La “singolar tenzone” tra premi Nobel.

Tra il serio e il faceto l’incontro a mani nude tra Mario Vargas Llosa  e Gabriel García Márquez per questioni di onore!

Inizia con un cinematografico pugno sul naso come nei western di John Wayne,  I giganti, un libro verità scritto dal peruviano Jaime Bayly ed edito in Italia da Feltrinelli. destinato a far rumore. 

La vignetta satirica che immortalò i due contendenti

Il romanzo come in un film ci trasporta nella Città del Messico del 1976, quella stessa città dove intervistai in esclusiva per il Tg 1 della Rai il Premio Nobel per la letteratura Octavio Paz, ex comunista libertador. Paese che garantiva l’indipendenza e la vita a rivoluzionari come il Che Guevara che proprio dal Messico partirono su un barchino per la conquista politica di Cuba. Ma il romanzo di Bayly ci trasporta anche alla scoperta di una vicenda che coinvolge altri due scrittori, anche loro sud americani e premi Nobel a loro volta, partendo dalla coda davanti a un cinema per vedere il 12 febbraio del 1976 il film La odisea de los Andes del regista cileno Alvaro Covacevich. Data che sancì la fine di un’amicizia   con un knockout!

Bene, facciamo finta che in fila ci siamo anche noi perché fra quella folla all’improvviso si alza una voce che urla: «Questo è per quello che hai fatto a Patricia» e subito dopo un uomo crolla a terra fra lo stupore generale con l’occhio sinistro fracassato e il volto sanguinante. Davanti a lui in piedi con i pugni stretti sui fianchi c’è lo scrittore Mario Vargas Llosa, mentre per terra dolorante ma vivo c’è un altro famoso scrittore, Gabriel García Márquez, l’autore di Cent’anni di solitudine, entrambi amici e addirittura Marquez padrino di uno dei figli di Vargas. Il motivo della pubblica scazzottata lo svela come in un giallo di Hitchcock, Jaime Bayly conoscendo bene la fama di conquistadores di Gabo che avevo conosciuto e più volte intervistato sia a Cartagena in Colombia che all’Avana, dove aveva fondato una scuola di cinema. Il motivo di quel uppercut da pugile consumato era già sussurrato nei salotti buoni dei letterati e non solo, ovvero la relazione extraconiugale fra l’autore di Cent’anni di solitudine e Patrizia la bellissima moglie di Mario Vargas Llosa che di cazzotti se ne intendeva vista la frequentazione della scuola militare di Lima dove fu confinato a soli 14 anni, ma questa e’ un’altra storia.  

Lasciando la fila al cinema e continuando a leggere il romanzo, scopriamo che con l’occhio nero Gabo per documentare l’evento a modo suo, abile maestro della comunicazione glamour chiamò per farsi fotografare l’amico fotografo Rodrigo Moya promettendogli che gli avrebbe dato l’esclusiva per immortalare il risultato di un segreto incontro di boxe che purtroppo aveva perduto. E così bruciando le pagine, scopriamo che quella foto fu pubblicata anni dopo da La Jornada, un importante quotidiano messicano dove appariva con una storia inventata, un Gabo sorridente e con un occhio nero che descriveva nei dettagli la «terrificante storia di un occhio nero». Era il 6 marzo del 2007 data che celebrava gli 80 anni del Maestro. Tornando al libro non vi sveleremo i dettagli di una surreale e divertente cronaca che vi consiglio di leggere in parte realmente accaduti e altri inventati, ma dove viene tracciata una biografia forse un po’ sbilenca ma gustosa di questi due geniali premi Nobel che giravano dall’America Latina e l’Europa conquistando folle di lettori e ammiratori attorno a loro.

Gabriel Garcia Màrquez

Merito dello scrittore cileno, tutto il panorama letterario dell’epoca tra personaggi come Fidel Castro allora intervistato solo da Gianni Minà,  un amico che mi svezzò ai misteri della rivoluzione cubana, personaggi come Pablo Neruda e soprattutto il romanzo di Jaime Bayly è il racconto di quell’amicizia fra Gabo e Vargas che i due birichini fra tradimenti e alcove trascorsero fra Parigi e Barcellona prima e dopo i loro rispettivi successi letterari che li resero celebri per l’eternità,  il tutto “giocato” abilmente e ironicamente fra debolezze, manie e vanità di due grandi contemporanei della letteratura mondiale. Il resto scopritelo da soli leggendo I giganti.

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