Stefano Massini è il Sigmund Freud del teatro italiano

Più che quella dei Sogni, è l’Interpretazione di Massini a far sognare il pubblico in sala.

La prima romana all’Argentina della sua Interpretazione dei Sogni è un successo annunciato che ha rispettato le già molto alte aspettative. Stefano Massini si cimenta con una delle figure di maggior rilievo della storia del Novecento, Sigmund Freud, e lo fa rielaborando per la forma teatrale il suo capolavoro “L’Interpretazione dei Sogni”.

L’opera che più di tutti ha segnato l’andamento futuro non solo della psicanalisi ma anche della storia dell’arte, del cinema e più in generale della vita sociale di ognuno di noi, si mostra dietro il sipario di un teatro in una forma dirompente che costringe lo spettatore a indagare sul se stesso più recondito nel corso di tutto lo spettacolo.

Pur essendo un loro personale e aneddotico One-Man-Show di respiro nazionale come solo lui e Federico Buffa (qui la recensione del suo spettacolo sull’incontro Gigi Riva e De André) riescono a garantire, non manca assolutamente di pathos interpretativo. Anzi, nonostante in molti siano già abituati al climax emotivo del Massini televisivo, il suo habitat naturale è il teatro. In tal senso la televisione sembrerebbe la sua Cina per raccontare la Prussia. Passare da un medium all’altro non è operazione che riesce così bene a tutti, ma Massini è riuscito nell’intento di portare anche molti ragazzi a teatro.

La formula di trasportare L’interpretazione dei Sogni a teatro gli è stata suggerita da Freud stesso quando in uno dei suoi passi dice: “Perché questo teatro ogni notte, quando chiudo gli occhi, apre il sipario?“. Un susseguirsi di metafore alimenta lo spettacolo e il sogno diventa una cartina tornasole di tutte le nostre vite e delle nostre paure.

Ad accompagnare Massini e le musiche tra lo psichedelico e il drammatico di Enrico Fink, c’è una scenografia di una bellezza rara, con questo grande occhio sullo schermo che funge da Grande Fratello orwelliano e da porta per entrare nella testa di ognuno di noi (ma non solo come potrete vedere fino al 21 dicembre al Teatro Argentina ma poi potrete trovare qui tutte le date della tournée nazionale).

L’interpretazione dei sogni – di e con Stefano Massini, è liberamente tratto dagli scritti di Sigmund Freud. Scene di Marco Rossi. Luci di Alfredo Piras. Opere Pittoriche di Walter Sardonini. Musiche di Enrico Fink, eseguite da Saverio Zacchei, Damiano Terzoni e Rachele Innocenti. Voce di Luisa Cattaneo. Costumi di Elena Bianchini. Prodotto da Teatro Nazionale della Toscana, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro di Roma – Teatro Nazionale in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.

Foto di copertina di Filippo Manzini.

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Elena Salvati

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