Afànisi al Teatro India porta sul palco uno spettacolo vuoto. O forse sovraffollato.
E se lo spettacolo lo facesse il pubblico? Ma non nel modo classico, l’introduzione in scena di qualche ignaro spettatore, la chiamata sul palco di quel signore lì, quello coi capelli corti in seconda fila. No, Afànisi ha un’idea diversa.
Cinquanta minuti di spettacolo al teatro India, nel contesto del Dominio Pubblico- Youth Fest , cinquanta minuti in cui i protagonisti veri sono nelle menti degli spettatori.
In scena i membri della compagnia Ctrl+Alt+Canc – Alessandro Paschitto, Raimonda Maraviglia e Francesco Roccasecca. Sono le nostre guide; danno indicazione, chiedono di pensare, immaginare, di proiettare sul palco qualcuno o qualcosa. Alla base la presenza di un testo, studiato e provato con attenzione, ma fuori uno spettacolo che cambia per ciascuno dei presenti.
Afànisi come termine viene dal greco e significa scomparsa, sparizione. Qui a sparire è tutto ciò che diamo per scontato nel teatro; non ci sono protagonisti, non c’è una scenografia, non c’è neanche una trama unica, perché le azioni richieste sono le più disparate. Immagina un protagonista, pensa a una persona, figuratela lì sul palco vuoto. Possiamo guardarci intorno in platea, chiederci a chi pensino gli altri. Chissà come sarebbe quel palco se tutte le proiezioni delle nostre menti ci fossero sopra, a seguire realmente le indicazioni della compagnia.
Le nostre tre guide, gli attori davvero in scena, sono potenti. Le loro voci sono coscienti, sanno cosa dire, fare, sanno anche cosa vedranno davanti a loro. Le facce stupite del pubblico, quelle più attente di chi è pronto a mettersi in gioco. Corrono, se serve gridano, sembrano pronti a continuare per tutta la notte, a non fermarsi mai. Amano condurre questa strana rappresentazione e vogliono arrivare ad esser sicuri che tutti sappiano che anche questo è teatro. E noi non abbiamo dubbi, è teatro ed è bello, frutto della collaborazione tra palco e platea, quel teatro che ci ricorda la differenza tra lo schermo e la presenza in scena di uomini e donne.
Nell’ultima parte però lo spettacolo cambia leggermente. Sono attimi confusi, le luci si spengono, si sentono le sirene, discorsi registrati, momenti di quotidianità sociale. Per qualche minuto ci allontaniamo da quello che è stato fino a quel momento ed entriamo in uno spettacolo che riguarda solo chi è in scena.
È quasi strano smettere di essere protagonisti, diventare spettatori e basta, per altro confusi dal caos che si va formando. Qui emerge il lato ancora più attoriale dei tre interpreti, questa volta soli sul palco o alle spalle del pubblico. Poi si torna alle origini, alla guida dei presenti verso uno spettacolo che è uguale per tutti ma per tutti differenti, perché costruito a partire dalle singole menti.
Afànisi è sicuramente lo spettacolo che.non ti aspetti, ma che ti fa venir voglia di dire ancora. Chissà in quale altre situazioni potremmo mettere i personaggi che abbiamo in testa. E chissà quali sono stati i personaggi nelle menti degli altri spettatori, che hanno inconsapevolmente compiuto lo stesso viaggio dei nostri. Lo spettacolo che non ti aspetti, il ribaltamento del concetto di teatro, la fine delle certezze.
Ma solo in un teatro poteva svolgersi, solo con la cura e l’attenzione al copione, ai movimenti, alle parole degli interpreti si poteva arrivare a un simile risultato.
Bisogna solo avere il coraggio di tentare di andare oltre alle proprie convinzioni.
Come quella per cui lo spettacolo debba essere fuori e non dentro di noi.
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Afànisi Un Progetto Di Compagnia Ctrl+Alt+Canc – Con Raimonda Maraviglia, Alessandro Paschitto, Francesco Roccasecca – Testo e Regia Alessandro Paschitto – Produzione Ctrl+Alt+Canc – Teatro India 28 giugno 2024
Foto di copertina: Alessandro Paschitto, Raimonda Maraviglia e Francesco Roccasecca