Il film “Old” svela la paura di invecchiare

Fra i 10 titoli più visti in Italia sulla piattaforma Amazon Prime, sesto in classifica nella seconda settimana di marzo 2023, scritto diretto dal regista, sceneggiatore e produttore cinematografico indiano naturalizzato statunitense M. Night Shyamalan, c’è il film Old. Tre lettere che sottintendono la voglia di sviluppare il tema della vecchiaia e la paura ossessiva che ne si ha. Il film è del 2021 ed è l’adattamento cinematografico della graphic novel “Castello di sabbia” (Château de sable), di Pierre-Oscar Levy, disegnata da Frederik Peeters ed edita in Italia da Coconino Press.

Old ha una fotografia stupenda, eterea, che ti accoglie in modo ingannevole sulla sponda segreta di un’isola deserta. I colori tenui e retrò sorreggono il plot spettabile, celere e di stretta schematizzazione causa – effetto. Il paesaggio è paradisiaco, la trama il suo opposto. Una trama cadenzata da battute perlopiù appropriate e da qualche piccola caduta di stile per delle ovvietà nel colloquiare amichevole. 

Il significato dietro la pellicola compiace alla grande, il genere è horror ma nello svolgimento si insinua un imprinting filosofico saggio: la caducità del tempo che divora prematuramente le carni, i rapporti umani e le ossa, le quali nel giro di poche ore si tramutano in polvere. Lo splatter è contenuto. Il macabro ha un rivale: la brevissima durata delle vite dei personaggi, che, facendo pensare a come ci saremmo comportati noi al loro posto, spaventa molto di più che il sangue o le ferite che si rimarginano in pochi secondi.

Prima che sia troppo tardi scivolano fra i granelli di sabbia della spiaggia, dichiarazioni dolci, confessioni.

Premettendo che un bel film dovrebbe piacere e lasciare di stucco nonostante precedentemente alla fruizione si legga la trama; questo film lo si reputa meno sconvolgente dopo averla letta. Non si mantiene viva la curiosità su quanto accada visibilmente ai corpi, dandolo già per scontato. Ciò fa supporre che si sarebbe potuto distogliere lo spettatore dalla rincorsa verso l’assimilazione di tale sciagura per porre in risalto gli antefatti delle malattie che hanno i singoli protagonisti. 

Il finale è leggermente discutibile; per disserrare il disorientamento e far rimanere attoniti non era necessario far venire a conoscenza dei retroscena i prossimi ospiti che stanno per raggiungere il resort. È la coppia di profughi che è riuscita a salvarsi dalle grinfie della barriera corallina che parla. Spalancandosi su due versanti le giustificazioni di parti illese, schierarsi da una o dall’altra risulta problematico.

Gli attori accrescono la rendita positiva del film, visi non noti e lineamenti particolari.

 Gael García Bernal: Guy

· Vicky Krieps: Prisca

· Rufus Sewell: Charles

· Ken Leung: Jarin

· Nikki Amuka-Bird: Patricia

· Abbey Lee: Chrystal

· Kathleen Chalfant: Agnes

· Aaron Pierre: Brandon / Sedan

· Alex Wolff: Trent a 15 anni

· Luca Faustino Rodriguez: Trent a 11 anni

· Emun Elliott: Trent adulto

· Eliza Scanlen: Kara a 15 anni

· Mikaya Fisher: Kara a 11 anni

· Kyle Bailey: Kara a 6 anni

· Thomasin McKenzie: Maddox a 16 anni

· Alexa Swinton: Maddox a 11 anni

· Embeth Davidtz: Maddox adulta

· Gustaf Hammarsten: resort manager

· Daniel Ison: Gret Mitchel

· Jeffrey Holsman: sig. Brody

· M. Night Shyamalan: autista dell’hotel

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