché ci saranno artisti di questa levatura che continueranno ad evolversi e a crescere nel corso del tempo riuscendo nel contempo a innovare e ad esplorare nuove frontiere.
Cinzia Tedesco Quartet in Verdi e Puccini in Jazz – Cinzia Tedesco: voce e arrangiamenti – Stefano Sabatini: pianoforte e arrangiamenti – Luca Pirozzi: contrabbasso – Pietro Iodice: batteria – Rassegna Estate al Maxxi 2023 – 6 luglio 2023