Il toccante film con Cillian Murphy tratto dal meraviglioso romanzo “Piccole cose da nulla” di Claire Keegan
Piccole cose come queste – in inglese “Small things like these” – ma che in realtà tanto piccole non sono, anzi, hanno segnato un’epoca oscura nell’Irlanda del secolo scorso. È un Cillian Murphy strepitoso quello che per poco più di un’ora e mezza porta il fardello enorme di una scoperta angosciante, quello delle Case Magdalene, conventi gestite da suore cattoliche che di facciata, e solo di facciata, tenevano in cura bambine e ragazze orfane o “immorali” (per esempio coloro che rimanevano incinta in giovane età).
Dentro, però, una realtà ben diversa: giornate intere passate a lavorare – leggasi “in schiavitù” -, notti quasi insonne e al freddo, torture e punizioni. Ed è questa la storia del film di Tim Mielants (tratto dal romanzo “Piccole cose da nulla” di Claire Keegan). O meglio, è questo lo sfondo. Perché al centro non vi è solamente la vicenda sociale e politica – che pure è lì, ben visibile – ma il tormento di Bill Furlong, marito e padre di cinque figlie, titolare di un’azienda di carbone. Tormento che lo piega, in tutti i sensi visto il lavoro logorante e stancante che da sempre svolge, ma che diventa ancora più buio ed evidente quando scopre le ingiustizie subite da una ragazza.
È quasi tutto qui. È la solitudine di un uomo che si contorce tra la sua vita presente, i traumi vissuti da bambino che riaffiorano e la necessità di voler fare la cosa giusta. Un peso, come detto, portato interamente sulle spalle del protagonista. Protagonista che parla poco, ma che dice tutto. Lo dice, appunto, con la sua postura e i suoi movimenti, con le sue espressioni e il suo volto afflitto. Una sensazione grave accentuata dallo sfondo deprimente di un paesino della contea di Wexford, in Irlanda, a pochi giorni dal Natale del 1985.
Freddo, strade sterrate, pioggia, neve, una routine schiacciante, le vite che si snodano intorno a Bill ma che sembrano solo sfiorarlo, lui è troppo distante per riuscire a esistere insieme ai suoi cari. A rendere tutto questo ancora più vero è la fotografia, meravigliosa, di Frank van den Eeden. Non tanto cinematografica quanto più reportagistica, fotogiornalistica. Contrasti elevati, un rumore di fondo che ricorda le vecchie pellicole e la graffiante realtà di quei tempi e di quelle ambientazioni.
Il film vede tra i produttori Matt Damon e Ben Affleck, oltre allo stesso Cillian Murphy, ed è stato presentato in anteprima mondiale il 15 febbraio 2024 in concorso al Festival di Berlino 2024. È nelle sale italiane dal 28 novembre.
Small things like these – Regia di Tim Mielants – Sceneggiatura: Enda Walsh – Con: Cillian Murphy, Eilee Walsh, Emily Watson, Michelle Fairley, Clare Dunne. Scenografia: Paki Smith – Montaggio: Alain Dessauvage – Musiche: Senjan Jansen – Fotografia: Frank van den Eeden.