Caracalla off omaggia Puccini con due serate tra opera, danza e circo
Puccini e l’arte circense. Sembra assurdo e invece no, è l’idea portata in scena a Caracalla il 24 e 25 giugno dalla compagnia BlucinQue, diretta da Caterina Mochi Sismondi, coreografa della performance.
Puccini dance circus opera, per coro di corpi e strumenti il nome completo delle due serate al Teatro del Portico, sempre nell’ottica delle celebrazioni per il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini.
La musica del grande compositore, ma non solo, che si fonde con la danza e il circo, arti tra loro lontane come i mondi in cui ci portano la Butterfly e la Turando, che, assieme a Manon Lescaut e la Bohème, sono le quattro opere protagoniste, grazie alla loro musica, della serata.
In scena Elisa Mutto, Sara Frediani, Marta Alba, Iolanda del Vecchio e Rocio Belen Reyes Patricio, le cinque artiste della compagnia. Strumenti della loro esibizione, accanto ai corpi agili ed eleganti, alcuni attrezzi tipici dell’arte circense. Ecco allora il volo della Butterfly, che sollevata per il capo, sopra ai capelli raccolti, si muove nell’aria fresca della serata romana, sopra il palco da cui la guardano le compagne. C’è la danza, nella sua eleganza eterea, e c’è la forza fisica del movimento circense, più vicino allo spettacolo della ginnastica, di quel corpo che è come tutti gli altri ma è stato lavorato per produrre magia. E ancora il trapezio, di nuovo l’arte circense che si fonde con la danza e la musica d’opera, per l’occasione eseguita dal trio d’archi composto da Irene Dosio, Maria Sandu e Nadia Marino, che dal palco danno il loro contributo all’armonia della sera.
Ma c’è spazio anche per la recitazione, filo conduttore di tutto lo spettacolo. È il lavoro di Ivan Ieri, voce narrante, nei panni di Puccini che dialoga con le donne delle sue opere, personaggi e muse, prendendo frammenti dei libretti e mostrandoli tramite una piccola telecamera posta su uno scrittoio, una sorta di scrivania del maestro che ci introduce alle varie opere riproposte sul palco.
Il suo è un dialogo al quale le risposte arrivano con la danza più che con le parole; quasi un salto nella mente di Puccini, che pensa ad alta voce e poi vede nascer in testa le donne di cui scrive.
Ultimo in scena, ma non per importanza, Michelangelo Merlanti, performer che fa quasi da controcanto al Puccini di Ieri. L’abbigliamento è lo stesso ma il ruolo un altro, anche lui impegnato con la sua arte e il suo corpo, che ruota nel cerchio e si fa accompagnare dall’unica parte musicale che si allontana dalla lirica, quella elettronica di Beatrice Zanin.
Per chi ama Puccini ma anche per chi vuole scoprirlo, si potrebbe riassumere così l’idea del Puccini dance circus opera. Da un lato un momento felice per gli appassionati, la possibilità di riascoltare le arie amate ora come sottofondo a una nuova arte, partire da Puccini per arrivare altrove.
Dall’altra parte un’occasione per fare il percorso inverso, la strada verso la lirica che comincia con l’esplosività dell’arte circense.
Mescolare le discipline, cercare punti di contatto dove in apparenza mancano, è uno dei grandi scopi dell’arte di questo secolo, una di quelle scelte che ha due possibilità; meraviglia o disastro.
Puccini dance circus opera riesce a essere una meraviglia, a realizzare senza intoppi la fusione a cui punta, regalandoci un nuovo modo di immaginare le donne di Puccini.
Puccini Dance Circus Opera, per coro di corpi e strumenti – Ideazione regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi – Performance e creazione Elisa Mutto, Sara Frediani, Marta Alba, Iolanda del Vecchio, Rocio -Belen Reyes Patricio – Voce in scena e rielaborazione libretti delle opere Ivan Ieri – Musiche originali tratte da Manon Lescaut, La bohème, Tosca, Madama Butterfly, Turandot – Musica live ed elettronica Beatrice Zanin -Trio d’archi in scena Irene Dosio, Maria Sandu, Nadia Marino – Adattamento orchestrale Francesco Oliveto – Rigging Michelangelo Merlanti (anche in scena) – Teatro del Portico 24 e 25 giugno 2024
Foto di @Andrea Macchia