La cantautrice indie-pop rock Maria Antonietta è tornata il 20 gennaio con il pezzo “Arrivederci” ma non per tessere le fila di un addio. Il suo percorso è agli albori, la meta è un continuum di strofe musicali innovative che procurano sbigottimento altisonante. La canzone aprirà un nuovo capitolo del progetto musicale, dopo cinque anni di distanza dall’ultimo album e coincide con il debutto sotto major Warner Music Italy.
Al secolo Letizia Cesarini, Maria Antonietta nasce a Pesaro nel 1987. Questo nome lo ha preso in prestito dalla famosissima sovrana di Francia alla quale si è dichiaratamente ispirata per la sua predisposizione alla rivoluzione negli atteggiamenti e nell’intelletto. Da appassionata di poesie e letteratura con una laurea in storia dell’arte, Maria Antonietta ha scritto un libro intitolato “Sette ragazze imperdonabili” dove la omaggia. I rossi capelli si scontrano con il grigio con cui vengono rappresentati quelli della regina nei ritratti. Da lei ne succhiano un nettare al sapore di riconquista che la cantante versa nella musica per mitigare le sconfitte. Lo sguardo è fervido e avvolto da una spessa linea di eyeliner che la accompagna fin dall’esordio discografico risalente al 2012 quando uscì l’album omonimo prodotto da Brunori Sas. Seguirono Sassi del 2014 e Deluderti del 2018.
Maria Antonietta definisce Arrivederci “Un brindisi a chi resta, e soprattutto a chi se ne va”. È il riscatto a comandare nel brano, il fegato che serve per salutare il potenziale che si è sprecato. Ci si può sentire abbastanza, in fondo è quello a cui ciascuno aspira e lo si può dire perché l’ipocrisia non premia. Le note vanno di fretta raccontando di accadimenti che l’hanno colta alla sprovvista nella vita e per questo vogliosi di rimarginarsi spalancando le vele al vento che soffia sulla bellezza del creato. L’ascoltatore dovrà essere pronto a udire parole adoperate in funzione di analgesico per il dolore.
Nel video fuori su youtube girato da Leandro Emede, il rosa è il colore che sprizza amor proprio da tutti i pori. Con tacchi vintage Maria Antonietta cammina su una tavola imbandita di vivande, a testa alta come avesse in mano uno scettro immaginario grazie al quale percuote ogni vecchia piaga psicologica che fa appassire calpestando fiori. Le immagini prendono spunto dal film cecoslovacco “Le margherite” (1966) della regista Věra Chytilová, che descrive le giornate di due pazze ragazze agognanti di adrenalina allo stato puro.
Date del tour nei club:
20.04 Torino- Hiroshima Mon Amour
21.04 Milano- Santeria Toscana 31
27.04 Roma- Monk Club
28.04 Bologna- Locomotiv Club