“MADAME”: il talento non ha età

 

 di Francesco Blasi

 

Francesca Calearo, in arte Madame, è una delle più talentuose rapper della nuova scena hip hop italiana. Salita alla ribalta con la ormai celebre “Sciccherie”, ha confermato tutto il suo talento col suo primo album “Madame” uscito successivamente alla sua apparizione al Festival di Sanremo, che lei stessa ha giudicato positiva e formativa.

Definire “Madame” un album rap sarebbe riduttivo, in quanto al suo interno troviamo una versatilità sul fronte produttivo, che permette all’artista di svariare tra molti generi, alternando flow aggressivi e dolci, senza però perdere di credibilità. Versatilità testimoniata anche nella scelta dei featuring, dove si alternano personaggi appartenenti al mondo dell’hip hop del calibro di Fabri Fibra e Guè pequeno ad artisti pop come i Pinguini Tattici Nucleari e Gaia.

La sua attitudine rap però, è sicuramente dovuta alla scrittura del testo, attraverso tematiche e contenuti in cui tutti si possono identificare, non cadendo nella banalità, condite sia da una metrica che da un lessico fuori dal comune.
L’amore, l’accettazione per noi stessi e il sesso sono i topic principali all’interno dell’album, toccati in maniera estremamente matura dall’artista, nonostante la sua giovane età. La cantante vicentina miscela le sue esperienze con le sue debolezze per cercare di abbattere gli stereotipi che dominano, sia la società contemporanea, sia il contesto hip hop decisamente troppo machista. Lo fa attraverso singoli schietti come “Clito” e “Amiconi freestyle” o pezzi più riflessivi come “Dimmi ora” e “Istinto”. Temi che ha affrontato ulteriormente nella sua comparsa alle Iene, dove, nonostante l’evidente emozione, con un monologo che dovrebbe essere un mantra per tutti gli adolescenti, ha riassunto gli ultimi anni della sua vita, fatti di paure ed insicurezze per una situazione che le stava sfuggendo di mano, arrivando però a capire che il dolore è parte integrante della nostra vita, e che non va temuto, va semplicemente accettato.

Il singolo che ha riscontrato maggiore successo nel disco è “Voce”, che, eseguito per la prima volta al Festival di Sanremo, si è aggiudicato il Premio Sergio Barrotti per il miglior testo e il Premio Lunezia per il valore musical-letterario. Connubio perfetto di lirica, linee vocali e produzione, è la canzone che riassume il concept di tutto l’album: utilizzare la voce per scoprire noi stessi, senza paura di manifestare le proprie idee per quanto scomode siano.
Significativa anche la collaborazione con Blanco in “Tutti muoiono”, artista molto simile a Madame a livello attitudinale, anche musicalmente sembra parlino la stessa lingua. “Libero dalla tua schiavitù, non posso darti la luce dal cielo, se mi tieni prigioniero”, stessa ribellione, stessa sfacciataggine, stessa esigenza di urlare la propria sofferenza al mondo intero senza alcuna vergogna. I due giovani artisti sembra vogliano indirizzare la propria generazione verso un cambiamento attraverso la propria musica, abbattendo ogni tipo di clichè.

“Tu mi hai capito” con Sfera Ebbasta, uscita il 3 settembre come pezzo aggiuntivo, è la conclusione perfetta dell’album, sia a livello professionale, arrivando a collaborare con l’artista italiano più in voga del momento, sia a livello musicale. Un duetto dove Madame si rivolge a Sfera, conscia che sia la persona più importante della sua vita nonostante si vedano poco, cercando di sottolineare la loro intesa. Nella sua strofa invece, il rapper milanese prende le distanze con l’intenzione di proteggerla dalla sua vita sregolata “la mia vita è crazy, la tua vita, baby, non voglio mischiarla con tutti sti guai, quindi ti dico che è meglio se vai”.
“Madame” è un album di rottura, scritto da una ragazza di 19 anni in maniera esplicita e ribelle, con l’obbiettivo di sfogare tutta la propria frustrazione per un mondo che non gli appartiene, a testimoniare che no, il talento non ha età.