Martedì 11 luglio al Teatro Marconi è andato in scena “Tango per ricominciare” scritto e diretto da Rosario Galli con Paolo Gasparini e Valeria Flore.
La storia è ambientata in un teatro senza pubblico e i nostri due protagonisti sono chiamati a passarci due giorni. Dormiranno, mangeranno e reciteranno sul palcoscenico. Si vedono sul palco i vestiti che dovranno indossare e già sono aperte le brandine.
Si tratta di una terapia particolare che consiste nell’improvvisare alcune situazioni per affrontare meglio la propria vita. C’è già un copione ma ulteriori specifiche saranno inviate al momento via messaggio.
Il grande fratello che ha organizzato questo programma è un professorone: è una vera e propria terapia. La coppia attore-paziente è stata formata utilizzando un potente algoritmo ma in realtà i due non potevano essere più agli opposti.
Lei è precisa, raffinata, a tratti snob; lui invece e una persona semplice e grande tifoso della “maggica”. Da queste differenze nascono fin da subito piccoli conflitti. La barriera maggiore tra i due era soprattutto quella di tipo culturale manifesta in continui fraintendimenti. Anglismi non capiti, latinismi confusi con anglismi e non compresi: una situazione che in più occasioni ha divertito il pubblico.
La convivenza forzata, per la migliore efficacia della terapia, porta i protagonisti a conoscersi meglio. Dietro la facciata della prima impressione ci sono storie profonde che hanno caratterizzato la vita e l’essere dei due.
A poco a poco però i contorni tra storia “vera” e messa in scena teatrale (a fini terapeutici) è andata sfumando e noi del pubblico non siamo più riusciti a capire i confini delle storie. Ma, come Pirandello ci insegna, non è in fin de conti questo il bello del teatro?
La storia ha saputo raccontare bene il nostro tempo, il tormento di questa generazione. Il pregio di questo lavoro teatrale è stato quello di raccontare queste difficoltà contemporanee in maniera leggera e autoironica.
L’attualità, tanto pesante che incombe sul nostro quotidiano, si risolveva in accenni leggeri che strappavano – nonostante tutto – un sorriso. Paolo Gasparini, in particolare, ha interpretato un personaggio tutt’altro che banale.
Il burbero dai bisogni comuni è in realtà un uomo dalle sue complessità. Dietro di lui c’è un sogno, quello del Tango: che per la sua passionalità e dolcezza sembrerebbe come la cosa più distante da lui. Ma non è così. Il Tango, la coppia, il suo ritmo, raccontano di un grande amore che rimane solo una chimera ammantata di rimpianto. Il racconto delle milonghe, le notti a ballare, prima dei figli e del matrimonio.
Perché il problema del nostro protagonista è soprattutto il rapporto che ha con la moglie e con la famiglia che si è creato. Sogna ancora la sua auto fiammante e la sua gioventù: un mondo – quello dei suoi anni ruggenti – che gli appare ormai lontanissimo e a cui vorrebbe nuovamente appartenere.
Tango per ricominciare è stato un’ulteriore conferma della ricchissima programmazione del Teatro Marconi Festival 2023 che dal 4 al 30 luglio presenta al suo pubblico un ricchissimo cartellone. Ogni giorno vengono proposti due spettacoli: uno nella grande sala interna e l’atro nello spiazzo antistante il teatro. È poi offerta la possibilità di fare aperitivo.
Tango per ricominciare – scritto e diretto da Rosario Galli – con Paolo Gasparini e Valeria Flore – Musica ed effetti: Studio Sessantasei – arredamento: Monique Priore – costumi: Titti Del Toro – coreografia: Alexandra Wood – aiuto regia: Clelia Calvo – grafica: Mdesign Studio – luci: Giovanni Receputi.
Teatro Marconi 11 luglio 2023