The Room Next Door: tra amicizia e morte

Pedro Almodòvar vince il Leone d’ Oro a Venezia 81 e lo fa con un film che parla di eutanasia affrontando il tema con profonda delicatezza e amore.

Termina l’edizione di questa Venezia 81, con Almodòvar che si aggiudica il Leone d’Oro con il suo The Room Next Door e il Leone d’Argento ( gran premio della della giuria ) per Maura Delpero con Vermiglio e Brady Corbet ( miglior regia ) per The Brutalist. Una decisione incerta fino alla fine, quella tra The Room Next Door e The Brutalist, essendo entrambi papabili finalisti per l’ambito Leone d’Oro. Ma di cosa parla il film di Almodòvar vincitore dell’ambito premio ?

Julianne Moore e Tilda Swinton

Tutto parte da rincontro, Ingrid ( Julianne Moore ), scrittrice affermata, viene a sapere che Martha ( Tilda Swinton ), un’ amica con cui aveva perso i contatti, ha un cancro incurabile. Si reca a trovarla e tra le due rinasce un rapporto di profondo affetto che porta Martha a chiedere all’amica di accompagnarla nel suo ultimo viaggio: quello in cui vuole togliersi la vita.

Le terapie infatti non funzionano e Martha afferma da tempo di essere pronta per andarsene; lasciata sola in questa scelta, di cui la stessa figlia non è stata resa partecipe, chiede ad Ingrid di poterla sostenere in questo; di restare “nella stanza accanto” quando questo avverrà.

Da qui ha inizio una storia di incontro ed avvicinamento tra le due donne, legate da un’amicizia profonda e pura che le avvicina in questo viaggio. Un viaggio che mette in estrema difficoltà Ingrid, avendo lei per prima grande timore a fronteggiare l’idea della morte.

Tratto dal romanzo What Are You Going Through di Sigrid Nunez, questo è il primo lungometraggio di Almodòvar girato in inglese. La sceneggiatura, curata sempre dal regista, è intensa e allo stesso tempo delicata, riuscendo anche a far sorridere in alcuni momenti. Costante la contrapposizione degli atteggiamenti delle due donne nei confronti della morte: l’accettazione di Martha e un totale rifiuto e terrore di Ingrid.

In tutto questo il concetto resta chiaro: ” Se superi la malattia sei un eroe, se non ce la fai sei sconfitto” dice Martha all’amica in uno dei suoi sfoghi, una protesta in chiaro riferimento ad una società che non la lascia libera di scegliere. Una contestazione che Almodòvar decide di affrontare senza troppi mezzi termini pur decidendo di mantenere un’impronta leggera e delicata, che non dispiace.

I dialoghi avvengono tutti principalmente in una stanza o un luogo circoscritto: dalla stanza di un ospedale, di un ristorante o in angolo di un parco o un bosco. Le riprese, spesso girate a mezzo busto e in primo piano, sembrano quasi portare a questa vicinanza ed intimità tra lo stesso pubblico e le due protagoniste.

La scelta cromatica stessa è molto interessante, con un abbigliamento che gioca molto sui colori: quasi sempre caldi per Ingrid e freddi per Martha.

Scelta che si ripercuote negli stessi arredi e nelle stanze, con la scenografia di Inbal Weinberg, un velato richiamo alla vita e alla morte, onnipresente per tutta la durata del film. La stessa musica, curata da Alberto Inglesias, accompagna con un tono drammatico e a tratti allegro il tutto; richiamando sempre a questa dualità.

Nei suoi 107 minuti di durata, The Room Next Door affronta vita, morte e la bellezza dei legami, in questo caso l’amicizia, il sentimento più puro che esista. La Swinton e la Moore sono magistrali in questo e mettono in scena un profondo rispetto ed ascolto l’una per l’altra e per il tema che stanno affrontando.

Un film doloroso e allo stesso tempo vivace, che parla di morte ma è al contempo vivo, dove l’amicizia ha primaria importanza e riesce ad addolcirne il contenuto.

Tilda Swinton e Julianne Moore

Un’atmosfera luminosa, scandita da una sensazione di tristezza e al contempo serenità. Per un tema come quello dell’ eutanasia, che Almodòvar affronta delicatamente e con amore, come soffice neve dai riflessi rosa.

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The Room Next Door (La stanza accanto) – Scritto e diretto da Pedro Almodòvar. Con Tilda Swinton, Julianne Moore, John Turturro e Alessandro Nivola. Fotografia di Edu Grau; scenografia di Inbal Weinberg; costumi di Bina Daigeler; musica di Alberto Inglesias; montaggio di Teresa Font. Produzione El Deseo; distribuzione Warner Bros Discovery – Nelle sale dal 5 dicembre 2024