Shadows of Tomorrow della coreografa Ingri Fiksdal all’India

 

di Ilaria Sambucci

La danza contemporanea  irrompe a Roma con la terza edizione di Grandi Pianure, progetto affidato al coreografo, performer e direttore artistico Michele Di Stefano.

Giovedì 27 Febbraio è andato in scena al Teatro India di Roma, lo spettacolo: “Shadows of Tomorrow” un concerto psichedelico senza musica, ideato dalla coreografa norvegese Ingri Fiksdal.

Il titolo fa riferimento ad un brano dell’ album  “Madvillainy di Madvillain”, duo formato da Madib e MF Doom, figure chiave del genere hip hop psichedelico.

Per la messa in scena di questo spettacolo, è stato previsto un laboratorio, tenutosi dal 23 al 27 Febbraio, nel quale l’ideatrice ha selezionato 20 performers locali, aventi una buona padronanza del proprio corpo e dello spazio.

 La ricerca di Ingri Fiksdal si concentra sull’esplorazione della coreografia come campo potenziale di alterazioni, stati modificati ed esplorazioni cognitive.

Tutti gli elementi che servono alla coreografa per la realizzazione di questo spettacolo sono: una stanza con almeno tre pareti bianche, un meraviglioso disegno luci e 20 corpi in movimento.

La rappresentazione inizia con i performers suddivisi in due gruppi, disposti in piedi ed in diagonale tra di loro, un silenzio assordante e le luci in penombra.

La sala pian piano inizia ad illuminarsi e molto lentamente le figure dei due gruppi, iniziano a muoversi eseguendo piegamenti, allungamenti e contrazioni.

Pian piano i movimenti iniziano a diventare più veloci e più cruenti.

L’unica colonna sonora dello spettacolo sono i respiri delle figure, il rumore dei loro spostamenti ed il fruscio dei loro costumi curati dalla coreografa stessa insieme ad Elena Becker e Signe Vasshus.

Un plauso ai performers che nonostante fossero tutti bendati con dei veli sul viso, sono riusciti a gestire al meglio uno spazio ristretto senza mai avere intoppi.

Le particolarità di questa creazione sono sicuramente le pareti dello spazio che servono da sfondo in movimento per le figure, in quanto grazie al geniale disegno luci, curato da Ingeborg Olerud, vengono proiettate sulle pareti le loro ombre.

Lo spettatore quindi, non deve concentrarsi solo sulle figure che si muovono, ma deve guardarsi attorno, osservare quali sono le immagini che disegnano le loro ombre e come sono affiancati i colori caldi insieme a quelli freddi.

 Quella a cui assistiamo è una performance di lunga durata. Un perfetto mix tra antico e moderno, cognito e incognito, reale e surreale che spinge lo spettatore a guardare oltre.

“Shadow of Tomorrow” sarà in scena anche oggi, 28 Febbraio, alle ore 21 al Teatro India di Roma.

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