“Storie della buonanotte per bambine ribelli”: quando la ribellione è il moto per la libertà

Il libro “Storie della buonanotte per bambine ribelli” scritto da Francesca Cavallo ed Elena Favilli, edito Mondadori, diventa lo splendido punto d’incontro fra le mille facce del coraggio e la musica, attorno cui si realizza l’omonimo concerto. I racconti vengono letti dalla voce e dall’estro inconfondibile di Margherita Vicario che nel periodo estivo  sta portando lo spettacolo in scena per l’Italia. Ad accompagnarla è l’Orchestra Multietnica di Arezzo, diretta da Enrico Fink e composta da 35 elementi provenienti da Colombia, Turchia, Grecia, Romania, Nigeria e tantissimi altri luoghi.

I brani dell’artista, riarrangiati per l’occasione, si fondono in piena armonia con le sonorità folkloristiche del vasto repertorio dei musicisti, trattandosi di tematiche che avvalorano questioni sociali. “Mandela” è stata candidata nella categoria Big al Premio Voci per la Libertà di Amnesty International, che decreta ogni anno la canzone vincitrice per i diritti umani.

La regia è di Francesco Frangipane che è riuscito a far dialogare magnificamente, seppur in lingue diverse, realtà distanti, anche e soprattutto grazie all’energia viscerale riversata sugli strumenti tipici delle varie località. Assistere allo spettacolo è come fare un viaggio immaginario oltreoceano, che potrebbe simulare un giro del mondo in ottanta giorni e in questo caso è l’esibizione corale a durare all’incirca ottanta minuti.

Poco più di un’ora in cui si viene trasportati in una calda atmosfera quasi di festa. Ci si immerge a 360 gradi nelle storie con protagoniste donne di eccelse virtù, le quali hanno compiuto imprese fuori dal comune e per quanto abbiano significato in termini di cambiamenti rivoluzionari, meritano di essere conosciute in ogni retroscena. Per citarne solo alcune, Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina, Le Sorelle Mirabal, simbolo della resistenza popolare e femminista, Amelia Earhart, prima aviatrice ad attraversare in solitaria l’Atlantico.

Le loro idee, ritenute mere illusioni per l’epoca, da quei luoghi angusti si sono allontanate per farsi strada fra i riconoscimenti più prestigiosi. Oggi nel ricordarle è fondamentale che non restino iniziative eroiche, ma siano il riferimento per i desideri del futuro. Ed è con un messaggio di speranza che la cantante chiude le serate: “Alle bambine ribelli di tutto il mondo, sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia e nel dubbio, ricordatevi sempre che avete ragione voi!