Il MAXXI cavalca l’onda della contemporaneità nelle sue mostre
Nelle gallerie del 1º livello al MAXXI- Museo nazionale delle arti del XXI secolo si fronteggiano scenari pervasi da oggetti artistici di ogni tipo. “FUORI TUTTO” dal 28 giugno al 09 novembre 2023, “In Restauro” dal 4 luglio 2023 al 26 settembre 2023 e “Architetture a regola d’arte” dal 07 dicembre 2022 al 12 novembre 2023. Un museo che sa farsi amare nelle sue realtà più che contemporanee e che si stendono su flussi di significati da esplorare, a volte persino inspiegabili, ma che non passano inosservati.
FUORI TUTTO (a cura di Bartolomeo Pietromarchi):
“Fuori tutto” è l’attrazione imponente di un “deposito aperto” ed è l’apripista della più trascinante esposizione delle tre, in quanto le collezioni al piano terra appaiono ravvicinate, sinergiche, coese. Un concentrato di dipinti, ritratti, fotografie e due sedie ornate provengono da svariate parti del mondo ma si affacciano sulla nostra nazionalità. Il materiale si completa e integra vicendevolmente, come una tribù si raduna e si rafforza in gruppo, senza conoscere nessun tipo di separazione. Gli oggetti artistici puntano il dito sugli osservatori per indicarli come possibili destinatari di un’arte che non si fa da sola ma che vuole raggiungere chi gli gira intorno, il tutto è elegantemente articolato su una lastra in metallo.
Le opere sono inedite o mai esposte prima, volontariamente presentate per far emergere la recente storia espositiva del museo.
Ancora, le installazioni Produttivo, di Giorgio Andreotta Calò e On the corner where we stand, di Patrick Tuttofuoco, al fianco di opere di maestri più noti come Jannis Kounellis, Fabio Mauri e Michelangelo Pistoletto. Inusuale è l’omaggio a un maestro scomparso da poco, Gianfranco Baruchello, che propone il suo personale Piccolo Sistema. È un’impalcatura in legno che si scosta dalla razionalità che alcuni possono pretendere da un’opera d’arte, c’è un vaso di fiori, della terra, la costruzione assomiglia al laboratorio di uno scienziato pazzo, creativo, ma sveglio e lucido nell’aver creato schizzi di cervelli con ipotesi di spazi cerebrali sconclusionati.
Spingendo lo sguardo verso la parete finale della galleria si scorge Where Angels Fear to Tread, la stella a cinque punte realizzata con lampeggianti di auto della polizia da Kendell Geers, i colori sarebbero accecanti se non fosse per la luce accesa nel museo.
IN RESTAURO:
Proseguendo si ha l’impressione di addentrarsi in un luogo normalmente non accessibile al pubblico. Giunti nella zona “In Restauro”, delle vetrate trasparenti dividono da una sala con tele sdraiate sul pavimento, lì per rimettersi in sesto. Una restauratrice, maneggia in silenzio e con dedizione, attrezzi adibiti al recupero di “Sternenfall” di Anselm Kiefer, impedendo l’attuazione di un decorso erosivo. Per non pensare che la bellezza rimanga intatta con lo scorrere del tempo ci viene dimostrato i beni culturali non vanno trascurati, visto che il nostro paese è alle stelle in fatto di quantità di patrimoni UNESCO ma è anche uno dei paesi che, in rapporto al proprio PIL, spende meno per tutelarli. La malsana abitudine di abituarsi alla cultura non implicando la salvaguardia, un errore fatale.
Arrivati alla fine di questo tratto non si è stanchi di camminare fra i corridoi del museo avvolti dall’interesse, che però cala al piano superiore.
ARCHITETTURE A REGOLA D’ARTE (a cura di Pippo Ciorra, Laura Felci ed Elena Tinacci):
La sezione “Architetture a regola d’arte” è la più difficile da assimilare e beneficiare per il visitatore, il quale si trova travolto da bozzetti schematici, molto settoriali e poco aperti a una divulgazione che colga nel vasto assortimento un’oggettività.
Tra gli architetti sono stati selezionati progetti di Giorgio Grassi, Matilde Cassani, Francesca Torzo e DEMOGO, studiati per distanziare tra autori di generazioni diverse, accomunati dalla dimensione internazionale delle relative attività progettuali. Un’abbondanza di progetti intricati che presumono di essere accolti da tutti, ma risulta complesso se non si hanno nozioni approfondite sull’architettura. Indiscutibili le tecniche fissate sulla carta stampata.