Una performance artistica più che un semplice spettacolo teatrale, un gioco da fare col pubblico alla scoperta dell’Opera per eccellenza, la Divina Commedia di Dante.
È Hotel Dante, che va in scena al Teatro di Documenti fino al 2 aprile grazie a un’idea di Roberto Dalessandro.
La struttura particolarissima del teatro, che sale e scende tra camere che sembrano scavate nella pietra, aumenta il livello di magia dell’esperienza Dantesca portata in scena.
“Hotel Dante” il titolo, e come in ogni hotel si gira per stanze muniti di chiavi.
Ad attenderci però non l’arredo ma qualcuno, le anime che vagano per i tre regni così come deciso da Dante nella stesura della sua opera.
Nessuno s’arrabbi però se non vi diciamo di chi si tratta, perché l’esperienza per lo spettatore è anche questo; scoprire chi si è trovato davanti, indovinare quale personaggio gli ha appena narrato le proprie vicende.
Un gioco che ci richiede di tornare con la mente ai tempi della scuola, quando Dante era forse uno scomodo amico, per provare a vedere le cose da un’altra prospettiva.
È questa la grande forza di Hotel Dante, che si rivolge a tutti, dai grandi appassionati della Commedia ai giovanissimi studenti, inventando un nuovo modo per approcciarsi al testo primo della cultura italiana.
Si ascoltano le storie dai diretti interessati, interpretati da attori che mischiano le parole del Maestro con il testo teatrale adattato per l’occasione, chiedendo al pubblico di giudicarne la vita e le opere e valutare il regno oltremondano nel quale confinarli, prendendo il posto dello stesso Dante.
Non un passivo assistere ma l’azione attiva dello spettatore, che si trova da uomo del XXI Secolo a riflettere su vite a lui lontane, con canoni e idee differenti da quelle usate dal Sommo nella scrittura della Commedia.
Un lavoro di immedesimazione, un entrare nel vivo della narrazione, uscendo dalla più classica dicotomia tra pubblico e attori tipica del teatro.
Sono tutti giovani i ragazzi che si calano nella parte delle anime, abbigliati con drappi bianchi e tuniche a prescindere da dove sono collocati, senza distinzione tra peccatori e beati, quasi a voler rendere il tutto quanto più neutrale possibile. Abbattere i pregiudizi per permettere a chi guarda di giudicare da zero. Raramente, però, la scenografia delle stanze si arricchisce di oggetti o decori che aiutano a conoscere meglio chi abbiamo davanti, a ricordarne la vita terrena, l’occupazione o le vicende del suo vissuto.
Lo spazio ristretto delle camere, che permette di assistere a pochi spettatori per volta, rende più intimo il rapporto con gli interpreti, che non con la parola ma con lo sguardo e il movimento del corpo interagiscono con chi ha la fortuna di ascoltarli.
Hotel Dante supera i limiti sia della scrittura, per quanto grande, che del teatro, fondendo in sé arti diverse e performance, regalando una serata diversa a chiunque vi si approcci.
Un format che rende la cultura divertente anche per i più scettici, dando l’opportunità di riscoprire il testo Dantesco e invogliando a riaprilo una volta tornati a casa.
C’è ancora spazio per una cultura che non passi dalle nuove tecnologie, e Hotel Dante ne è la prova.
Testi di Roberto d’Alessandro, Federico Valdi, Alessandro Carvaruso, Cloe Filippi, Giuseppe Coppola, Massimiliano Viola, Giorgia Cappello, Salvatore Rosella
Nella hall Alessandra De Pascalis, Roberto D’Alessandro, Federico Pappalardo
Nelle stanze Massimiliano Viola, Francesca Cordioli,Giuseppe Coppola, Bruno Petrosino, Cloe Filippi, Lorenzo Carnevali,Lorenzo Martinelli, Salvatore Rosella, Alessandra De Concilio,Nicolò Berti, Miriam Campione, Salvatore Andrea Spina, Emanuele Russo,Marco Giandomenico, Andrea De Luca, Chiara di Bartolomeo, Andrea Lami, Federico Valdi, Letizia Raimondi, Sara Todisco, Silvio Pennini, Andrea Memoli, Gaia Occhinero.
Regia Alessandro Carvaruso, Matteo Fasanella, Paolo Orlandelli, Roberto D’Alessandro
Assistente alla regia Giorgia Cappello
Scene e costumi Roberto D’Alessandro, Federico Rossini, Ines Zagame, Lucia Bordona, Giada Tassi
Musiche a cura di Federico Pappalardo
Al Teatro di Documenti fino a domenica 2 aprile.