“Saverio e Chadli VS Mario e Saleh”, pregiudizi in scena all’Argot Studio

Saverio La Ruina– autore e regista – ha portato in scena all’ Argot Studio il suo Saverio e Chadli VS Mario e Salehin questo inizio di Marzo.
Il testo, risalente al 2019, era stato scritto per essere interpretato con Chadli Aloui, raccontando della difficile convivenza forzata di Mario e Saleh, uno occidentale e cattolico, l’altro nordafricano e musulmano.
Insieme in tenda nel contesto di un momento post sismico, Saleh si trovava ad affrontare tutti i pregiudizi dell’essere il diverso, a maggior ragione nell’occidente post undici settembre e ISIS.

Lo spettacolo, condizionato dalla scelta di Aloui di ribellarsi al suo personaggio nell’occasione della prima rappresentazione, facendo uscire se stesso al di là del testo, era stato rivisto per inserire l’animo dell’attore, in un lavoro certosino di discussione tra lui e La Ruina, conversazioni registrate che approfondivano ancora di più il delicato tema della rappresentazione.

Un imprevisto del co protagonista prima del debutto e tutto cambia; ora Saleh è bianco, biondo e con gli occhi azzurri. È Alex Cendron, che la discriminazione e la sensazione di diverso di Chadli Aloui non l’ha mai vissuta, dovendo quindi essere insieme Saleh, personaggio di immaginazione, e Chadli, l’uomo dietro lo spettacolo. Una doppia interpretazione che va oltre la prova classica dell’attore, chiedendo un livello di immedesimazione più profondo, destinato a uscire dal proprio essere uomo a casa propria per provare a sentirsi intimamente estraneo.
I dialoghi tra i due attori originari sono parte integrante dello spettacolo; Mario e Saleh si bloccano nelle loro vite per lasciare spazio alle voci registrate di Saverio e Chadli, che ci fanno uscire dalla finzione per entrare nella vita di chi si è sentito le discriminazioni addosso.
Saleh non cerca di nascondersi, anzi le difficoltà di convivenza con Mario nascono proprio dal tentativo di integrare due diverse normalità che sembrano incompatibili.
La Fede, le preghiere, il rispetto degli oggetti e degli spazi, che forse tra due persone meno distanti sarebbe più facile, tanto che Mario chiede a Saleh perché non si sia fatto mettere nella tenda con gli altri musulmani.

Musulmani è il termine ampio e generalissimo su cui si gioca parte dello spettacolo; Mario lo usa come se si trattasse di un solo popolo, di uno stato (l’Islam? La Musulmania?), mentre Saleh combatte contro il suo fare di tutta l’erba un fascio e prova a mostrargli la pesantezza della generalizzazione.
Ad aiutarli il contesto, la solitudine e la privazione del momento, davanti alla quale dovrebbero essere come pari, mentre Mario è comunque più a casa del compagno di tenda.
Serve tutta l’umanità di cui si è capaci per andare oltre il pregiudizio, per guardare l’uomo oltre la narrazione dei media, per affrontare le paure.

Per Mario come per noi, che ascoltiamo Saleh e ascoltiamo Chadli.

Con le orecchie e col cuore.

SAVERIO E CHADLI VS MARIO E SALEH
scritto e diretto da Saverio La Ruina
con Saverio La Ruina e Alex Cendron
e con Chadli Aloui (voce off)
musiche originali Gianfranco De Franco
scene e costumi Mela Dell’Erba
disegno luci Michele Ambrose
audio e luci Mario Giordano