Pippo Delbono ancora sulla scena con “Il risveglio”

L’ultimo lavoro del regista e attore ligure

12 Novembre; si apre la stagione del Teatro Chiabrera a Savona e, quest’anno, si inizia con un nome importante. Perché Pippo Delbono è in scena nuovamente nella città dove ha incominciato a fare teatro. Dopo decenni di assenza, era ritornato come ospite nel ’22 con Amore; quest’anno, ha aperto l’anno teatrale con la sua nuova opera, Il risveglio, riprendendo da dove era terminato il suo lavoro precedente.

foto: Luca Del Pia

Delbono sale sul palco e scruta il pubblico: “Siete pochi, questa sera, e molto silenziosi. Dobbiamo scioglierci” scherza alle prime battute. Presenta lo spettacolo in cui ha riversato, come del resto negli altri suoi spettacoli, una buona parte di biografia. Parla di come sia nativo di Varazze, distante poche decine di chilometri, della città e della sua tipica sonnolenza, degli incontri con gli amici che sono rimasti qui e non sono mai andati via, prova a parlare in dialetto ligure. Savona, sotto l’apparenza, è come Parigi. Si ride; ci si prova a sciogliersi.

I richiami alla musica sono continui: si parte con Ornella Vannoni e si passa velocemente al rock di Woodstock dei Jefferson Airplaine e degli Who. Si segue, così, un pezzo della vita di Delbono, il suo periodo universitario alla facoltà di Economia e al viaggio in vespa a Zurigo per vedere la band inglese. Poi, la partenza e la nascita della sua compagnia; tutti i suoi membri ci vengono presentati a uno a uno. Arriva anche la chiarificazione: questo spettacolo è dedicato a Bobò, centro fondamentale del gruppo scomparso cinque anni fa.

Si elabora, in parte, il lutto della sua perdita. Le risate di alcuni momenti ed aneddoti legati a Bobò, che riguardano anche il suo rapporto con l’artista tedesca Pina Bausch, si scontrano con la realizzazione della sua perdita, del vuoto lasciato, del dolore provato. Per Delbono, Bobò era “come un padre, come un fratello“, la sua morte ha lasciato un segno profondo. La sua immagine si muove ballando sullo schermo in fondo al palco, segnando la sua presenza continua nonostante tutto.

Accanto a tutto questo, si aggiunge la sofferenza e il peso di alcuni grandi avvenimenti che hanno stravolto il mondo intero: la pandemia del Covid prima e le guerre in Ucraina e in Palestina poi. Eventi che hanno e dividono ancora, che feriscono e uccidono, quasi nell’indifferenza generale. Delbono si chiede che fine abbiano fatto il sentimento antimilitarista e pacifista che veniva cantano dalla controcultura in attesa di una rivoluzione che cambiasse il mondo.
Sul palco, da cui non scende mai, l’attore varazzino legge molti testi, tutti scritti di suo pugno, ma non una lettera, un documento diretto da una di quelle zone del mondo in cui la guerra non si ferma e la morte è sempre più vicina che mai sotto forma di bombardamenti incessanti e fucili spianati.
Urla la sua solitudine: Io voglio gente. I want people!

Sul palco, da cui non scende mai, salgono i suoi compagni: li abbraccia uno a uno sotto lo sguardo di Bobò. Si scherza ancora: come hanno notato i suoi ammiratori francesi, nei suoi spettacoli ci sono sempre due finali. Ed ecco, allora, il secondo finale odierno con tutti sul palco che ballano sulle note de La vie en rose nella versione interpretata da Grace Jones.

foto: Luca Del Pia

Gli applausi non tardano ma una buona parte del pubblico rimane spiazzata da cosa ha visto. Forse Savona non è Parigi e si ritornerà presto alla noia quotidiana. Ma meno male che si è avuto di vedere Pippo Delbono. A casa sua.

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Il risveglio di Pippo Del Bono – con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella – e con: Giovanni Ricciardi (violoncello e arrangiamenti) – luci: Orlando Bolognesi – costumi: Elena Giampaoli
suono: Pietro Tirella – capo macchinista: Enrico Zucchelli – organizzazione: Davide Martini
assistente di produzione: Riccardo Porfido – personale tecnico in tournée: Corrado Mura (luci), Manuela Alabastro (suono), Carola Tesolin (costumi), Enrico Zucchelli (scena) – Teatro Chiabrera di Savona dal 12 al 14 novembre