Abbiamo bisogno di un giorno di festa, direi che ce lo meritiamo perché da qualche tempo stiamo vivendo al risparmio. In un giorno di festa è giusto e legittimo spendere tutto quello che abbiamo dentro, nella gioia, nel divertimento e nell’intensità. A festa finita, come è bene che sia, torneremo alla realtà e alla vita di tutti i giorni, ma arricchiti dalla scoperta che quando spendiamo le nostre emozioni, ne riceviamo in misura doppia. Con le parole confortanti di Massimiliano Civica (attore, regista e direttore artistico del teatro Metastasio di Prato) si celebra la riapertura del sipario post-pandemia.
La conferenza stampa, svoltasi nella giornata di venerdì 22 luglio, ha visto la presenza di importanti esponenti politici impegnati attivamente per la promozione delle attività culturali della regione Toscana. Tra questi Cristina Scaletti (presidente dell’associazione Toscana spettacolo) e Francesco Puggelli (presidente della provincia di Prato). La regione si è occupata recentemente anche della gestione dei beni collettivi e dell’acquisizione dell’area Fabbricone, prendendo inoltre in carico il complesso Magnolfi. Quello della ripartenza del teatro Metastasio è invece un progetto speciale che abbraccia, grazie a forze produttive, amministrative e culturali, un interessante lavoro per garantire la valorizzazione delle competenze artistiche. Il Metastasio di Prato, che riceve il sostegno dell’Impresa COLLE, della Publiacqua e dell’Unico Firenze, ha l’obiettivo di creare una vera e propria impresa culturale. Ripartendo dall’unione feconda di tradizione e sperimentazione, ci saranno assicura, anche quest’anno, spettacoli che alterneranno momenti di riflessione e altri di condivisione. L’obiettivo è generare comunità, produrre quell’energia che solo il teatro può esprimere accogliendo gli spettatori come in una casa quotidiana. Negli anni si sono susseguiti al Metastasio eventi come “La fabbrica del teatro”, una giornata dedicata a Luca Ronconi e lo spettacolo “Mahabharata” del grande maestro, purtroppo recentemente scomparso, Peter Brook. La compagnia stabile ha inoltre vinto il premio speciale UBU con lspettacolo Antigone andato in scena nel 2021. Gli obiettivi sono ad oggi la tutela della libertà degli artisti, restituendo loro la dignità lavorativa e aumentando le giornate di prove a 50.
Apre la stagione Avremo ancora l’occasione di ballare insieme, Daria Defloriani e Antonio Tagliarini ( 29 settembre- 2 ottobre, teatro Fabbricone). Prosegue Grief and Beauty di Milo Rau (8-9 novembre, teatro Metastasio). Ancora Italia Brasile 3-2- il ritorno, di e con Davide Enia ( 18-23 novembre, teatro Metastasio). Le nozze di Checov con traduzione di Vittorio Strada e regia di Claudio Morganti (25-30 novembre teatro Fabbricone), Il mistero della solitudine della compagnia La casa di argilla (3-6 novembre teatro Metastasio). Lancillotto e Ginevra, una prima assoluta con regia di Giovanni Ortoleva (8-13 novembre, teatro Metastasio). Me vojo sarvà/ nessuno ci guarda dell’artista multiforme Eleonora Danco (15-20 novembre, teatro Magnolfi). Proseguono Le tre sorelle di Checov con la regia di Enrico Baraldi (teatro Metastasio di Prato dal 1 al 4 dicembre), Fratellina di Spiro Scimone (dal 6 all’11 dicembre, teatro Fabbricone). Ditegli sempre di si, regia Roberto Andò con Gianfelice Imparato (15-18 dicembre, teatro Metastasio), Coppa del santo de Gli Omini ( 27-30 dicembre, teatro Fabbrichino), Sexmachine (19-22 gennaio, teatro Fabbricone) di e con Giuliana Musso, La stoffa dei sogni (24-29 gennaio, teatro Metastasio) di Armando Pirozzi , In transit (2-5 febbraio, teatro Fabbricone) di Anna Seghers, Uno spettacolo di Fantascienza (9-12 febbraio, teatro Fabbricone) testo e regia Liv Ferracchiati , Babylon (16-19 febbraio, teatro Fabbricone) di Neville Tranter , Ex- esplodono gli attori (21-26 febbraio, teatro Metastasio) regia di Gabriel Calderon, Lebenstraum ( 2,5 marzo-teatro Fabbricone) di Jakop Ahlbom , Nottuari (9-12 marzo- teatro Fabbricone) regia e drammaturgia di Fabio Condemi , Radio Clandenstina (16-19 marzo Teatro Metastasio) di Ascanio Celestini, Alle Armi (21-26 marzo, teatro Fabbricone) di Riccardo Reina, Cyrano de Bergerac (13-16 aprile, teatro Metastasio) regia Arturo Cirillo , Zio Vanja (20-23 aprile, teatro Fabbricone) regia Simona Gonella , Dissonorata (4-7 maggio, teatro Fabbrichino) di e con Saverio La Ruina.
Dal 22 al 27 novembre andrà in scena, presso il teatro Metastasio, lo spettacolo Libidine Violenta (testo e regia Enzo Moscato con Giuseppe Affinito, Luciano Dell’Aglio, Domenico Ingenito, Emilio Massa, Enzo Moscato, Anita Mosca). Una produzione Teatro Metastasio di Prato, Teatro di Napoli, Teatro Nazionale e Casa del Contemporaneo. Enzo Moscato è da sempre il sapiente custode del verbo teatrale, egli afferma che ogni parola che è stata già ripetuta non andrebbe mai detta in teatro. Nella sua tela di riti e profanazioni, l’assurdo testuale cattura come fosse uno studio antropologico, ogni brandello della vita popolare che è poi fatto oggetto di arcana e limpidissima visione scenica. I gesti e gli sguardi che le opere di Moscato vengono eseguite possono essere immaginate come un succulento pasto, fatto di anime che danzano incantate, non che vanno alla ricerca di cibo. Rito linguistico auto-cannibalico per eccellenza, prima ancora che drammaturgico, deliberatamente ispirandosi e collegandosi a un precedente lavoro teatrale di Enzo Moscato, Recidiva del 1995, Libidine violenta si propone di esserne l’ante o post factum, indifferentemente. Lo spettacolo è un allestimento visionario e provocatorio, dai toni allegri e farseschi per celebrare la messa a rogo della ragion pura a favore dell’incoercibile trasgressione pulsionale.
Tra i progetti speciali della stagione del teatro Metastasio sono inoltre previsti: la bottega di drammaturgia di Scimone e Strameli e il Premio Scenario, osservatorio sulle nuove realtà emergenti. Verranno prodotti quattro radiodrammi di cui due prodotti dai giovani, sarà ripristinata la carta giovani nazionale e il famoso biglietto sospeso.