“Il tempo supplementare” tra attrici e scrittori al Porta Portese

È piccolo ma accogliente il teatro Porta Portese, la cornice dentro la quale va in scena Il tempo supplementare, scritto da Roberto Russo. Sul palco quasi costantemente i due protagonisti, Sandra Tanel (Irma Ciaramella) e Raul Corduas (Francesco Maria Cordella, che è anche regista dello spettacolo).

Lei attrice, lui scrittore a cui chiedere un testo per un laboratorio di teatro.La scena è occupata quasi sempre da entrambi, siamo nel salotto di casa Corduas, che come le case di tutti gli scrittori è anche il suo studio, e tutto si svolge tra le poltrone gonfiabili in stile chaise longue che riempiono lo spazio. Lei lo conosce di nome, lui non ha idea di chi sia la donna che ha davanti.
L’unica certezza è Lupoli, il produttore che li ha messi in contatto. Cordella entra alla perfezione in un personaggio che cammina sul filo del politicamente scorretto, con i peggiori sentimenti rivolti alle donne, attrici in primis.


Il contatto tra i due è complesso, ma alla fine lui cede e tra tutti i copioni possibili le consegna quello inedito, ancora da finire. Pian piano la durezza di Corduas si dimostra per quel che è, un muro costruito ad hoc per rifuggire il dolore. Sandra esce dal suo essere una semplice attrice in cerca di un copione e assume per lui le vesti quasi d’una psicologa, in grado di scavare dentro alla rabbia indifferente dell’autore, consapevole che certi stati d’animo, certi comportamenti, possono esser frutto solo di un amore disilluso.


La ricerca di un finale degno per un’opera particolare, la seconda possibilità di vita data a un moribondo, diventa l’occasione per Sandra e Corduas di andare oltre ai preconcetti, così tanto oltre da finire a superare la barriera che porta due sconosciuti a passare la notte in intimità.

Il risveglio della strana coppia dopo la passione è il momento in cui la storia si capovolge, mettendo a nudo i sentimenti della protagonista. Irma Ciaramella interpreta una Sandra capace di passare da una recitazione esasperata a un’umanità leggera e ferita, lasciando da parte l’attrice e mostrando la donna coi suoi sentimenti.


Resta in disparte costante Lupoli, che è ma non è il deus ex machina della situazione in cui i protagonisti si trovano.Se scrivere e interpretare sono i mestieri di Corduas e Sandra, mestieri che si fondono quando l’opera va in scena, la vita chiede loro di unirsi in maniera differente, mischiando le carte e i ruoli.
“Il tempo supplementare” è quello che Corduas regala al protagonista del suo testo incompleto, quello per rimediare agli errori di una vita. Ma è anche quello che lui e l’attrice si concedono nella loro notte insieme.


Non sappiamo molto, pressoché nulla, delle loro vite; non abbiamo la più pallida idea di come siano arrivati lì, ma il destino li ha condotti e uniti fino alla sera in cui tutto si svolge. E quando arriva il momento del loro finale, quando il sipario si chiude e la luce si spegne, ci si domanda come proseguirebbe la storia di Sandra e Corduas se un tempo supplementare spettasse anche a loro

Il tempo supplementare di Roberto Russo – Con: Irma Ciaramella e Francesco Maria Cordella – Regia di Francesco Maria Cordella – Aiuto regia di Ottavia Orticello – Luci di Ilaria Iuozzo