Se i tempi non richiedono la parte migliore di te, beh.. inventa altri tempi, no?
(Stefano Benni)
Siamo in pieno proibizionismo, la malavita prospera e con essa un folto sottobosco di spregiudicati. In un tripudio di luci, musica e pailettes è andato in scena, dal 25 al 30 aprile, presso il Teatro Quirino di Roma, la black stories musicale dal titolo Stanno sparando sulla nostra canzone, da un’idea di Giovanna Grà con Cristian Ruiz, Brian Boccuni e Veronica Pivetti (musiche di Alessandro Nidi, aiuto regia Alessandro Marventi, arrangiamenti musicali di Alessandro Nidi ed Elio Baldi Cantù).
Il musical, grazie alla recitazione degli attori, in grado di variare con destrezza da un tono all’altro della voce, e grazie soprattutto ai numerosi effetti scenografici come la nebbia che regna sul palcoscenico, sta riscuotendo successo in tutta Italia.
Stanno sparando sulla nostra canzone narra la storia d’amore, tanto passionale quanto pericolosa, tra Jenny Talento (fioraia di facciata ma venditrice di oppio by night) e Nino Miseria, un giovane e inesperto giocatore di poker che tra romantici valzer al chiaro di luna e colpi di mitra tra le vie di Manhattan, trascinerà la donna in un vicolo cieco.
La protagonista è Veronica Pivetti in arte Jenny Talento che, se con la sua fisicità può sembrare scenicamente distante da quello che è il personaggio di una grande diva di strada, si rivela poi, grazie alla buona recitazione, al costume anni 20 e alla parrucca, una modesta interprete in grado di recitare i suoi pensieri, ricordando vagamente il personaggio di “Bammenella ‘e ngopp e’ quartieri” di Raffaele Viviani.
Senza pari, poi, Micky Malandrino (interpretato da Cristian Ruiz). Egli è il gangster più temuto della città, un istrione dal mitra facile ma soprattutto il grandioso narratore di sentimenti e tentazioni. Questa icona meravigliosa, che a mio parere in questo spettacolo ha rubato la scena in ogni forma e modo, muove i fili e le sorti dei personaggi fin quando il destino non lo chiama per saldare i conti.
Infine, Nino Miseria (interpretato da Brian Boccuni) è un po’ Chaplin, un po’ eroe romantico e canta la sua illusione di vivere una vita spericolata e al contempo la felicità improvvisa di amare una donna tanto affascinante quanto difficile.
La scenografia è composta da casse di legno sparse qua e là, che diventano macchine del tempo su cui i protagonisti viaggiano assieme ai loro pensieri e poi, come se non bastasse, colpi di mitra si susseguono a raffica tra un gin e un amore andato a male.
Stanno sparando sulla nostra canzone, insomma, è un prodotto brillante; tiene lo spettatore col fiato sospeso, ammalia, diverte ed emoziona come solo i grandi “amori teatrali” sanno fare. Lo spettatore, come se guardasse queste vite a ritmo scorrere inesorabili davanti ai suoi occhi, si lascia trasportare dalle luci soffuse che lo accompagnano in una straordinaria danza di anime .
Stanno sparando la nostra canzone – Teatro Quirino dal 25 al 30 aprile
Una black comedy musicale di Giovanna Gra
con Veronica Pivetti e con Cristian Ruiz e Brian Boccuni
musiche di Alessandro Nidi
aiuto regia di Alessandro Marverti
arrangiamenti musicali di Alessandro Nidi, Elio Baldi Cantù
luci Eva Bruni
fonica Andrea Mazzucco
costumi Valter Azzimi
ideazione scenica e regia di Gia&Mramor