Matteo Ferrari e la musica italiana. Maramao, canzoni tra le guerre

Presentiamo il resoconto di una breve intervista con il cantante e attore Matteo Ferrari: parleremo del suo spettacolo e concerto Maramao, canzoni tra le guerre, del video musicale della sua interpretazione di Ma l’amore no e del progetto per un disco.

Matteo Ferrari è un cantante e attore attento nello studiare e interpretare la canzone italiana del passato. Nel gennaio 2020 ha dato vita ad un progetto da cui è nato uno spettacolo concerto dal titolo “Maramao: canzoni tra le guerre” che vuole essere un omaggio ai principali autori e interpreti della canzone italiana moderna, attivi tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso.

Secondo Matteo Ferrari questa musica fa parte del nostro DNA in quanto italiani; il primo ricordo di “Maramao” gli proviene da una nonna che gli cantava questa canzone come se fosse una filastrocca. “Maramao”, per chi non lo sapesse, è il nome del gatto protagonista della canzone “Maramao perché sei morto?”, un celebre fox della fine degli anni ’30.

Matteo Ferrari nell’interpretazione di “Ma l’amore no”

Al contrario di oggi, in quel periodo non esisteva un’ufficialità dell’interpretazione: ogni canzone una volta pubblicata veniva subito interpretata da vari artisti che la incidevano per il mercato discografico. Così ogni casa discografica faceva una sua interpretazione di una canzone. Anche di “Maramao perché sei morto?” non esiste solo la versione di Maria Jottini e del Trio Lescano con l’orchestra di Barzizza. Dunque di molte canzoni, soprattutto quelle più famose, esistono innumerevoli versioni.

Alla luce di quanto detto il lavoro di ricerca più lodevole che ha svolto Matteo Ferrari è stato anche quello di conoscere, di ogni canzone, il maggior numero di interpretazioni discografiche incise a quei tempi, oltre che l’analisi delle varie edizioni musicali di ogni canzone. Un lavoro filologico tutt’altro che scontato! Questa conoscenza ha permesso a Matteo di ponderare le sue scelte artistiche alla luce della conoscenza che aveva del modo in cui gli interpreti avevano già eseguito le canzoni che andava affrontando.

L’approccio che ha usato nella ricerca delle fonti è quello che ha acquisito in accademia quando si approcciava a un brano tratto da un musical o l’aria di un’opera. Andare all’origine di un’interpretazione è per Matteo un dovere d’artista.

Di recente è stato reso disponibile “Ma l’amore no”: è il singolo che anticipa l’uscita del disco di Maramao. Il singolo e il disco sono pubblicati e distribuiti da Bluebelldisc Music, storica etichetta italiana che ha pubblicato i primi tre album di Fabrizio De Andrè.

La canzone “Ma l’amore no” è stata scelta tra tutte le canzoni del disco, e oltre a essere una tra i brani più ricordati di quel tempo, è stata anche quella maggiormente sentita dall’artista. Matteo ha optato per un organico musicale formato solo da un pianoforte (Riccardo Barba) che gli ha permesso una maggiore libertà, potendosi lasciare andare come in un soliloquio.

Anche a livello visivo nel video musicale di “Ma l’amore no”, per la regia di Matteo Scotton, si è voluto mantenere un colloquio visivo con quegli anni con la scelta di location fortemente evocative, due ville storiche del trentino. L’interpretazione di questa canzone ci è piaciuta come anche il video musicale, speriamo presto di poter sentire il cd e poterlo qui recensire.