La serie che racconta la vita della poetessa Emily Dickinson

Una delle poetesse più amate e suggestive della storia.  A lei è stata dedicata una serie biopic incentrata sugli anni della adolescenza di questa straordinaria figura storica.

Dickinson è una serie televisiva statunitense creata da Alena Smith. La serie ripercorre il percorso biografico della poetessa Emily Dickinson, in modo moderno e insolito, inserendo degli anacronismi per il XIX secolo. In totale comprende tre stagioni con dieci episodi da cinquanta minuti circa l’uno. La prima stagione è disponibile a livello internazionale dal 1º novembre 2019 sulla piattaforma Apple TV+. La seconda stagione è andata in onda dal 8 gennaio 2021 e la terza dal 5 novembre. La regia è di David Gordon Green. La protagonista è Hailee Steinfeld, con accanto attori e attrici fra cui Anna BaryshnikovAdrian EnscoeElla HuntToby Huss.  

La serie è un atipico condensarsi in ore e ore della vita di una poetessa straordinaria, nata ad Amherst in Massachusetts. A partire dalla giovane età Emily si approcciò al mondo della scrittura avvolta dall’inquieto bisogno perenne di vivere la sua solitudine, simile a una presenza intoccabile, insostituibile. Lei da sola contro le parole intimidatorie di chi voleva lasciarne il talento a riposare nell’ombra del giardino cui era solita trascorrere tempo prezioso.   

Si pone molto rilievo al fatto che Emily fosse ostacolata professionalmente e intellettualmente dal padre, Edward Dickinson, ex Rappresentante degli Stati Uniti. Egli era contrario all’idea che le poesie della figlia potessero essere pubblicate, perché lei da donna avrebbe dovuto occuparsi della casa e delle faccende domestiche, non rischiando di compromettere la sacrosanta famigerata idea per la quale soltanto gli uomini dovessero brillare di luce propria in ogni ambito. 

Centrati i titoli stilografici delle poesie di Emily che diventano i titoli delle puntate, suscitando così incanto, nel far concentrare sul valore vero della serie: pensieri nobili ed esemplari, se non peccaminosi. Wild nights, Forbidden Fruit a Flavor Has, Forever – Is Composed Of Nows, It feels a shame to be Alive, This is my letter to the World.

I costumi e le ambientazioni sono affascinanti e conformi a tessuti di un lusso favoloso.

La storia vanta chiaramente uno sguardo encomiabile verso la determinatezza di Emily, per questo sarebbe stata degna di una narrazione seriale più lenta, mirata nella scansione di pause più lunghe nel mostrare i momenti di riflessione delle persone intorno a lei. Le tensioni importanti che i protagonisti vivono vengono smorzate troppo superficialmente, come si trovassero in un teen drama per la generazione Alpha. Gli adolescenti potrebbero scambiare Emily Dickinson per un’aspirante star letteraria che vuole salire sul palco degli scrittori eccelsi con in mano scritti liceali e non opere rivelatesi di caratura mondiale. Il genere Comedy non è equilibrato.

Manca una narrazione in crescendo. Tutti gli avvenimenti che accadono, di stati d’animo completamente distanti in intensità, sono portati sullo stesso piano emozionale, con sottofondi sonori tendenzialmente estranei di stile pop-rap tra cui “Praise The Lord” di A$ap Rocky, “Loyal” di Odesza, “Boys” di Lizzo, “Make the cake” di Lunchmoney Lewis ft. Doja Cat. Ecco che l’apparecchiare la tavola per il pranzo, l’amore sfrenato fra Emily e la sua migliore amica Sue, lo scoppio della guerra civile americana, la morte di Edward, il laboratorio di cucito e la giornata alla spa tra le donne Dickinson, sembrano essere equiparati.

Nelle puntate il coinvolgimento non cresce, rimane identico agli episodi iniziali. È inaccurato anche il doppiaggio italiano per chi ha scelto di vedere la serie non in lingua originale. Voci fanciullesche, piuttosto acute e alcune di età probabilmente diverse da quelle dei personaggi.